Stamattina, infatti, di nuovo blocchi all’ingresso della base. Stavolta sono una decine di mamme del Comitato Mamme NoMuos di Niscemi a proseguire l’opera di “revoca dal basso” dei lavori. Come fatto spesso nelle ultime settimane, le presidianti di oggi si sono fatte trovare sdraiate sull’asfalto al passaggio del convoglio formato da operai e militari statunitensi. Intenzionate a restare li, alla fine decidono di far passare solo i militari mentre a casa venivano rispediti gli operai impegnati nel cantiere.
E intanto dalla controparte partono nuovi provvedimenti repressivi: alle prime ore della mattinata viene notificato il “foglio di via” da Niscemi (con obbligo di firma immediato nei rispettivi comuni di provenienza) per due attivisti del movimento. Uno di questi è per Nicola, il pacifista arrestato la scorsa settimana dopo essersi arrampicato su una delle antenne presenti dentro la base
.
Va evidenziato come quella di stamattina, il blocco da parte del Comitato Mamme, sia l’ennesima iniziativa di protesta effettuata dal movimento NoMuos in questo periodo. Appena tre giorni fa un altro blocco fatto dai NoMuos aveva portato le forze dell’ordine italiane ad usare la forza e a sollevare e spostare di peso i manifestati anche in quel caso sdraiati sulla strada di accesso alla base. Non sono quindi mancate tensioni frutto dell’ennesimo atto di arroganza repressiva. Se il tentativo doveva essere ancora una volta quello di impaurire, il blocco di stamattina dimostra chiaramente il fallimento della strategia istituzionale.
Lotta giorno per giorno quindi. Perchè se un movimento ha sostanza, è nella continutà che la si può rintracciare.
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