InfoAut
Immagine di copertina per il post

Oltre le cariche: la ricchezza dello spezzone sociale torinese contro la guerra

||||

Abbiamo dovuto, nostro malgrado, concentrarci negli scorsi articoli sul dispositivo poliziesco messo in campo dalla questura e sulle violente cariche in Via Roma, per ristabilire un minimo di realtà rispetto alle narrazioni mediatiche. Ma lo spezzone sociale è stato molto altro e ci ha consegnato una serie di indicazioni e possibilità che crediamo vadano evidenziate.

In primo luogo ci pare importante cogliere due evidenze importanti: la composizione giovanile e estremamente variegata dello spezzone sociale e la quantità e qualità degli interventi che si sono susseguiti al microfono.

Il primo elemento ci sembra ci parli dell’evidente compressione che vivono i più giovani di fronte ai fenomeni che stanno coinvolgendo la nostra società: tra l’esperienza materiale della pandemia, la prospettiva di un infittirsi delle ricadute reali della crisi ecologica e gli scenari di guerra e impoverimento le prospettive di un futuro dignitoso si riducono sempre di più. Ma se ciò è foriero di stati d’ansia, stress e senso di solitudine, allo stesso tempo sembra portare ad una consapevolezza ed un’attivazione che ha dei tratti inediti nel passato recente e proprio perché si confronta con questioni che riguardano la totalità della vita esprime una critica totale. C’è voglia di attraversare le piazze, prendersi del protagonismo, c’è molta attenzione rispetto agli interventi che vengono fatti e una ricerca di spunti, dibattito e dialogo continua. Non si tratta di un’adesione rituale ad una manifestazione, ma di una presa di posizione ragionata, prodotta collettivamente e dalla dialettica con altre collettività.

I giovani di questa città, così come nel resto d’Italia e del mondo, sono anni ormai che si prendono la responsabilità di indicare le problematiche relative al cambiamento climatico, alla possibilità di una vita dignitosa per tutti e tutte, manifestando l’insopportabilità delle condizioni alle quali sono costantemente sottoposti. Quest’anno per mesi le scuole sono state occupate e le piazze si sono riempite a seguito della morte di due coetanei durante uno stage di alternanza scuola-lavoro, progetto inventato dal governo Renzi e mantenuto in piedi ancora oggi, nonostante le pretese di migliaia di giovani e giovanissimi in tutta Italia. Anche questo, ieri, è stato ribadito, anche questo ancora una volta è stato lasciato da parte.

279726494 10225343400599251 3292677310498101047 n

Questo aspetto ha assunto caratteri chiari proprio nel susseguirsi di interventi, quasi tutti di giovanissim* che hanno lasciato poco spazio alla musica, ma hanno visto costantemente un’alta attenzione della piazza, salvo poi essere interrotti dalle cariche all’altezza di via Roma.

Negli interventi si è colta la ricchezza di punti di vista, di sguardi e lenti con cui vengono osservate le questioni del presente, mantenendo il tratto comune della necessità di un rifiuto senza compromessi della guerra e di un cambio radicale di paradigma.

Fin dai primi momenti si è colta la necessità di rifiutare la narrazione ufficiale che viene proposta dai media e da certa politica rispetto al conflitto in Ucraina. La collocazione atlantista senza se e senza ma del governo italiano in quella che sempre di più assume le forme di una guerra per procura, la folle corsa al riarmo per gonfiare i profitti delle industrie di armamenti, i costi sociali del conflitto che vengono scaricati verso il basso, l’essenza patriarcale della guerra tra Stati e le sue conseguenze energetiche ed ambientali sono state al centro delle riflessioni.

Particolarmente significativa è stata la performance di Non Una di Meno che a partire da un punto di vista transfemminista ha sottolineato la conseguenza delle guerre sui corpi delle donne:

“La guerra è l’espressione più organizzata della violenza patriarcale. Una violenza strutturale che da sempre combattiamo in casa e nelle strade, nei luoghi di lavoro, negli ospedali, nei tribunali e nelle carceri, nelle narrazioni tossiche dei media, nelle relazioni e sui confini.”

{youtube}cxN_ZmTEYrU{/youtube}

Il punto di vista delle donne e delle soggettività non normate viene recuperato dalla parte politica peggiore per farne cavalli di battaglia strumentali eliminandone la carica rivoluzionaria. La potenza delle reti femministe di tutto il mondo nell’identificare la guerra come l’apice del dominio patriarcale e capitalista non viene mai raccontata, così come ieri è stata silenziata.

E’ necessario quindi innanzitutto per restituire la ricchezza della piazza di ieri primo maggio a Torino, provare a narrare la giornata sotto altre lenti. In secondo luogo, e non per importanza, è fondamentale iniziare un percorso condiviso di critica serrata e sistematica a tutti quei giornali che si arrogano il diritto di raccontare in maniera falsa e sotto dettatura della questura di Torino gli eventi, ribaltando il loro predominio.

Non è accettabile che ogni volta vi sia un momento di lotta e di rivendicazione in questa città venga schiacciato sotto un macigno di menzogne con l’obiettivo di sminuire e rendere ininfluente cosa accade nella realtà. Dalla loro hanno la possibilità di farlo senza incorrere in conseguenze, dalla nostra abbiamo la verità di quello che viviamo e vediamo.

Al di là della solita mossa di voler relegare l’eccedenza della piazza, manifestatasi nella determinazione e nella volontà di conquistarsi uno spazio pubblico di parola, a una regia esterna il fatto ancor più grave è la narrazione mediatica che vuole sminuire il portato su un livello di temi e contenuti di quella piazza.

279696260 10225343398719204 1365185186113806888 n

E’ evidente da parte della controparte l’intenzione di impedire di rendere giusto peso alla costruzione di un’opposizione alla guerra oggi. La presenza del pd e del sindaco Lo Russo alla manifestazione de primo maggio rivelano l’emblema dell’ipocrisia della parte istituzionale di fronte a questo evento che rischia di diventare di portata mondiale. L’atteggiamento di solidarietà vittimistica nei confronti della popolazione ucraina non è altro che il modo per legittimare il fatto di continuare a produrre e vendere armi. Il PD sta strumentalizzando la vita e la morte di queste persone. ieri è stato impedito di dire questo, di dare spazio a chi si oppone alla guerra perché è consapevole che essa altro non sia che lo strumento per perpetrare un sistema ingiusto e mortifero come quello capitalista. Chi era nello spezzone sociale aveva ben chiaro tutto ciò. E questo e stato rappresentato dagli interventi dei giovani di Fridays e di XR, dalle parole del movimento No Tav, da chi ha solidarizzato durante i blocchi messi in campo dalla polizia e durante le cariche, come hanno dimostrato i numerosi interventi dal furgone – rinominati dai giornali un “contro comizio”.

Ma altrettanto ricco è stato il momento conclusivo della manifestazione in Piazza San Carlo, in cui al microfono si sono alternate le realtà che hanno animato lo spezzone sociale, le testimonianze dello sfruttamento sul lavoro, come nel caso delle lavoratrici Iveco e altre soggettività che hanno solidarizzato con forza dopo quanto successo. E’ stata evidente la convergenza degli interventi nell’esprimere la necessità di costruire una mobilitazione popolare, continuativa e di massa a Torino contro la guerra nei mesi a venire.

Non si può non menzionare poi che l’attacco poliziesco nei confronti di lavoratori e lavoratrici non è stato portato solo nei confronti dello spezzone sociale, ma anche contro i riders che cercavano di entrare in Piazza San Carlo, a dimostrazione che la piazza è negata a chiunque non si senta rappresentato dalle forze istituzionali. La contestazione, che una volta si diceva essere il sale della democrazia, oggi viene trattata come un reato di lesa maestà.

Si respirava un’aria diversa ieri, un’aria di consapevole volontà di mettere in campo delle condizioni sine qua non, dei paletti che non potranno più essere superati, o così o così. Sta venendo superata una soglia di accettabilità, dal sapore di raggiro per continuare a perseguire i propri interessi, che non è scontato che rientrerà nei ranghi dell’integrazione. Trasversalmente, dai giovani agli anziani, da chi appartiene a collettivi o a sindacati di base, da chi scendeva in piazza forse per la prima volta a chi vi è tornato a quasi 100 anni, si è iniziato a mettere le basi di una solidarietà nella parte giusta della società che avrà modo di sperimperimentarsi in future occasioni di lotta.

Foto di Luca Perino e Diego Fulcheri

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

guerraPrimo Maggiotorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Crollo alle Vele di Scampia: fate presto!

Condividiamo di seguito il comunicato del Comitato Vele Di Scampia 167 dopo il terribile crollo che ha provocato la morte di due giovani e il ferimento di 13 persone tra cui sette bambini ed la gestione vergognosa dei soccorsi. Solo ora, al termine di una giornata difficilissima e dolorosa riusciamo a scrivere queste poche righe. […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

‘Geronimo’ Bini: la sua lotta per un mondo (e una Cremona) migliori

Riceviamo e pubblichiamo volentieri… La storia la scrivono i vincitori.  Ma la storia la fanno anche i perdenti. Poi ci sono gli indolenti che non sono né vincitori, né perdenti.  Poi c’è il revisionismo che mischia le carte. Rende i vincenti un po’ meno vincenti e i perdenti un po’ meno perdenti e quasi sempre […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fermiamoli ora: mobilitazione nazionale contro il nuovo disegno di legge sicurezza che criminalizza le lotte sociali

Inasprimento delle pene, da 2 a 7 anni,  per le occupazioni abitative ma anche per chi resiste allo sfratto e chi partecipa ai picchetti; pene draconiane da 7 a 20 anni per detenzione e diffusione di materiale che incita a impedire la realizzazione di opere ritenute strategiche; aumento delle pene per i reati di imbrattamento per colpire le pratiche di soggetti ambientalisti. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Il profilo del non votante è sempre più connotato sul piano sociale” L’analisi dei flussi elettorali con Marco Valbruzzi

“Il profilo del non-votante non è connotato sul piano politico-ideologico, invece è connotato sempre di più sul piano sociale“.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“CASE IN RIVOLTA” – Bollettino delle lotte abitative

Terzo numero del bollettino delle lotte abitative “Case in Rivolta”, che lancia la settimana di mobilitazione collettiva diffusa a livello nazionale durante la settimana del 20 -26 maggio 2024.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La contraddizione ecologica e l’opposizione alla guerra: riflessioni sulla mobilitazione contro il G7 Ambiente e Energia.

Le giornate di mobilitazione appena trascorse e quelle che abbiamo di fronte ci dicono alcune cose rispetto alle tendenze dell’oggi, dei soggetti che si muovono, delle lotte che si intrecciano. Prima di pubblicare il contributo di notav.info che ritorna sulle ragioni della mobilitazione verso il G7 Ambiente Energia di Venaria e sulla cronaca delle giornate di lotta, diamo alcuni spunti di riflessione..

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un appello a difesa del Servizio Sanitario Nazionale.

E’ uscito un appello firmato a nome di quattordici personalità nell’ambito della sanità e della scienza per tutelare il servizio sanitario nazionale, qui è possibile leggerne il contenuto.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgomberi al Quarticciolo. In borgata nessuna persona resta sola.

Ieri mattina 3 famiglie della borgata sono state sgomberate da ATER e dalla Prefettura di Roma. Una ragazza incinta, una donna sola con due figli, persone in attesa di una casa popolare da decenni. Persone che abitano in quelle case dal 2002. Persone che pagano la colpa di non potersi permettere una casa. Non veniteci […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il Fentanyl e la dolorosa condizione umana

Il dilagante consumo di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta certamente «un dramma americano», come si legge negli ultimi due anni sui quotidiani

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando tagliava l’erba risparmiava i fiori. Le parole della madre di Stefano

Sono rimasta molto colpita dall’enorme affetto che in questi giorni tutti mi hanno dimostrato e voglio ringrazio tutti. Il legame con Stefano era totale, in simbiosi, a lui avevo trasmesso tutto, purtroppo anche le mie allergie, i problemi di tiroide.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Eni: basta finanziare guerre

ENI e Ithaca Energy si uniscono per produrre oltre 100mila barili di petrolio al giorno nel Mare del Nord. Peccato che la britannica Ithaca Energy sia controllata per l’89% dalla israeliana Delek Group, nella lista nera dell’ONU per operazioni nei Territori Palestinesi occupati illegalmente.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Giorni di protesta nelle carceri italiane

Sono giorni di proteste nei penitenziari italiani, da Trieste a Torino.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Un sospiro di sollievo, nient’altro

Più che la vittoria dimezzata, per quanto in parte sorprendente, della sinistra in Francia ciò che c’è possiamo festeggiare è la sconfitta del Rassemblement National. Una sconfitta chiara, ed una buona notizia nel breve termine, ma che, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, ci costringe a porci diverse domande.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Italia: l’aeronautica militare e la marina nell’Indo-Pacifico. Continua l’investimento nell’ambito bellico

L’Aeronautica Militare va nell’Indo-Pacifico con un consistente numero di aeromobili e personale per partecipare all’esercitazione Pitch Black 2024 in Australia, alla Rising Sun 24 in Giappone, nonché per addestrarsi insieme alla Marina Militare in mare aperto.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera di Luigi dal carcere: “Lottare per un mondo senza colonizzatori e sfruttatori”

Vi scrivo queste righe sull’onda del disgusto provocato dallo star seguendo la campagna mediatica delle ultime settimane sulle elezioni europee.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

A cosa servono le scorte? Un caso esemplare a Torino

Come sempre all’avanguardia, a Torino si è sperimentata negli anni un’ulteriore funzione importante della scorta, quella di volano per il sovradimensionamento, sul piano dell’ordine pubblico, dei fenomeni legati alla conflittualità sociale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele affonda lentamente nella crisi istituzionale

In pochi giorni abbiamo assistito ad un botta e risposta tra esercito e governo israeliano sulle pause tattiche. Oggi Netanyahu ha annunciato lo scioglimento del gabinetto di guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dentro e fuori il G7. Il bilancio del contro-vertice e l’esito (debole) del documento finale

Si è chiuso il meeting in Puglia del G7 presso il resort di lusso di Borgo Ignazia, alla presenza delle elitè mondiali: al tavolo i leader di Italia (che l’ha presieduto), Francia, Germania, Stati Uniti, Giappone, Canada e Gran Bretagna.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Fasciarsi la testa. Appunti sulle elezioni europee

Tutte e tutti a fasciarsi la testa, adesso. Però siamo ancora vivi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Quella di ieri è stata una giornata di lotta potentissima per l’Intifada studentesca!

Siamo partitə da Palazzo Nuovo occupato con un corteo di 2000 persone che si è ripreso le strade della città alzando il grido “Palestina libera”.