InfoAut
Immagine di copertina per il post

Pavia, sgomberate famiglie: sabato corteo per il diritto alla casa

Intanto lanciando per oggi un’acampada  simbolica in Piazza della Vittoria, il salotto buono di Pavia, cuore dello struscio, davanti ai templi dello shopping e rilanciando il corteo di sabato 15, preludio a nuove occupazioni.
Sfratti, denunce, intimidazioni,  violenza sgomberi  non fermeranno la nostra determinazione a portare avanti questa lotta.
Appuntamento oggi alle ore 18:00 in Piazza della Vittoria! Portare tende e sacchi a pelo!
 

Leggi l’appello per il corteo di sabato 15 giugno:

 

Per un corteo cittadino per il diritto alla casa

Dall’inizio della crisi economica il reddito a disposizione della classe subalterna si è andato riducendo: le banche, i padroni, la BCE, le organizzazioni internazionali, i governi nazionali e le amministrazioni locali, ovvero i veri responsabili della crisi, hanno scaricato i costi verso il basso attraverso licenziamenti, cassa integrazione, sussidi, lavori saltuari, precari e in nero, che hanno privato milioni di persone della possibilità di condurre un’esistenza dignitosa.
Questa condizione riguarda tutti: a chiunque può capitare da un giorno all’altro di ritrovarsi senza un lavoro o con un reddito inadeguato al sempre crescente costo della vita.

Resistere ai colpi che la crisi ci infligge significa condurre una battaglia sul terreno della riappropriazione diretta; significa, in altre parole, condurre delle lotte che ci consentano di recuperare reddito, quello stesso reddito che la crisi, di cui non siamo responsabili, ci priva.

In questa direzione vanno le esperienze di mutuo soccorso, le battaglie per il diritto alla casa, l’autorganizzazione di presidi sanitari, mense popolari, studentati autogestiti e tutte quelle misure di costruzione di strumenti alternativi e indipendenti dal welfare state, sempre più sotto l’attacco dei governi e della finanza che questa crisi hanno creato.
Tra questi percorsi si inserisce anche quello condotto dall’assemblea per il diritto alla casa a Pavia.

Non si tratta di una lotta di principio, generica e astratta, elaborata da qualche burocrate in cerca di facili consensi, ma di un processo di costruzione di relazioni sociali con chi vive quotidianamente sulla propria pelle il problema dell’emergenza abitativa. Si tratta di una lotta concreta e materiale, fatta di picchetti contro gli sfratti, banchi alimentari, presenza nei quartieri e occupazioni di case.

Non si può circoscrivere l’emergenza abitativa a un tavolo di discussione tra sindacati degli inquilini e istituzioni, perché a Pavia l’economia ruota attorno al mattone, almeno da quando le fabbriche cittadine hanno chiuso. Per questo la lotta per il diritto alla casa assume la valenza di uno scontro tra classi subalterne e capitale immobiliare.

In città comandano Marazza, Napolitano, Calvi e soci, che fanno cartello tra loro per mantenere artificialmente elevati i prezzi del mattone e che, attraverso i loro referenti nelle stanze della politica, determinano gli assetti urbanistici, controllano il mercato immobiliare, vampirizzano le classi subalterne, le espropriano di insopportabili quote di reddito attraverso affitti sempre più improponibili.
In questo senso la lotta per il diritto alla casa assume tutta la sua valenza di lotta anticapitalista: è per questo che fa paura ai potenti. Fa paura al comune perché la rete antisfratti, con la sua azione, ha svelato la complicità con i palazzinari delle giunte comunali di ogni colore, che per anni hanno lasciato centinaia di case comunali sfitte per assecondare gli interessi di quegli immobiliaristi a cui al contempo concedevano le autorizzazioni per la costruzione di migliaia di case, incluse Punta Est e Green Campus, immesse sul libero mercato a prezzi inaccessibili.

Posto di fronte alla stringente impellenza dell’emergenza abitativa, il sistema dei partiti non ha avuto dubbi e ha saputo da che parte schierarsi: in nome del sacro diritto di proprietà ha respinto la moratoria sugli sfratti e si è ripulito la coscienza con il fondo di garanzia per l’autorecupero delle case ERP giudicate inagibili, mettendo nelle mani dei disoccupati la corda dell’indebitamento con cui impiccarsi.
Entro fine 2013 in città avverranno 490 sfratti, mentre saranno, entro il 2014 però, solo 190 le assegnazioni di case popolari. Centinaia di appartamenti dell’ALER resteranno sfitti mentre tante, troppe famiglie finiranno in mezzo a una strada. Questo perché l’ALER non è un ente con la funzione di garantire abitazioni a lavoratori e disoccupati, ma un carrozzone guidato da corrotti e mafiosi, feudo delle peggiori clientele, utile a piazzare qualcuno su qualche poltrona dalla quale governare gare d’appalto con cui spartire la torta dei fondi pubblici tra le varie consorterie. Con la proposta di riforma in discussione in consiglio regionale è in atto una palese operazione di recupero fuori tempo massimo, perché non saranno qualche accorpamento e qualche storno di voci di bilancio a sanare la situazione.

Le istituzioni trattano le questioni sociali come fossero problemi di ordine pubblico, con i loro corollari di denunce, menzogne, minacce, provocazioni e rappresaglie. Esemplare è il caso di chi, sfrattato, ha occupato un alloggio comunale per ristrutturarlo e viverci con la sua famiglia, e si è ritrovato, per via di una vendetta dei servizi sociali, senza nemmeno quel misero reddito che percepiva in cambio di un lavoro notturno a tempo pieno.
Finalmente, con la lotta per il diritto alla casa, si sta mettendo in crisi il sistema marcio di controllo sociale e di disciplinamento dei comportamenti sociali della classe subalterna che le istituzioni impongono attraverso le loro reti clientelari e le loro insufficienti carità ed elemosine. Finalmente, si sta ponendo una questione generale, quella dei diritti e della loro conquista, non solo sul terreno sociale.

Ci stiamo riprendendo ciò che banche, finanza, governo e troika ci stanno rubando, ma occorre allargare il fronte dalla questione abitativa alla totalità della sfera sociale, creando nei quartieri antagonismo, insorgenza, conflitto, consapevolezza nella crisi; rendendo riproducibili a livello di massa quelle pratiche, come l’occupazione di case, che l’esperienza di questi mesi sta dimostrando essere un’alternativa praticabile, concreta e degna alla vergogna, alla sofferenza e al suicidio.

Con questi presupposti lanciamo un corteo per il diritto alla casa, contro la crisi, gli sfratti e gli sgomberi: sabato 15 giugno ore 15 piazzale della stazione, Pavia.

 

https://www.facebook.com/events/539005472824063/

 

da Movimentopavia

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

paviasgombero

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: svendita di San Siro e Olimpiadi Invernali, tegole giudiziarie sulla città “appaltata” ai grandi eventi

La gip di Milano Patrizia Nobile ha sollevato davanti alla Consulta la questione di “legittimità costituzionale” del decreto del Governo Meloni del 2024.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Asl di Torino: un sistema di favori al servizio della politica?

L’Italia è un paese anziano e in calo demografico ma gli investimenti nel comparto sanitario e socio-assistenziale sono sempre meno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Diritto all’abitare: presentato il DL Sfratti. Unione Inquilini: “Ennesimo attacco ai diritti di chi vive in precarietà abitativa”

La maggioranza accelera sul “Piano Casa” della premier Meloni, che in realtà è un piano…sfratti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Bologna: sfratto violento con cariche di polizia per fare spazio ad un B&B di lusso

Violento sfratto in via Michelino 41, Bologna, dove due famiglie con bambini piccoli sono state cacciate di casa a suon di manganelli da parte delle forze di polizia.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sullo sgombero del Leoncavallo

I “centri sociali” sono luoghi dove persone giovani e meno giovani si riprendono il senso dell’esistenza, si riprendono i loro desideri, non sono (o non dovrebbero essere) ambiti in cui una generazione ripiegata su se stessa cerca consolazione alle proprie sfighe.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Milano: sgombero contro lo Spazio Pubblico Autogestito Leoncavallo

Sgombero nella mattinata di giovedì 21 agosto 2025 per lo Spazio Pubblico Autogestito Leoncavallo di Milano, esperienza autogestita attiva nel capoluogo lombardo da mezzo secolo esatto.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pavia: contro riarmo, guerra e genocidio

Come è andata la prima assemblea della rete dei movimenti pavesi

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il TAV arriva nel cuore di Vicenza, ma la resistenza salva (per ora) il Bosco di Ca’ Alte

Alle prime luci dell’alba (di ieri ndr), un centinaio di poliziotti in assetto antisommossa hanno circondato il Bosco di Ca’ Alte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sotto sgombero i boschi liberati di Vicenza: partito il presidio permanente

Era il mese di maggio 2024 quando, moltissim* attivisti e attiviste, difesero strenuamente oltre 33 mila metri quadrati di aree boschive destinate a diventare due enormi piazzali di cemento a causa del progetto Tav che vede coinvolto il comune di Vicenza.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Ex-GKN: partecipata assemblea dopo le notizie di sgombero

In vista della due giorni di mobilitazione del prossimo 11-12 luglio.