Più di mille e cinquecento per dire NO al pirogassificatore
Nonostante la pioggia battente, dalle prime ore pomeridiane di sabato la piazza di Castelfranco si è riempita di persone: i numerosi cartelli e striscioni esprimono la consolidata consapevolezza tra i cittadini della necessità di continuare a lottare per difendere la propria comunità da ulteriori opere che inquinanti la salute collettiva.
La manifestazione è stata lanciata dal Comitato Permanente Tutela e Salvaguardia ambiente e territorio Castelfranco di Sotto, dal comitato antinquinamento di Castelfranco, dal forum acqua valdera, dal comitato non bruciamoci pisa, dal Coordinamento gestione corretta rifiuti Valdera: tutte associazioni e soggetti che da anni stanno portando avanti campagne di informazione, lotta che hanno ottenuto importanti risultati. Infatti, la manifestazione di ieri ha visto la presenza anche delle istituzioni locali, in particolare del primo cittadino, il quale si è visto “costretto” ad assumere il “no” a quest’opera di degrado ambientale proprio dalla forte pressione costruita dalle lotte dei cittadini: alla scorsa manifestazione infatti il sindaco era dalla parte della Regione e dell’impresa costruttrice, tanto che aveva fatto “blindare” di poliziotti il portone del comune al passaggio del corteo.
“Enrico Rossi vergogna”, “siamo già nella merda”, “depuratori, discariche… castelfranco ha già dato!”, “siamo in dittatura!”, “la Waste pensa solo ai soldi, e non alla salute dei bambini”, “alla Waste i milioni, a noi il cancro ai polmoni!” e tanti altri contenuti, sostenuti orgogliosamente da centinaia di persone tra bambini e ragazzi delle scuole, anziani, residenti storici, ma anche diversi migranti che lavorano nelle concerie della zona.
Una composizione eterogenea che nella giornata di sabato ha rivendicato con forza il diritto a poter decidere sul proprio territorio, il diritto a non voler più sacrificare salute e ambiente al solo beneficio di uno “sviluppo” gradito esclusivamente ad alcuni imprenditori ben ammanicati con politici e amministratori regionali, aggravando ulteriormente le condizioni di una zona già colpita da alta incidenza tumorale a causa di scarichi e fumi provenienti dalle concerie.
La manifestazione di sabato è stata fondamentale per ribadire alla regione toscana che la partecipazione popolare non è uno slogan da usare in campagna elettorale, ma l’essenza della comunità e della vita sociale: il percorso partecipativo svolto l’anno passato, sostenuto e sponsorizzato da Regione e dall’azienda Waste, per consultare i cittadini e cercare di convincerli della bontà del progetto del pirogassificatore –inceneritore, aveva ribaltato le Volontà dei politici, decidendo all’unanimità il NO al progetto inquinante, e costringendo amministrazione locale e provinciale a riconoscere la Volontà collettiva. Un processo partecipativo costato 130 mila euro, pagato con soldi pubblici, che quest’agosto è stato espropriato unilateralmente dalla Regione stessa, in particolare per Volontà del governatore Enrico Rossi, che ha deciso comunque di approvare il pirogassificatore, nonostante ancora manchino diversi documenti di Arpat e Usl che ne devono dimostrare la sostenibilità ambientale, e soprattutto nonostante il NO assoluto affermato in tante occasioni dalla popolazione. In questo contesto, la partecipazione di alcune istituzioni locali dmostra essere il risultato della forza espressa dalle mobilitazioni, che come è stato più volte ricordato negli interventi conclusivi, sono la vera essenza e la certa garanzia che il pirogassificatore non sarà mai costruito e approvato dai castelfranchesi.
Questo movimento, la sua larga ed effettiva rappresentazione di interessi e bisogni della comunità, ha espresso la necessità di rimanere vigile ed attento affinchè quelle parti di istituzioni, come il Comune, che oggi sono scese in piazza effettivamente producano con fatti e non solo parole un conflitto contro la regione per liberare il territorio da queste speculazioni ambientali.
Il prossimo appuntamento sarà martedì 13 al consiglio provinciale di Pisa, e da Castelfranco un pullman è stato organizzato per portare anche in quella sede la propria voce di dissenso ed il proprio diritto ad autodeterminare la propria salute.
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