InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ecosistema Val D’Orcia: tre ricorsi al Tar contro la centrale Cascinelle in Val Paglia

Riceviamo e pubblichiamo volentieri…

A inizio settimana sono stati prodotti, in aggiunta a quello presentato dal Comune di Radicofani al Tribunale Amministrativo della Toscana che vede la partecipazione anche del Comune di Castiglione d’Orcia, tre ulteriori ricorsi da parte delle comunità locali e degli imprenditori di Val d’Orcia, Val di Paglia e Amiata.

Tale risultato (mai si erano visti in precedenza nella nostra zona ben quattro ricorsi al TAR mossi da amministrazioni comunali e cittadini su uno stesso tema di tutela del territorio)  è stato possibile in virtù della copiosa raccolta di oltre 38.000 euro in meno di un mese e mezzo, grazie alla contribuzione di centinaia di cittadini e operatori economici che, anche con questo atto, così come precedentemente con i convegni, le conferenze, le tavole rotonde, le pubblicazioni, intendono affermare la propria netta contrarietà alla Centrale Cascinelle voluta dalla società privata Sorgenia e dalla Regione Toscana.

Si tratta di un risultato straordinario, reso possibile dall’efficacia del Coordinamento Ecosistema Val d’Orcia, che vede al proprio interno soggetti pubblici e privati, amministrazioni comunali (Radicofani, Castiglione d’Orcia, Pienza), gruppi consiliari di maggioranza e minoranza, liste civiche, fondazioni, associazioni, circoli, comitati, tutti soggetti sottoscrittori della “Carta di Radicofani”, documento in cui si dichiaravano, motivandole analiticamente, le ragioni della contrarietà alla centrale. Il progetto prevederebbe, se realizzato, la collocazione in Val di Paglia, sulla via Francigena nelle località Voltole e Voltolino (siti lungo la storica arteria stradale citati con la denominazione Sce Petir in Pail da Sigerico Arcivescovo di Canterbury di ritorno da Roma nel 995) di una Centrale geotermica a ciclo binario e reimmissione forzata dei fluidi a grandi profondità nei terreni a fianco del fiume Paglia, sulla buffer zone dell’Area UNESCO Val d’Orcia nel comune di Radicofani, a poche centinaia di metri dalle sorgenti termali di Bagni San Filippo.

Comprendiamo che questa vicenda possa apparire paradossale ma così è, e i cittadini di Amiata e Val d’Orcia hanno dichiarato, anche in occasione dei tre ricorsi al TAR della Toscana, la propria volontà ferma, oltreché la tenacia e la determinazione, di far valere le proprie ragioni, ritenendo doveroso il diritto dei territori di essere ascoltati, fosse anche di fronte al Consiglio di Stato e al Consiglio d’Europa, e di non poter rinunciare all’impegno di collaborare attivamente a disegnare il futuro delle proprie terre, con responsabilità e visione alta, per chi vive qui ora e per le generazioni che verranno.

Ecosistema Val d’Orcia contrappone a un progetto che presenta rischi reali di sismicità indotta, subsidenza, alterazione delle falde acquifere profonde termali e non, alterazione ambientale e paesaggistica, avvalorati da numerosi pareri tecnici e scientifici, un modello di sviluppo rispettoso della vocazione storica e ambientale della valle. La centrale infatti, se realizzata, vanificherebbe anche l’ambizioso progetto, condiviso con le comunità locali, «PARNAS Parco Archeologia Natura Sostenibilità della Val di Paglia e dell’Amiata» presentato a maggio alla Accademia dei Fisiocritici di Siena da parte del Comitato Tecnico Scientifico che lo ha ideato e prodotto e che in quella stessa occasione lo inviò all’allora ministro della Cultura Franceschini. Il ministro, lo vogliamo ricordare, poco tempo dopo esercitò il suo potere di interdizione nei confronti del progetto della Centrale Le Cascinelle, recependo in pieno i cinque pareri negativi già espressi durante la Valutazione di Impatto Ambientale dal Soprintendente Gabriele Nannetti.

La partita è ancora tutta aperta. Intanto, cittadini e istituzioni dell’area Amiata-Val d’Orcia sono più che mai motivati ad andare avanti; con la determinazione e la visione di chi crede che non si possa e non si debba prescindere dal coinvolgimento e dalla partecipazione delle popolazioni nella costruzione del futuro delle terre nelle quali esse vivono e che, con il loro lavoro, contribuiscono a preservare e a valorizzare.

Coordinamento Ecosistema Val d’Orcia

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

ambienteCentrale geotermicatoscanaVal D'Orcia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I tribunali danno il via libera al progetto dell’A69, ma la lotta si sta organizzando

Francia: è stato lanciato un appello a concentrarsi davanti alle prefetture questo mercoledì, in vista di giorni di mobilitazione a luglio contro il cantiere della A69.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“In Val Susa la repressione non ci ha vinto”, intervista a Nicoletta Dosio

Nicoletta Dosio la storica attivista del movimento No Tav sta terminando un anno di detenzione domiciliare per la sua lotta contro la linea ad alta velocità Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (II PARTE)

I primi due cantieri stanno cominciando a mostrare le loro conseguenze disastrose sul nostro territorio, un terzo sta per essere installato e sarà potenzialmente il più impattante su tutto l’eco-sistema (ambientale, economico e sociale) valsusino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (I PARTE)

A pochi giorni dalla manifestazione del 10 maggio, che ha portato migliaia di valsusini nuovamente in marcia contro il deposito di smarino spostato da Salbertrand alla piana di Susa, ci teniamo a pubblicare in due puntate questa intervista alla ricercatrice Paola Imperatore. da notav.info Abbiamo invitato Paola all’assemblea che si è tenuta mercoledì 7 maggio […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per salvare la piana di Susa

Ripubblichiamo di seguito il comunicato uscito in occasione della marcia popolare No Tav tenutasi ieri, 10 maggio, a tutela della piana di Susa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La Tuscia dice no al deposito unico di scorie nucleari: domenica 11 marcia di protesta

Domenica 11 maggio a Corchiano- Viterbo la Tuscia manifesta nuovamente per dire No all’ipotesi del deposito nazionale unico dei rifiuti radioattivi di tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamiamola emergenza!

Le notizie e le immagini che si susseguono in queste ore, ci parlano di una valle alpina che non ha bisogno di grandi opere e nocività ma di interventi strutturali che possano salvaguardare e mettere in sicurezza un territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

10 maggio 2025 – Susa: MARCIA POPOLARE: difendiamo la Piana di Susa! No al deposito di smarino e alla chiusura della stazione!

VOGLIONO SEPPELLIRE PRIMA SUSA E POI TUTTA LA VALLE. BLOCCHIAMO SUBITO LA DISCARICA DELLO SMARINO!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No al rigassificatore di Ravenna. E occorre organizzarsi per fermare il modello di sviluppo energivoro e devastante

Intervento della «Rete Nazionale Lavoro Sicuro» e dell’«Associazione Esposti Amianto» alla vigilia della manifestazione nazionale da La Bottega del Barbieri RIDURRE L’IMPRONTA CARBONICA.AUMENTARE L’IMPRONTA DI CLASSE Abbiamo a suo tempo presentato osservazioni al “commissario” delegato alla gestione dell’insediamento del rigassificatore di Ravenna: come tutti i soggetti che hanno manifestato la loro opposizione, non abbiamo ricevuto […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo Ospedale di Torino nel Parco della Pellerina. Perchè qui?

Diamo nuovamente visibilità alla difesa dei 60 mila m2 di area Verde situati nel parco della Pellerina a Torino, a supporto della quale il gruppo “Assemblea Pellerina, no ospedale nel parco” porta avanti argomenti tecnico-scientifici solidi, appena presentati in un dossier al quale hanno contribuito esperti in materia urbanistica, geologica, sanitaria, della viabilità e storica.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La variante del marmo: così la Regione Toscana vuole rimettere mano al Piano cave

La Giunta Giani ha avviato l’iter per modificare la normativa sulle attività estrattive e aumentare del 5% la capacità autorizzata fino al 2038.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Guardiani della terra maremmana per una transizione ecologica giusta

Cresce nella Maremma ed in Tuscia la resistenza dal basso all’espansione incontrollata di megaimpianti di energia eolica, nuova frontiera del “landgrabbing”.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Trino: un territorio destinato al sacrificio?

Ai piedi delle colline del Monferrato, percorrendo le rive del fiume Po, si trova la cittadina di Trino, immersa in un territorio vocato all’agricoltura e plasmato dall’uomo attraverso canali artificiali per la coltivazione del riso e per la gestione delle numerose falde superficiali. 

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Il caso di corso Belgio a Torino: un esempio di transizione verde fallita.

In corso Belgio dalla primavera del 2023 è nata un’attivazione spontanea per la difesa di un’alberata composta da 241 aceri che, secondo il Comune di Torino, dovrebbero essere abbattuti per lasciare spazio a un “rifacimento di look” del quartiere. A seguito di questa introduzione tematica verranno pubblicati alcuni comunicati stampa del Comitato Salviamo gli alberi di Corso Belgio, per tenere traccia della vicenda.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La collina morenica: zona di salvaguardia e bene comune.

A circa 20 km dal centro di Torino, è situata la collina morenica di Rivoli-Avigliana, che incide sui territori di Rivoli, Rivalta, Rosta, Villarbasse, Buttigliera, Avigliana, Reano, Trana e Sangano.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

CONFLUENZA.

Abbiamo bisogno di far confluire i nostri saperi e le nostre esigenze per una diversa gestione del territorio e per farlo vogliamo incontrarci. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

G7? Gsim! La Puglia dei movimenti per la giustizia climatica inizia a prepararsi al G7

A giugno si terrà in Italia il G7, l’incontro periodico di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti a cui solitamente si aggiunge anche l’Unione europea.