InfoAut
Immagine di copertina per il post

Povertà, salute negata e contraddizioni del Governo

Il Servizio Sanitario Nazionale non garantisce più equità di accesso alle prestazioni sanitarie e sta inesorabilmente scivolando verso 21 sistemi sanitari regionali basati sulle regole del libero mercato e con un Sud ove avanza sempre di più il “deserto sanitario”.

di Giovanni Caprio, da Volere la Luna

Il sesto rapporto della Fondazione Gimbe sul Servizio Sanitario Nazionale ha evidenziato una «frattura strutturale Nord-Sud che sta per essere normativamente legittimata dall’autonomia differenziata». Rispetto ailivelli essenziali di assistenza sanitaria, nel 2020 l’unica Regione del Sud tra le 11 adempienti è la Puglia. Nel 2021 delle 14 regioni adempienti solo 3 sono del Sud: Abruzzo, Puglia e Basilicata. Sia nel 2020 che nel 2021 le Regioni meridionali sono ultime tra quelle adempienti. Una frattura certificata anche dai dati sulla mobilità sanitaria e dai flussi economici che scorrono prevalentemente da Sud a Nord del Paese: nel 2020, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto cubano complessivamente il 94% del saldo di mobilità attiva (https://volerelaluna.it/materiali/2023/10/20/salviamo-il-servizio-sanitario-nazionale/)

La sanità è sempre più nelle mani dei privati (dei 3 miliardi destinati al Fondo sanitario dalla recente manovra “inemendabile” delle destre e che non risolvono affatto la grave carenza di risorse, 5-600 milioni saranno utilizzati per comprare visite specialistiche ed esami diagnostici presso strutture convenzionate)e sempre più diseguale. Per di più, non sempre a costi maggiori corrisponde efficienza dei servizi, a dimostrazione che la regionalizzazione ha prodotto più guasti che qualità: dall’analisi della Corte dei Conti emerge come negli ospedali vi sia qualità alta a Trento e in Emilia-Romagna, ma uscite massime in Molise, dove i risultati sono i peggiori d’Italia. In Molise, Valle d’Aosta, Abruzzo e Liguria la spesa per gli ospedali è oltre la media nazionale, ma i risultati sono modesti. In Emilia-Romagna e Toscana accade il contrario. Trento, Bolzano, Basilicata e Sardegna spendono più di 1.300 euro a testa per medici di famiglia e assistenza territoriale, ma il servizio è migliore in Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Lombardia dove i costi pro capite sono inferiori (https://www.corteconti.it/Download?id=7807eb5a-ed55-4672-943b-f1c09b01964b). Un Servizio Sanitario Nazionale che avrà il suo colpo di grazia con la cosiddetta “Autonomia differenziata”.

Eppure, intervenendo a Torino al recente Festival delle Regioni, la presidente Meloni (https://volerelaluna.it/politica/2023/10/13/la-sanita-allo-sfascio-e-lo-sciopero-generale-se-non-ora-quando/), pur prendendo atto che «siamo una Nazione nella quale i divari tra città e aree interne, tra Nord e Sud, tra costa tirrenica e costa adriatica, tra pianura e montagna, sono sempre molto evidenti e per paradosso rischiano di aumentare», ha aggiunto – senza curarsi della palese contraddizione – che «l’autonomia differenziata proseguirà senza stop».Quando invece la sola cosa da fare sarebbe quella di spostare dal catalogo delle competenze concorrenti di cui all’art. 117.3 Costituzione all’elenco della potestà esclusiva statale ex art. 117.2 alcune materie che si ritengono strategiche per l’unità del paese, a partire proprio dalla tutela della salute per ripristinare in prospettiva un servizio sanitario effettivamente nazionale, approvandoquanto prima la Proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, promossa dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, (https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2023/01/20/autonomia-differenziata-fermate-quel-treno/), sulla quale sono state raccolte più di 100mila firme.

La salute è negata soprattutto alle cittadine e ai cittadini che si trovano in condizione di difficoltà (https://volerelaluna.it/materiali/2023/06/06/rapporto-italia-2023/). In Italia, la povertà assoluta – il cui dato più recente oggi disponibile è relativo all’anno 2021 – ha confermato i massimi storici raggiunti nel 2020, coinvolgendo il 7,5% delle famiglie e il 9,4% degli individui residenti in Italia, registrando un aumento dell’1,7% rispetto al 2019 e del 5,2% rispetto al 2010 (Istat, 2023). Nel 2021, l’incidenza della deprivazione alimentare materiale o sociale era pari al 12% delle persone residenti in Italia con almeno 16 anni di età, per un totale di circa 6 milioni di individui. Deprivazione che colpisce anche i più piccoli: nel 2021, l’incidenza di questo fenomeno ammontava al 2,5%, corrispondente all’incirca a 200 mila individui di età inferiore ai 16 anni residenti nel territorio italiano. Tale quota è maggiore tra bambini e bambine fino a 5 anni di età, ammontando al 3,3%, riguarda il 5,3% di coloro che vivono in famiglie che pagano un affitto e raggiunge l’incidenza più elevata del 10,4% tra chi ha cittadinanza extraeuropea, per un totale di oltre 93 mila individui. Deprivazione spesso alimentata quindi dalla povertà abitativa: rispetto al 2021 abbiamo più 9,4 per cento gli sfratti emessi, più 199 le richieste, più 218 quelli eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario. Parliamo di 34 mila gli sfratti per morosità, pari all’80,1% del totale, con una crescita del 4,3% rispetto all’anno precedente, quasi la metà nelle città capoluogo, il restante 52% nelle province (https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2021/12/06/questione-abitativa-e-politiche-della-casa/).

E mentre la sanità va definitivamente in bancarotta e aumentano le povertà, continuano a prosperare evasori e super-ricchi. Nel 2021 il valore dell’economia non osservata ha raggiunto 192 miliardi di euro. L’economia sommersa si attesta a poco meno di 174 miliardi di euro, mentre le attività illegali superano i 18 miliardi. Rispetto al 2020, il valore dell’economia non osservata cresce di 17,4 miliardi, ma la sua incidenza sul Pil resta invariata (10,5%). Le unità di lavoro irregolari sono invece 2 milioni 990mila, con un aumento di circa 73mila unità rispetto al 2020. E pensare che per mesi, dovendo affossare definitivamente il reddito di cittadinanza senza se e senza ma, hanno continuato a parlare di “fannulloni” e di “poltronisti”, alimentando lo stereotipo del povero imbroglione e la retorica della povertà come colpa (https://www.istat.it/it/files//2023/10/Report-ECONOMIA-NON-OSSERVATA-2021.pdf).

Intanto, come si sottolinea in Tax the Rich – Le politiche per l’eguaglianza, a cura di Paolo Andruccioli (www.sbilanciamoci.info), i super-ricchi italiani con patrimoni di oltre 5 milioni di dollari sono 117.904 (lo 0,23% degli italiani adulti), mentre i ricchi con patrimoni tra 1 e 5 milioni di dollari sono 1.294.761 (il 2,6% degli italiani adulti). Poco più del 97% degli italiani ha patrimoni inferiori al milione di dollari. Il valore del patrimonio mediano è di poco superiore ai 91mila dollari. La ricchezza media per ogni italiano adulto, secondo Credit Suisse, è di 231mila dollari. Il 67,6% della ricchezza in Italia è nelle mani del 20% più ricco, a fronte dello 0,4% di quello più povero. Secondo i dati Credit Suisse, in Italia ci sono quasi 4.000 persone che hanno un patrimonio superiore a 100 milioni di euro (https://sbilanciamoci.info/tax-the-rich-una-campagna-mondiale-per-la-democrazia/).

Come sottolinea da tempo la Campagna Sbilanciamoci, nel nostro Paese c’è urgente bisogno di affrontare il tema della giustizia fiscale e sociale, riducendo le tasse per i lavoratori, le classi di reddito medio-basse, per i precari e intervenendo sui ricchi e i super-ricchi che pagano troppe poche tasse, mentre i lavoratori e le classi di reddito medio-basse ne pagano troppe. Il problema dunque è quello delle tasse giuste, delle diseguaglianze enormemente cresciute in questi anni, che si possono combattere soltanto: alzando i salari e le retribuzioni (considerato che le retribuzioni italiane sono tra le più basse in Europa) e perseguendo una redistribuzione indiretta della ricchezza, con un welfare veramente universalistico e una politica fiscale ispirata a criteri di giustizia e di progressività, come recita l’articolo 53 della Costituzione. In poche parole andrebbero con urgenza adottate le seguenti misure: tassare di più le grandi ricchezze e le rendite finanziarie, aumentare la progressività sui redditi più alti, sopra i 70mila euro, tassare di più le successioni milionarie, introdurre una vera ed efficace Tobin Tax.

Ma con cecità e pervicacia i provvedimenti di bilancio targati Meloni continuano a percorrere una strada opposta: si affossa il salario minimo; si aumentano divari e disuguaglianze; non si affronta l’emergenza salariale; si continua a picconare il welfare (in particolare sanità e istruzione), spostandolo sempre più dalle parti dei privati; non si interviene sulla grave emergenza abitativa; non si investe sul diritto alla studio; non si potenzia (in quantità e qualità) la pubblica amministrazione (e poi ci si lamenta che il PNRR arranca); non si affrontano i nodi del sistema pensionistico; non si perseguono politiche di genere (al netto della retorica sulla famiglia e la denatalità); non si riscontra alcuna strategia (politica industriale) in grado di affrontare le tante crisi aziendali; non si abbandona la perversa logica dei condoni (nel primo anno di questa legislatura ci sono stati ben 14 tra condoni e sanatorie) e quella di “spaccare” l’Italia, affossando definitivamente il Mezzogiorno. E si continua soprattutto a non andare a prendere i soldi là dove ci sono, ovvero nel tanto “nero” e “sommerso” che avvolge questo Paese e nelle tasche dei ricchi e super-ricchi, che continuano a concentrare patrimoni sempre più grandi.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

meridionepovertàsalutesanità

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cambiamo davvero Quarticciolo!

Sabato 1 marzo un corteo popolare attraverserà il quartiere di Quarticciolo a Roma per ribadire l’importanza di difendere un’esperienza reale e dal basso che si contrappone all’abbandono e alla retorica delle istituzioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL’ACCUSA?

Pubblichiamo il comunicato delle famiglie dello Spazio popolare Neruda: MA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL’ACCUSA? Certamente sì: per questo, alla Signora Bulian, autrice del servizio di Quarta Repubblica andato in onda il 27/01,che ci ha posto questa domanda, abbiamo dato i nostri riferimenti per contribuire al suo lavoro. Questo nonostante […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Serbia: le proteste contro il governo costringono alle dimissioni il premier Vučević

Il 1° novembre scorso una pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad è crollata, provocando la morte di 15 persone.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Argentina: Famiglie allevatrici del nord neuquino: pilastri della sovranità alimentare, ostaggi di un’economia che li maltratta

In pochi luoghi del mondo si mantiene la transumanza, pratica ancestrale di produttori e animali che si spostano cambiando campi secondo il periodo dell’anno. I contadini del nord neuquino sono un emblema di questa vita e protagonisti della sovranità alimentare. Ma affrontano l’abbandono governativo, l’avanzata dei possidenti sulle terre e l’assenza di prezzi giusti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Napoli: operai GLS, prima licenziati poi caricati e sgomberati dalla polizia. La conferenza stampa di denuncia

Conferenza stampa di denuncia da parte dei lavoratori GLS di Napoli sostenuti dal sindacato di classe Si Cobas, a seguito delle cariche e dello sgombero del presidio avvenute mercoledì ai danni del picchetto al magazzino GLS di Gianturco.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lo chiamavano Tepepa, ti ricorderemo così

Ieri ci ha lasciato a 86 anni Tepepa, tra i più noti e longevi rapinatori di banche del torinese. Ennio Sinigallia, questo il suo vero nome, ha passato oltre metà della sua vita in carcere. Il suo ultimo arresto è avvenuto quando Tepepa era ormai ultraottantenne, una vera e propria vendetta nei confronti di uno […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendiamo Quarticciolo dal modello Caivano

Il 23 dicembre scorso il governo ha approvato un decreto che individua sei periferie in Italia in cui esportare il modello Caivano. Sono stati stanziati 180 milioni di euro in tre anni ed è previsto un commissario straordinario a cui è affidato il compito di individuare gli interventi strutturali necessari in determinati quartieri: sgomberi, polizia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Addio a Gianfranco Manfredi, cantautore del ’77

Questa notte se ne è andato Gianfranco Manfredi cantautore, sceneggiatore e voce musicale del movimento del ’77. La sua “Ma chi ha detto che non c’è” ha interpretato lo spirito di quegli anni e rimane una delle canzoni fondamentali del canzoniere dei ribelli. Manfredi è stato anche un prolifico autore nel mondo del fumetto firmando […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Franco Piperno: una voce che continua a risuonare

Oggi, 17 gennaio, alle ore 18, Radio Ciroma aprirà i suoi microfoni per un momento speciale, dedicato alla memoria di Franco Piperno, uno dei suoi fondatori e figura ispiratrice per generazioni. da Radio Ciroma Sarà una trasmissione intessuta di ricordi, testimonianze e contributi di chi ha avuto il privilegio di condividere un tratto del cammino […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco! Un ricordo di Claudio Dionesalvi

Lunedì notte se n’è andato Franco Piperno. Calabrese, militante, dirigente politico dell’autonomia, fondatore di Potere Operaio, esule, docente di fisica e amante tanto di ciò che si muove in terra quanto di quel che resta fisso in cielo. In diretta con il compagno Claudio Dionesalvi – un ricordo e qualche considerazione, alla luce della idee […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo Ospedale di Torino nel Parco della Pellerina. Perchè qui?

Diamo nuovamente visibilità alla difesa dei 60 mila m2 di area Verde situati nel parco della Pellerina a Torino, a supporto della quale il gruppo “Assemblea Pellerina, no ospedale nel parco” porta avanti argomenti tecnico-scientifici solidi, appena presentati in un dossier al quale hanno contribuito esperti in materia urbanistica, geologica, sanitaria, della viabilità e storica.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Autonomia differenziata: rompere la solidarietà per liberare ancora la ferocia del mercato

Quando si parla di Autonomia Differenziata il rischio è quello di credere che dietro questa formulazione si nasconda nient’altro che il secessionismo leghista della prima ora agghindato in chiave “riformista”. In realtà quanto abbiamo di fronte è ben più complesso ed attuale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Le capacità diagnostiche dell’IA ed il capitalismo dei big data

Il cammino dell’innovazione tecnologica è sempre più tumultuoso e rapido. Lo sviluppo in ambito di intelligenza artificiale è così veloce che nessun legislatore riesce a imbrigliarlo negli argini delle norme. Stai ancora ragionando sull’impatto di ChatGPT sulla società che è già pronto il successivo salto quantico tecnologico. da Malanova.info In un recente studio del 28 […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sciopero generale: l’opposizione al governo Meloni si fa nelle piazze

Qualcosa oggi è successa. Lo sciopero lanciato da CGIL e UIL ha parzialmente travalicato gli apparati sindacali ed ha aperto uno spazio di partecipazione, ancora politicamente frammentata, nella contrapposizione al governo Meloni. A fronte dell’eterno Aventino delle opposizioni istituzionali parti di società hanno occupato le piazze e questa è una buona notizia. Ci saranno sviluppi […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Difendere i territori, riappropriarsi del potere decisionale, immaginare un’altra gestione del “verde”: una sfida cittadina e non solo

Si conclude il Festival (r)Esistenze Verdi promosso dal Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio di Torino. Vorremmo restituire e condividere alcuni spunti emersi nei dibattiti, come prospettiva per una sfida cittadina e in generale collettiva.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La salute negata dell3 prigionier3 politich3 curd3 in Turchia

Lo scorso fine settimana abbiamo partecipato alla conferenza “Le condizioni di salute nelle carceri turche” organizzata dal Congresso Democratico dei Popoli (HDK), accogliendo con calore e gioia il loro invito ad Istanbul, insieme ad altre realtà sociosanitarie autonome provenienti dall’Europa, per lo più da Germania e Grecia.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Aborto libero, sicuro e gratuito!

Sabato 28 settembre, in occasione della giornata internazionale per l’aborto sicuro, in Piemonte in tant3 ci mobiliteremo su tutto il territorio contro le politiche regionali che da anni sposano obiettivi antiabortisti, retrogradi e lesivi della libertà di scelta.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio: abbattere l’alberata lede il diritto alla salute

Di seguito ripubblichiamo il comunicato stampa del Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio con gli aggiornamenti sullo stato dell’arte della vicenda.