Riforma della legittima difesa e finte licenze sportive: il combinato disposto all’americana dell’industria delle armi
È stata approvata ieri in senato la riforma sulla legittima difesa, da sempre bandiera agitata grazie a una stampa complice pronta a soffiare il vento dell’allarme sicurezza.
Tre sono i principali cambiamenti previsti dal decreto fortemente spinto da Salvini. Innanzitutto l’affermazione che “la difesa è sempre legittima” in caso di intrusioni in un’attività commerciale o in uno spazio domestico. La seconda misura, votata anche dal PD, è la non punibilità di chi avrebbe agito in situazione di “grave turbamento emotivo”. La terza misura è quella della diminuzione del principio di proporzionalità tra offesa subita e difesa agita. Una legge presentata come urgenza nazionale ma che nasce in realtà in reazione a una manciata di casi di cronaca in cui alcuni cittadini hanno sparato e ucciso ladri. Cosa si nasconde allora dietro lo sventolio del vessillo leghista?
Lo abbiamo chiesto a Giorgio Beretta di Rete Disarmo
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