Liberato Mimmo Lucano. Bene, ora porti aperti!
Da ieri Mimmo Lucano è tornato nella sua Riace.
Come fatto notare da Claudio Dionesalvi sulle colonne del Manifesto, il nuovo clima a Roma ha reso più mansueto il giudice che si occupava del suo caso. Caso che più politico non si poteva, e che ora finalmente viene risolto permettendo a Mimmo di poter tornare da suo padre, malato di leucemia.
Bene ha fatto Mimmo a rivendicare tutta la politicità del suo comportamento, la sua concezione diversa del tema dell’accoglienza, che già legava all’esperienza del processo rivoluzionario kurdo in questa intervista che gli facemmo qualche tempo fa.
Non può bastare. Nelle stesse ore in cui a Mimmo veniva revocato il divieto di dimora, alla nave Alan Kurdi veniva notificato che le norme infami di Salvini sono tuttora attive. E che quindi, di conseguenza, non poteva sbarcare a terra i 13 migranti salvati nel Mediterraneo e tuttora a bordo dell’imbarcazione. Se non rischiando di farsi confiscare il mezzo e di vedersi comminare una pesante multa. Parole e musica del decreto sicurezza bis, tuttora in vigore.
Una contraddizione che non è detto verrà risolta in tempi brevi. La scelta di Luciana Lamorgese agli Interni sembra molto caratterizzata dal suo profilo mediatico, oltre che politico. Una donna senza profili social sembrerebbe il perfetto contraltare del Ministro de La Bestia. Eppure, come tanti hanno fatto notare, Lamorgese è quella delle ondate di sgomberi di case occupate da Prefetto di Milano.
La stessa dei rastrellamenti in Stazione Centrale a Milano, quelli che Minniti definiva utili ad aumentare la “sicurezza percepita”. In pratica, un attacco alle marginalità da sacrificare sull’altare dei pruriti razzisti benpensanti. E pazienza se vengono sbandierati sui media o meno, pazienza se il profilo è “tecnico” invece che esplicitamente politico. Come se questa definizione avesse mai avuto un senso, e come se la Lamorgese non avesse avuto un ruolo pienamente politico nel disciplinare la Milano di Sala e del modello Expo.
Non è un cambio di rotta. I Cinque Stelle hanno dichiarato più volte che vogliono mantenere la ratio dei decreti sicurezza, una ratio razzista alla quale il PD vuole apportare cambiamenti nel solco dei rilievi presentati da Mattarella. Staremo a vedere quale sarà la nuova ratio. Non è un ritorno al business dell’accoglienza quello che ci interessa, a tutto ciò che è distante dall’esperienza di Mimmo a Riace, ma l’assolutà libertà di movimento per tutti e per tutte.
Anni di deviazione al pensiero del “non possiamo accoglierli tutti!” e del “bisogna segmentare i flussi per poter sostenere l’accoglienza” hanno portato all’esito naturale di questi discorsi. Vale a dire i razzismo dilagante e lo scaricamento sui migranti di tutti i mali dell’umanità. Ora basta, quel che serve è porti, aeroporti, strade, confini aperti. Per tutti, e da subito!
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