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Rinviato lo sgombero della famiglia occupante di Vignola.

Grazie a tutto il lavoro messo in piedi sin dal primo giorno dell’occupazione, attraverso iniziative nel quartiere come le colazioni antisfratto, pranzi, assemblee, le occupanti di via Rossini di Vignola, sono riuscite a costruire una rete di solidarietà attiva che ha evitato il primo tentativo di sgombero.

Una rete importante che ha visto in prima persona difendere gli occupanti, le famiglie del quartiere, che sin dai primi giorni dell’occupazione hanno aiutato le due donne e hanno sollevato il problema dei numerosi appartamenti vuoti di edilizia popolare di quel quartiere e della città di Vignola. L’ appartamento occupato è solo uno di cinque vuoti da anni in quella palazzina.

 Oltre al quartiere, a dar man forte all’occupazione e al rivendicare il diritto alla casa, si è schierato la sezione locale di Rifondazione Comunista, PrendoCasa Modena, diversi studenti di Vignola e vecchi esponenti del centro sociale Lambicco.

Sabato sarà un altra giornata importante, nel corso di questa lotta, sopratutto dopo le parole di una delle due occupanti

«Continueremo a resistere: sono pronta a farmi portare via da qui a forza».

Segnale di determinazione di chi vuole difendere un diritto fondamentale come quello della casa, che nella nostra provincia diventa sempre più grande e che vede le istituzioni locali incapaci di trovare soluzioni se non quella dello sgombero e della repressione verso chi decide di mettersi in prima linea nella lotta quotidiana in difesa e rilancio dei propri diritti.

 

Redazione Infoaut_Modena

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