InfoAut
Immagine di copertina per il post

Roma, cosa succede all’autorecupero di Via dei Lauri?

||||

Nella tarda serata dell’11 novembre una cinquantina di persone, perlopiù rom, provenienti dai campi nomadi adiacenti e da alcuni residence per l’emergenza alloggiativa, entrano dentro ad un palazzo apparentemente vuoto di via dei lauri 15 occupandolo.
Fino a qui questa storia non avrebbe nulla di eccezionale o memorabile, sarebbe una delle tante in questa città di persone che occupano stabili anche “indipendentemente” da un contesto politico ma semplicemente per fame, miseria e disperazione.
Non è così invece, o almeno non del tutto.

 

Via dei lauri 15, innanzitutto, non è un palazzo vuoto ne abbandonato. E’ un occupazione storica del movimento per il diritto all’abitare, lasciato volontariamente dai movimenti quando (nel 2001, e poi nel 2003 nuovamente) vengono approvati sei (poi otto) progetti di autorecupero su altrettanti palazzi occupati ivi compreso quello di via dei lauri. Il protocollo firmato da Ministero dei lavori pubblici, Comune di Roma e Regione Lazio prevedeva l’inizio dei lavori nel 2003 e la fine nel 2008 con la consegna degli alloggi conquistati con anni di dure lotte e battaglie. Ovviamente quando c’è da togliere si fa subito, si mandano i reparti celere e tutto viene riportato alla “legalità”. 

Quando c’è da dare invece i tempi si allungano enormemente. I lavori partono arrancando, la ditta appaltatrice fallisce allargando ulteriormente la forbice temporale della durata del cantiere, i partiti non vogliono (nonostante la legge e la “legalità” che tanto sbandierano) concedere facilmente una vittoria ai movimenti velocizzando il piano di lavori e mettendosi quindi di traverso rispetto a palazzinari e chiunque vede nell’autorecupero un attacco alla propria rendita. Cominciano così gli infiniti cavilli burocratici, i cambi di orientamento politico ai vertiti istituzionali e quindi un rimescolamento di carte, i ritardi nei pagamenti, nelle consegne e nelle piccole e grandi questioni quotidiane che rallentano ulteriormente il tutto.

Ad oggi lo stabile manca degli ultimi lavori che, dopo un incontro di pochi giorni fa col comune, la cooperativa “inventare l’abitare” che sostiene questi progetti di autorecupero dichiara essere di poche decine di migliaia di euro per arrivare finalmente all’assegnazione nel 2018. Briciole, se si pensa a quelli già investiti e all’importanza politica del progetto.
Da un lato, dunque, la negligenza delle istituzioni politiche, anche di quelle che si riempiono la bocca di legalità come il Movimento 5 Stelle che in un anno e mezzo di governo non ha mosso un dito per accellerare la pratica di assegnazione agli aventi diritto. E dell’arco istituzionale tutto.
Da chi ha governato senza fare niente a chi sta all’opposizione e prova a sfruttare questi ritardi per “crearne di nuovi”, in quel meccanismo perverso di scatole cinesi che porta, ad esempio, Fratelli d’Italia a chiedere in un consiglio comunale la riassegnazione del bando di via dei lauri, perché ormai lontano quello precedente ma soprattutto, anche se non detto, perché nell’autorecupero vi è la vittoria di chi lotta per i propri diritti. Un’eventuale riassegnazione, oltre che fuori dalle norme di legge, allungherebbe a dismisura i già dilaniati tempi, sarebbe uno spreco enorme di denaro pubblico, avrebbe conseguenze drammatiche sulla vita di decine di famiglie che da anni aspettano solamente ciò che è loro perché se lo sono conquistato.
Un fronte istituzionale unito, al di là delle divergenze politiche, nel contrastare facendo o “non facendo” l’effettiva assegnazione delle case e così il definitivo sblocco di un altro progetto di autorecupero nella città.

In questo meccanismo tipicamente romano, in cui si intrecciano interessi apparentemente diversi ma spesso convergenti, si inserisce l’occupazione dell’11 novembre. A fronte di decine di disperati in cerca di casa, o comunque di un alloggio dignitoso dove stare, capo di questa protesta è tale Najo Adzovic. A molti non dirà nulla, ma ad altri sì. Era infatti il delegato ai rapporti con la comunità Rom della giunta Alemanno. Un personaggio controverso, al centro di diverse storie torbide in seno alle comunità sulle quali poco ci interessa addentrarci. Ci interessa, piuttosto, il risvolto politico della vicenda: non sembrerebbe, quello di Adzovic, il profilo di una persona ignara politicamente di quel che sta facendo. Ci risulta complicato pensare che una persona che per cinque anni è stata al campidoglio e che per buona parte della sua vita ha vissuto in quello che era il campo nomadi più grande d’europa, casilino 900, nello stesso quadrante di città del palazzo di via dei lauri, non fosse a conoscenza del progetto di autorecupero sul palazzo.

Per questo, prima si diceva, interessi apparentemente diversi ma convergenti. Da un lato vi sono quei partiti, specialmente dell’arco della destra e del centrodestra ma non solo, pronti a soffiare sul fuoco di una situazione potenzialmente polveriera come un occupazione dii rom nel cuore di un quartiere popolare, con una dinamica completamente slegata al tessuto sociale e alle sue dinamiche in un contesto avvelenato com’è quello del dibattito pubblico sul tema in questo paese. Un asssit quasi imperdibile in vista delle elezioni del 2018. Dall’altra parte capipopolo esponenti delle comunità legate alle esperienze politiche della destra storica della città ad occupare con, loro sì, disperati illudendoli di una sistemazione migliore. L’interesse dell’area politica di una facile campagna d’odio e l’interesse di mantenere una credibilità sfruttando le varie fragilità, più un operazione di sciacallaggio che di misericordia.

In tutto questo un grosso favore da parte di tutti ai palazzinari, a chi vede nell’autorecupero un ostacolo ai propri interessi dentro la città. Perché una cosa è sicura, al netto del torbido di questa storia, ovvero che la faccenda rallenterà ulteriormente l’assegnazione di via dei lauri 15. Già oggi i vari dipartimenti si sono rifiutati di incontrare gli ex occupanti ora assegnatari dell’autorecupero di via dei lauri, rimandando ad un incontro nei prossimi giorni a data da destinarsi quello che doveva essere un momento importante per ridiscutere della questione al netto degli eventi appena accaduti.

L’inchiesta mafia capitale ha solamente mostrato quello che tutti sapevamo. L’emergenza (sia essa abitativa, emergenza “migranti”, emergenza rifiuti etc et) è un business, la sua risoluzione vorrebbe dire anche la fine del business. Per questo l’apparente soluzione (occupare se non si ha un tetto) diventa il problema se inserita in questo meccanismo. Subito il tentativo è stato quello di innescare una guerra tra poveri, ma la possibile bomba sociale è stata immediatamente disinnescata dalla cooperative assegnatrice “inventare l’abitare” che da subito ha monitorato la situazione con un picchetto permanente sotto il palazzo e da subito ha indicato i responsabili: non gli occupanti ma i mandanti politici, non la pratica dell’occupazione ma chi lascia colpevolmente i palazzi vuoti o non ha fatto nulla in questi anni per sbloccare definitivamente la questione di quelli in progetti di autorecupero.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

lotta per la casaroma

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cambiamo davvero Quarticciolo!

Sabato 1 marzo un corteo popolare attraverserà il quartiere di Quarticciolo a Roma per ribadire l’importanza di difendere un’esperienza reale e dal basso che si contrappone all’abbandono e alla retorica delle istituzioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL’ACCUSA?

Pubblichiamo il comunicato delle famiglie dello Spazio popolare Neruda: MA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL’ACCUSA? Certamente sì: per questo, alla Signora Bulian, autrice del servizio di Quarta Repubblica andato in onda il 27/01,che ci ha posto questa domanda, abbiamo dato i nostri riferimenti per contribuire al suo lavoro. Questo nonostante […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Serbia: le proteste contro il governo costringono alle dimissioni il premier Vučević

Il 1° novembre scorso una pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad è crollata, provocando la morte di 15 persone.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Argentina: Famiglie allevatrici del nord neuquino: pilastri della sovranità alimentare, ostaggi di un’economia che li maltratta

In pochi luoghi del mondo si mantiene la transumanza, pratica ancestrale di produttori e animali che si spostano cambiando campi secondo il periodo dell’anno. I contadini del nord neuquino sono un emblema di questa vita e protagonisti della sovranità alimentare. Ma affrontano l’abbandono governativo, l’avanzata dei possidenti sulle terre e l’assenza di prezzi giusti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Napoli: operai GLS, prima licenziati poi caricati e sgomberati dalla polizia. La conferenza stampa di denuncia

Conferenza stampa di denuncia da parte dei lavoratori GLS di Napoli sostenuti dal sindacato di classe Si Cobas, a seguito delle cariche e dello sgombero del presidio avvenute mercoledì ai danni del picchetto al magazzino GLS di Gianturco.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lo chiamavano Tepepa, ti ricorderemo così

Ieri ci ha lasciato a 86 anni Tepepa, tra i più noti e longevi rapinatori di banche del torinese. Ennio Sinigallia, questo il suo vero nome, ha passato oltre metà della sua vita in carcere. Il suo ultimo arresto è avvenuto quando Tepepa era ormai ultraottantenne, una vera e propria vendetta nei confronti di uno […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendiamo Quarticciolo dal modello Caivano

Il 23 dicembre scorso il governo ha approvato un decreto che individua sei periferie in Italia in cui esportare il modello Caivano. Sono stati stanziati 180 milioni di euro in tre anni ed è previsto un commissario straordinario a cui è affidato il compito di individuare gli interventi strutturali necessari in determinati quartieri: sgomberi, polizia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Addio a Gianfranco Manfredi, cantautore del ’77

Questa notte se ne è andato Gianfranco Manfredi cantautore, sceneggiatore e voce musicale del movimento del ’77. La sua “Ma chi ha detto che non c’è” ha interpretato lo spirito di quegli anni e rimane una delle canzoni fondamentali del canzoniere dei ribelli. Manfredi è stato anche un prolifico autore nel mondo del fumetto firmando […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Franco Piperno: una voce che continua a risuonare

Oggi, 17 gennaio, alle ore 18, Radio Ciroma aprirà i suoi microfoni per un momento speciale, dedicato alla memoria di Franco Piperno, uno dei suoi fondatori e figura ispiratrice per generazioni. da Radio Ciroma Sarà una trasmissione intessuta di ricordi, testimonianze e contributi di chi ha avuto il privilegio di condividere un tratto del cammino […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco! Un ricordo di Claudio Dionesalvi

Lunedì notte se n’è andato Franco Piperno. Calabrese, militante, dirigente politico dell’autonomia, fondatore di Potere Operaio, esule, docente di fisica e amante tanto di ciò che si muove in terra quanto di quel che resta fisso in cielo. In diretta con il compagno Claudio Dionesalvi – un ricordo e qualche considerazione, alla luce della idee […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

«Vogliamo uno spazio largo contro l’idea di governo delle città che ha la destra»

Ripubblichiamo questa intervista fatta ai compagni e alle compagne di Quarticciolo Ribelle in vista dell’assemblea cittadina che si terrà sabato 18 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato degli studenti e studentesse romane a seguito del corteo per Ramy

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato degli studenti e delle studentesse che a Roma sono scese in piazza per Ramy, originariamente pubblicato dal collettivo Zaum in risposta alle dichiarazioni di media e politici.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Difendiamo Quarticciolo, Caivano non è un modello

Fermiamo lo sgombero dell’ex questura. da Quarticciolo Ribelle Assemblea pubblica sabato 18 gennaio ore 18, piazza del Quarticciolo. Il 23 dicembre scorso il governo ha approvato un decreto che individua sei periferie in Italia in cui esportare il modello Caivano. Sono stati stanziati 180 milioni di euro in tre anni ed è previsto un commissario […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Dalle scuole occupate di Roma

Ripubblichiamo l’approfondito documento politico dell’Assemblea degli occupanti del Liceo scientifico statale Morgagni di Roma originariamente diffuso dal Collettivo Autorganizzato Reset

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa succede in città: il turismo

Apriamo questo ciclo di trasmissioni che affronta l’ennesimo grande evento che si affaccia su questa città: il Giubileo.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una di Meno: in piazza a Roma e a Palermo con la parola d’ordine “disarmiamo il patriarcato”

Un anno dopo le imponenti manifestazioni di Roma e Messina, ieri le manifestazioni nazionali organizzate contro la violenza patriarcale da Non una di meno! erano a Roma e a Palermo.