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Roma: que se vayan todos!

E’ proprio di precarietà e di crisi economica dunque che si parla di fronte ad uno dei palazzi del potere intorno al quale durante tutto questo anno di proteste si è sempre cercato di arrivare per gridare la nostra rabbia. Proprio sotto il parlamento che subiva l’assalto della generazione senza futuro il 14 dicembre, ancora una volta si è riunito chi in questo Stato non accetta di subire, esigendo con determinazione attenzione da tutta la popolazione e gridando di nuovo la propria sfiducia per una classe politica che non ha più nulla di questo nome.

Una serie di iniziative dal basso, volte a far vivere la piazza, si susseguono dai giorni precedenti durante queste ore. Iniziative che coinvolgono le più realtà precarie in mobilitazione che portano davanti al palazzo del potere le proprie soggettività colme di rabbia, dai precari della scuola a quelli del teatro, dagli studenti delle scuole ai movimenti di lotta per la casa, dagli studenti universitari ai migranti.

Dal grido di tutte queste realtà che è ancora vivo da quell’ormai famoso 14 dicembre ancora una volta si sente quel “que se vayan todos”, che è stato invece parola d’ordine e sentimento per tutte le nazioni europee e mediterranee in lotta.

Dopo la mobilitazione internazionale del 19 giugno che abbiamo condiviso con la Spagna e la Grecia, riprendiamoci piazza montecitorio e continuiamo con forza la lotta per il nostro futuro in questi due giorni, fino al voto di fiducia al governo di domani!

Ancora una volta QUE SE VAYAN TODOS!!!

 

Martedì 21.6

– Ore 19:00 monologo teatrale di e con Ulderico Pesce sul “Diritto allo studio”

– Ore 21.00 spettacolo musicale con gli artisti in occupazione al Teatro Valle e la partecipazione di Andrea Rivera

Mercoledì 22.6

– Ore 9 Colazione e comunicazione

– Ore 15 AZIONI DI COMUNICAZIONE

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