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Roma: verso nuove connessioni urbane

Al di là delle chiacchiere ma nei fatti, dal primo pomeriggio numerose componenti che fanno parte del frammentato territorio urbano di Roma hanno assediato il primo consiglio comunale dopo la pausa estiva, che avrebbe dovuto discutere di tutto tranne che dei problemi reali che vive la città. L’emergenza abitativa rimane una questione irrisolta in questo territorio come in tutto il paese, ma gli amministratori locali preferiscono occuparsi dell’immagine che danno delle città seguendo l’esteta premier Renzi e provando a non far emergere con troppa evidenza i veri affari a favore di palazzinari e costruttori.

Infatti, l’amministrazione Marino persegue il suo progetto di rendere il centro della città quella vetrina specchietto per le allodole di elettori e portatori di interessi. La battaglia contro gli abusivi, gli ingressi ancora più limitati delle automobili, l’ultimo progetto di illuminazione permanente dei fori imperiali e la pedonalizzazione della strada che li attraversa sono progetti che vorrebbero ridare splendore ad una capitale morta e completamente in default, curando un pezzo di città che esclude tutto il resto. Ma Roma si sa è completamente svenduta e asservita a chi decide di mettere le mani sui beni comuni, sulle municipalizzate, su tutto ciò che può essere cementificato o portatore di rendita e profitto.

Intanto però, fuori dalle aule decisionali c’era la città che per noi conta: centinaia di persone che hanno imposto la loro presenza e hanno preteso di discutere di quelle questioni da cui la giunta vuole nascondersi. Perciò abbiamo ricordato che nei mesi scorsi la cultura che vive negli spazi sociali, quella libera e gratuita, ha subito un attacco inaccettabile. Abbiamo ricordato il forte aumento degli sfratti in città. Ogni giorno infatti, i movimenti di lotta per la casa e le reti territoriali seguono decine di sfratti e resistono allo sgombero degli stabili occupati, unica soluzione per chi viene escluso sistematicamente dall’accesso al reddito e quindi ad una vita dignitosa. Abbiamo ricordato che il piano casa del ministro Lupi è una legge omicida che punta a distribuire ulteriori soldi a banche, costruttori e proprietari di immobili e la nostra battaglia contro l’art.5. Abbiamo ricordato che il bonus casa è una pagliacciata inventata da chi pensa di comprare i poveri con pochi spicci e che in verità non ha l’obiettivo di risolvere l’emergenza abitativa e nemmeno di attenuarla. Abbiamo ribadito che la delibera regionale, strappata con un anno di lotte e mobilitazioni permanenti, è l’unico modo per affrontare il problema, certi che solo con l’iniziativa popolare e dal basso sia possibile affermare il diritto alla città e alla casa. L’anno che abbiamo appena passato, difficile sotto alcuni aspetti, ha solamente inaugurato un lavoro metodico e costante che attraverso le occupazioni, gli sportelli e le iniziative pubbliche dialoga e si nutre costantemente di quella classe sfruttata e ancora troppo frammentata che non recepisce lezioni o ricette precostituite, ma tentativi e sperimenti di ricomposizione.

Nei prossimi mesi proveremo a percorrere questa strada a partire dalla mobilitazione, lanciata dalla piazza del campidoglio, il 19 settembre verso la Regione Lazio. Inoltre, ad Ottobre ci sarà la settimana europea di lotta per il diritto all’abitare dal 10 al 18 ottobre a cui aderiranno numerose città italiane. Il meeting di Abitare nella crisi di Milano dello scorso giugno, ha visto i movimenti europei ragionare su una risposta comune ai diktat dell’Unione Europea attraverso le lotte e ha individuato come data principale e comune di mobilitazione “take the city” il 18 ottobre. Prima di questo appuntamento ci saranno altre date importanti da costruire a partire dal 10 ottobre, durante l’udienza per Luca e Paolo, ai domiciliari dallo scorso 20 maggio. In tutta italia, nei territori si darà vita a mobilitazioni e presidi per ribadire la legittimità delle lotte sociali e rilanciare la battaglia per la libertà di movimento. Il 16 ottobre costruiremo lo sciopero sociale metropolitano lanciato dall’assemblea in val di susa dell’11 luglio, che metterà a frutto mesi di lavoro sul territorio e nuove pratiche e linguaggi da sperimentare. Gli appuntamenti che abbiamo ricordato sono tutte date pubbliche e tappe da attraversare, passo dopo passo, per continuare a costruire e auspicando nuove e sempre più stimolanti connessioni urbane per questo promuoviamo un’assemblea pubblica il 6 ottobre. Ma prima di tutto, vi aspettiamo tutti e tutte al picchetto antisfratto a centocelle in via degli ontani dalle sette in poi.

#takethecity

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