Sciopero e blocco di autostrada, porto e stazione a Termini
Ad oggi di questi piani che dovrebbero, secondo quello che dice il ministero, garantire occupazione per tutti i lavoratori della FIAT e dell’indotto non si sa nulla e il sospetto che non vi sia alcuna sostanza sotto i proclami propagandistici va diventando sempre più una certezza in chi, a dispetto della mistificazioni di chi tenta di governare la crisi, vede minacciata la propria stessa sopravvivenza dalle rapaci manovre del capitale. Stante ferma l’intenzione del gruppo FIAT di dismettere per la fine dell’anno ogni produzione da Termini, giudicato non sufficientemente redditizio, non vi è infatti alcuna certezza per il futuro dei quasi 4.000 lavoratori del distretto produttivo termitano che, è questa l’unica certezza, a partire dal 31 di Dicembre prossimo saranno disoccupati.
La risposta degli operai è stata una giornata di sciopero, con un’adesione pressoché totale, e il blocco, questa mattina, del porto raggiunto con un corteo che ha bloccato la statale 113, dell’autostrada A-19 che collega Termini a Palermo e della stazione ferroviaria. Fermi dunque, per le otto ore di sciopero, gli operai del primo e del secondo turno, ma fermo anche il traffico di beni e merci da e per Termini.
Dopo mesi in cui gli inviti, ipocriti, alla pazienza di un governo che tenta disperatamente di evitare il precipitare della situazione temporeggiando si eranaco mostrati efficaci gli operai hanno gli indugi e sono tornati a muoversi per tentare di difendere la possibilità di vivere nei propri territori nell’unica maniera che dia loro prospettive di vittoria, che dia loro la speranza di poter continuare a vivere nella propria terra, lottando.
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