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[AGGIORNATO ] Bologna, continua il conflitto all’Sda tra incerti accordi e nuovi blocchi

Ieri sera i lavoratori che avevano lavorato il giorno prima (13/05/2015) si sono presentati al lavoro e a 13 di essi è stato impedito l’ingresso. A quel punto i lavoratori hanno deciso di uscire in sciopero in solidarietà. Nel frattempo che i 13 aspettavano fuori il sig. Borgonovo nonche direttore di Sda saliva sopra dei bancali rialzati da un muletto e minacciava tutti i lavoratori che volevano scioperare di licenziamento, ribadendo perdipiu’ che non gli avrebbe piu’ pagato le spettanze che dovevano avere. Questo fatto e gli incontri in prefettura, in sede istituzionale, con Sda sono chiari e evidenti segni di intermediazione di manodopera dei quali ci stiamo già attivando per portare in tribunale il committente stesso. E’ evidente che le cooperative non hanno deciso niente riguardo i propri lavoratori e che dietro, alla luce del sole, come dimostrato i molteplici incontri avuti in via IV novembre 24 con la stessa e sole direzioni di sda e poste italiane che esse e solo esse hanno decidso le sorti e l’organizzazione dei lavoratori che operano nei propri magazzini anche se sono dipendenti delle cooperative. Come è evidente che sda vuole pecore impaurite nei propri magazzini per poterle sfruttare come ha fatto nei decenni precedenti prima del nostro intervento. Non ci sono pecore per sda, ma lupi che vogliono entrare con dignità all’interno dei magazzini e sono disposti a mordere e a lottare per ottenere una condizione lavorativa dignitosa. Riparte così la vertenza sda dopo un teatrino volgare da parte del direttore dell’azienda, che avremmo voluto evitare e con una risposta forte e decisa da parte dei lavoratori!

SI Cobas Coordinamento provinciale di Bologna

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Segue un ritmo frenetico, con continui strappi, ribaltamenti di fronte e nuove intese la vertenza intorno al destino dei lavoratori dell’SDA di Sala Bolognese. Proviamo a ricostruire in forma di cronaca gli ultimi episodi, partendo da quanto accaduto alle 20:00 di mercoledi’ scorso, con le due cooperative in appalto nell’Hub felsineo di Sda che firmano, nella prefettura di Bologna, l’accordo per il rientro a rotazione dei facchini che da più di 20 giorni si stanno battendo per vedere riconosciuti i lori diritti e la loro dignità.

Un accordo che seguiva quello siglato il giorno precedente dai sindacati SiCobas (che rappresenta la maggioranza dei lavoratori in azienda) e Usb, insieme a Sda ed al prefetto di Bologna dopo giorni di mobilitazione seguiti alla serrata effettuata da parte di Sda in risposta alle giornate di sciopero promosse dal SiCobas.

A seguito della serrata si è aperto un percorso di lotta che ha visto cortei improvvisi dei facchini organizzati nel sindacato SiCobas ed il blocco durato diverse ore, sostenuto dai compagni del LabCrash, di questi del CMP delle Poste di Bologna. Infatti è proprio a seguito del processo di ristrutturazione e “finanziarizzazione” del gruppo Poste (proprietario di Sda) che l’azienda ha di fatto annunciato una serie di esuberi tra i quali quelli relativi ai facchini di Sda.

Proprio alla luce di questi esuberi, la firma seguita alla trattativa di questi giorni sembra sancire solo una tregua temporanea tra i facchini in lotta e la Sda/Poste, consapevolezza questa che si respirava in questi giorni nelle ore di blocco e nelle assemblee operaie. Non a caso già nella notte di ieri, giovedi’ 14 maggio, una delle due cooperative firmatarie dell’accordo ha modificato a propria discrezione la lista dei primi 152 lavoratori che sarebbero dovuti entrare a lavoro, tenendone arbitrariamente fuori 13.

A quel punto è scoppiata la rabbia dei lavoratori contro l’ennesimo tentativo padronale di inscenare trucchetti per dividere e per cercare di disarticolare fin da subitò l’unità tra i facchini, spostando a proprio vantaggio il rapporto di forza. Tentativo rispedito al mittente perché i facchini organizzati nel SiCobas hanno immediatamente risposto con un nuovo sciopero, bloccando i camion in entrata ed in uscita fino alle 6 del mattino. Il giorno dopo la firma dell’accordo l’Hub di Bologna è nuovamente bloccato..

Seguiranno aggiornamenti..

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