InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sisma Emilia: Riprendiamoci i nostri diritti

Era il 30 maggio quando il Commissario Errani ed il Presidente Letta, a seguito di una contestazione subita durante una visita ai territori colpiti dal sisma, assicuravano che tutti i problemi sarebbero stati risolti in Parlamento. D’altra parte, in linea con quanto si è già verificato durante l’ultimo anno, il testo emanato lascia invariati tutti gli aspetti che, più o meno direttamente, stanno bloccando la ricostruzione, come ci dimostrano gli stessi dati forniti dalla Regione (180 milioni elargiti a fronte di un danno stimato tra i 10 e i 15 miliardi).

Questo ci sembra un copione già noto che, da un lato vede le Istituzioni compatte nel descrivere uno scenario positivo, quasi come se in Emilia il terremoto fosse ormai un lontano ricordo, e dall’altro lascia i terremotati ancora in condizioni di enorme precarietà, impegnati a districarsi tra la burocrazia e i soldi che non arrivano.

Il leitmotiv con il quale si giustificano le bocciature sostanziali di ogni singola proposta che viene dai comitati è “in questo periodo di crisi i soldi non ci sono”. Tuttavia, le risorse, seppur esigue a loro dire, che vengono trovate per gli F-35, per la TAV (guarda caso questi temi sono affrontati nello stesso provvedimento che riguarda i terremotati) e per quei progetti che destinano soldi ai soliti noti, ci pongono di fronte a un dato di fatto: la ricostruzione dell’Emilia non è una priorità!

Crisi, fiscal compact, pareggio di bilancio in costituzione, regole imposte dall’Europa, e non solo, stanno lì a dirci che i soldi li si vuole usare per pagare gli interessi sui titoli di Stato o per finanziare il sistema bancario, oggi più che mai focalizzato nella realizzazione dei suoi piani speculativi e sempre più cinico nella sua interazione col territorio. Su questa linea si sono posizionati anche Errani e Letta dimostrando, al di là delle dichiarazioni, una continuità di intenti con il precedente governo Monti. L’episodio più recente è quello della polizza obbligatoria contro le calamità naturali tipo il terremoto. Il provvedimento, contenuto nella riforma della Protezione Civile varata da Monti e tuttora in esame, prevede che lo Stato non paghi più ai cittadini i danni causati da eventi catastrofici, considerando tale pratica anacronistica e di carattere assistenziale, ma obbliga i cittadini stessi ad assicurarsi privatamente. Il governo Letta si limita a edulcorare la pillola proponendo, secondo recente affermazione del sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico Simona Vicari, che l’assicurazione venga resa obbligatoria, ma che lo Stato contribuisca all’onere attraverso defiscalizzazioni dei premi assicurativi. Dunque, le varie governance concordano che l’indennizzo ai cittadini da parte dello Stato, per quanto subito a causa di calamità naturali, non sia un diritto degli stessi.

E’ sempre più evidente quali siano le dinamiche messe in atto: si vuole imbonire i terremotati con promesse che nella realtà non si intende mantenere (molto spesso provando a cavalcare le rivendicazioni portate avanti tenacemente dai comitati) e contemporaneamente si usano forme di ricatto, che giocano sulla vulnerabilità psicologica di chi sta vivendo situazioni estremamente critiche, per bloccare a monte le proteste; così l’applicazione dei piani di austerity può proseguire indisturbata e i governanti possono tenersi ben stretti le poltrone del comando, a Roma a Bologna o nell’ultimo comune del cratere, con tutti i privilegi che ne conseguono.

Pensiamo allora che sia necessario più che mai “tirarsi su le maniche”, questa volta non per sopperire alle mancanze dello Stato, ma per chiedere con forza quello ci spetta, i nostri diritti e la ricostruzione del nostro territorio. Dobbiamo essere consapevoli che dalla cricca dei governanti non si otterrà nulla, ad esclusione di contentini ingannevoli, a meno che non li si metta alle strette. D’altra parte, nella situazione in cui ci troviamo, provare a risolvere le varie problematiche individualmente, rivolgendosi magari all’amministratore di turno con l’auspicio che questi si adoperi per noi, non può che risultare controproducente; infatti, se non si fa parte in qualche misura dell’entourage, si viene lasciati soli nella confusione più totale, narcotizzati dalla solita mole di promesse vuote.

L’unica risposta che sia in grado di ribaltare questo scenario profondamente critico è la compattezza di noi terremotati e la nostra determinazione a lottare per appropriarci di una ricostruzione del nostro territorio che rispetti i nostri bisogni e che rispecchi i nostri desideri. Non si tratta di assistenzialismo ma di un nostro diritto!

Non possiamo più aspettare, il tempo dei lamenti è finito e l’unica via percorribile è quella della lotta per il nostro futuro, tutti uniti al fianco dei comitati, per riprenderci ciò che ci spetta!

 

Dal Basso alla Bassa

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

dalbassoallabassaModenasisma

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cambiamo davvero Quarticciolo!

Sabato 1 marzo un corteo popolare attraverserà il quartiere di Quarticciolo a Roma per ribadire l’importanza di difendere un’esperienza reale e dal basso che si contrappone all’abbandono e alla retorica delle istituzioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL’ACCUSA?

Pubblichiamo il comunicato delle famiglie dello Spazio popolare Neruda: MA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL’ACCUSA? Certamente sì: per questo, alla Signora Bulian, autrice del servizio di Quarta Repubblica andato in onda il 27/01,che ci ha posto questa domanda, abbiamo dato i nostri riferimenti per contribuire al suo lavoro. Questo nonostante […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Serbia: le proteste contro il governo costringono alle dimissioni il premier Vučević

Il 1° novembre scorso una pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad è crollata, provocando la morte di 15 persone.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Argentina: Famiglie allevatrici del nord neuquino: pilastri della sovranità alimentare, ostaggi di un’economia che li maltratta

In pochi luoghi del mondo si mantiene la transumanza, pratica ancestrale di produttori e animali che si spostano cambiando campi secondo il periodo dell’anno. I contadini del nord neuquino sono un emblema di questa vita e protagonisti della sovranità alimentare. Ma affrontano l’abbandono governativo, l’avanzata dei possidenti sulle terre e l’assenza di prezzi giusti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Napoli: operai GLS, prima licenziati poi caricati e sgomberati dalla polizia. La conferenza stampa di denuncia

Conferenza stampa di denuncia da parte dei lavoratori GLS di Napoli sostenuti dal sindacato di classe Si Cobas, a seguito delle cariche e dello sgombero del presidio avvenute mercoledì ai danni del picchetto al magazzino GLS di Gianturco.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lo chiamavano Tepepa, ti ricorderemo così

Ieri ci ha lasciato a 86 anni Tepepa, tra i più noti e longevi rapinatori di banche del torinese. Ennio Sinigallia, questo il suo vero nome, ha passato oltre metà della sua vita in carcere. Il suo ultimo arresto è avvenuto quando Tepepa era ormai ultraottantenne, una vera e propria vendetta nei confronti di uno […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendiamo Quarticciolo dal modello Caivano

Il 23 dicembre scorso il governo ha approvato un decreto che individua sei periferie in Italia in cui esportare il modello Caivano. Sono stati stanziati 180 milioni di euro in tre anni ed è previsto un commissario straordinario a cui è affidato il compito di individuare gli interventi strutturali necessari in determinati quartieri: sgomberi, polizia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Addio a Gianfranco Manfredi, cantautore del ’77

Questa notte se ne è andato Gianfranco Manfredi cantautore, sceneggiatore e voce musicale del movimento del ’77. La sua “Ma chi ha detto che non c’è” ha interpretato lo spirito di quegli anni e rimane una delle canzoni fondamentali del canzoniere dei ribelli. Manfredi è stato anche un prolifico autore nel mondo del fumetto firmando […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Franco Piperno: una voce che continua a risuonare

Oggi, 17 gennaio, alle ore 18, Radio Ciroma aprirà i suoi microfoni per un momento speciale, dedicato alla memoria di Franco Piperno, uno dei suoi fondatori e figura ispiratrice per generazioni. da Radio Ciroma Sarà una trasmissione intessuta di ricordi, testimonianze e contributi di chi ha avuto il privilegio di condividere un tratto del cammino […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco! Un ricordo di Claudio Dionesalvi

Lunedì notte se n’è andato Franco Piperno. Calabrese, militante, dirigente politico dell’autonomia, fondatore di Potere Operaio, esule, docente di fisica e amante tanto di ciò che si muove in terra quanto di quel che resta fisso in cielo. In diretta con il compagno Claudio Dionesalvi – un ricordo e qualche considerazione, alla luce della idee […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Geopolitica e lotta di classe nella crisi di sistema

0. Si apre un tempo di incertezza, che non fa ancora epoca. Per conquistarne l’altezza, occorre rovesciare il punto di vista. E cogliere, nell’incertezza del tempo, il tempo delle opportunità. da Kamo Modena 1. «La fabbrica della guerra». Abbiamo voluto chiamare così un ciclo di incontri dedicati a guardare in faccia, da diverse angolature e […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di Enrico, rispondere compatti contro la repressione

Riprendiamo di seguito il comunicato del SI Cobas sull’ordine di carcerazione domiciliare che ha raggiunto Enrico, compagno modenese da sempre attivo nelle lotte sul territorio e nella logistica. Esprimiamo la nostra massima solidarietà! In queste ore è arrivato un ordine di carcerazione domiciliare di due anni per il compagno di Modena, Enrico Semprini. Tale ordine […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Solidarietà a Giovanni Iozzoli

Il giorno 7 maggio 2024 il Tribunale di Modena ha condannato Giovanni Iozzoli, scrittore, delegato sindacale e redattore di “Carmilla online”, al pagamento di circa 20.000 euro (tra risarcimento e spese legali) a favore dell’azienda Italpizza, colosso dell’export agroalimentare emiliano.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Modena: il carabiniere violento già indagato per la morte di Taissir Sakka

Uno dei due carabinieri ripresi nel violento arresto ai danni di Idrissa Diallo il 13 marzo a Largo Garibaldi a Modena è già indagato per la morte di Taissir Sakka avvenuta il 19 ottobre 2023 sempre a Modena

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

L’anomalia giudiziaria modenese

Alla luce delle centinaia di imputazioni che nel giro di pochi anni hanno coinvolto militanti, lavoratori e lavoratrici nel modenese, pubblichiamo la segnalazione ricevuta di una iniziativa pubblica che si terrà sabato 25 novembre a Modena per richiamare l’attenzione sul livello repressivo a cui si è giunti in città.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Strage nel carcere Modena: chiesta archiviazione per 120 agenti della polizia penitenziaria

La procura di Modena ha chiesto l’archiviazione per i 120 agenti della polizia penitenziaria che sono accusati di reato di tortura e lesioni personali aggravate in concorso in relazione al fatti avvenuti l’8 marzo del 2020.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Le pesantissime condizioni di lavoro nell’industria delle carni a Modena

C’è un conflitto tra fornitori di manodopera che pagano i lavoratori a ore – come da contratti stipulati – e l’azienda con la quale i fornitori hanno accordi di produzione legati alla quantità di carne lavorata, di conseguenza l’aumento dell’intensità di lavorazione è giustificato per il raggiungimento di quel tot di produzione necessario a pagare i dipendenti.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sorvegliare e punire, anche a sprezzo del ridicolo. Succede a Modena

Perché la digos spia due pensionati modenesi? La denuncia del Comitato Verità e Giustizia per i Morti di Sant’Anna

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Liberə Tuttə – Corteo anticarcerario a Modena 12/03

Domenica 12 Marzo – ore 14.00 | Piazzale Primo Maggio – MODENA

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Modena: sciopero provinciale Si Cobas per il maxi-processo Italpizza. In 66 alla sbarra

Il sindacato di base Si Cobas ha promosso per la giornata di ieri, lunedì 20 febbraio, a Modena, uno sciopero provinciale in occasione di una nuova udienza del maxi-processo Italpizza, che vede alla sbarra decine di operai, sindacalisti e solidali: 66 imputati per gli scioperi, vittoriosi, del 2018 e 2019 che costrinsero l’azienda a rinunciare […]