Speciale Sorveglianza: a fianco di Simone, Jessica e Francesco
A Cosenza, una delle città più popolose di una regione martoriata da mille contraddizioni e violenze, sta accadendo quanto di più rappresentativo esista rispetto l'(ab)uso della coercizione preventiva.
Nell’ultimo anno, com’è avvenuto anche altrove, in Calabria sono state portate avanti vibranti battaglie per avere una sanità pubblica ed efficiente, poiché neanche con la pandemia sono stati incrementati i posti letto e diverse persone sono morte in ambulanza mentre il personale sanitario non è stato assunto e 18 presidi ospedalieri sono rimasti chiusi in tutta la regione.
A seguito del partecipato filone di proteste che ha spinto lə cittadinə a fare nomi e cognomi ed a dichiarare quanto le Istituzioni competenti spesso siano silenti o colluse, la Questura di Cosenza ha iniziato ad attuare varie azioni repressive al fine di criminalizzare la lotta politica per mettere a tacere ogni forma di dissenso.
Il 13 Dicembre scorso a Simone e Jessica, due giovanə studentə incensuratə, è stata notificata su firma della Questora la richiesta della più afflittiva e discrezionale misura preventiva esistente nel nostro ordinamento: la sorveglianza speciale.
Per Francesco, invece, la sorveglianza speciale è stata richiesta lo scorso Ottobre ed è attualmente esecutiva.
La loro colpa?
Francesco, ad oggi sindacalista di base, è da molto tempo in prima fila per il diritto alla casa, in egual modo Simone e Jessica sono impegnatə nel sociale sin da giovanissimə, in particolare per quanto concerne il diritto all’abitare, l’integrazione socioeconomica delle minoranze presenti sul territorio e, da molti anni, sono un riferimento per quanto riguarda la violenza e i diversi gap di genere, nonché la normalizzazione del lavoro precario, grande piaga qui a Sud.
Questo provvedimento è anche un attacco a tuttə noi ed al nostro diritto al dissenso.
Vogliamo raccontare quello che accade ed accadrà in merito a queste indegne misure, nel cosentino così come in altre città.
Questa pagina nasce per contrastare la criminalizzazione delle lotte sociali.
Di seguito la corrispondenza di Radio Onda Rossa con un compagno di Cosenza sulle richieste di Sorveglianza Speciale contro tre attivitst* della città calabrese.
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