Sull’aggressione alla troupe di Striscia a San Basilio
Condividiamo la riflessione di Valerio Nicolosi, filmaker romano, in merito all’aggressione di ieri pomeriggio alla troupe di Striscia la Notizia nel quartiere di San Basilio. Una riflessione che smonta le narrazioni mediatiche che vengono portate avanti in queste settimane sulle periferie.
Nel 2010 a Tor Bella Monaca ci tirarono di tutto.
Eravamo in Viale dell’ Archeologia dopo un’operazione antidroga dei carabienieri. Dopo qualche minuto ci tiratono di tutto nonostante fossi con i carabinieri. Siamo dovuti andare via.
Ci siamo tornati sono qualche settimana per intervistare delle persone dopo aver lavorato ai contatti e aver preso accordi con le associazioni.
La domanda vera è: “Come vengono raccontate le periferie oggi?”
“Telecamere e Esercito nelle periferie” Virginia Raggi, 8/11/2017
“Tre mesi di mio nonno e si risolverebbe tutto” Alessandra Mussolini, 27/11/2017
“I marciapiedi dissestati, le sterpaglie un po’ dappertutto, qualche alberello stento, i cassonetti dell’immondizia sbilenchi e mezzo bruciati; e naturalmente ogni muro imbrattato dalle solite scritte smisurate. Il silenzio e la solitudine era ciò che più colpiva.” Ernesto Galli Delle Loggia, 02/11/2017
Potrei andare avanti per ore a riportare dichiarazioni di politici e giornalisti che parlano e scrivono di “periferie” come se fosse un unico territori omogeneo e con gli stessi problemi.
Io posso parlare per quelle che conoscono bene perchè ci sono nato e quelle che ho conosciuto per lavoro.
Parliamo del Tufello, di San Basilio, Tor Bella Monaca, Torre Angela, Quarticciolo, Primavalle, Laurentino, Vigne Nuove per arrivare a quelle più “lontane” dalla capitale ma che sono molto simili come Pomezia.
Poi ho conosciuto i quartieri più poveri di Bruxelles, quelli di Lille, le banlieue di Parigi, New York e Chicago.
Ogni situazione era a se stante anche se i problemi sono spesso simili. Ho il piacere di fare un lavoro che può raccontare queste realtà e io a differenza delle dichiarazioni che ho riportato vorrei mettere al centro di tutto solo una parola: DIGNITA’
Perchè nel racconto quotidiano che si fa di questi luoghi la dignità non c’è (quasi) mai.
Si parla di luoghi come se non ci fossero delle persone, luoghi in cui bisogna mettere in campo una “Reconquista” come se dalll’altra parte della barricata ci fossero i mori e i loro fregni iberici.
Le periferie sono un mondo complesso, articolato, “pieno di specchi” ha scritto ieri un mio amico. Ogni angolo è a se stante e quando lo giri si apre un altro mondo, altre dinamiche, altre regole.
Se proprio ci deve essere una barricata questa va superata con la DIGNITA’ che passa dal LAVORO per i giovani, l’EDUCAZIONE, PROSPETTIVE.
Perchè senza prospettive di vita “tranquilla” si cercano delle possibilità “più facili” che poi facili non sono ma di fatto sono le uniche.
Tornando a quello che è successo ieri io penso che sia gravissimo che “si siano sentiti due spari” e sia stato lanciato un mattone contro una troupe. Però la realtà è questa e quando si va in certi “territori” bisogna sapersi muovere e questo non vuol dire “chiedere il permesso” perchè non bisogna chiedere il permesso a nessuno ma vuol dire trovare contatti che nelle periferei lavorano tutti i giorni e che combattono proprio quello che noi vogliamo raccontare.
Arrivare in punta di piedi, chiedere, conoscere, informarsi, parlare con le persone e DOPO tirare fuori la telecamera.
Si lavora così altrimenti si cerca altro ma non è più giornalismo.
Che poi se volessimo sintetizzare in una frase quello che è il sentimento delle persone che vive questo tipo di realtà potremmo usare una frase che era presente sui muri dei “palazzoni” di via Giovanni Conti, a metà tra Vigne Nuove e il Tufello che sono stati il set di Bar(n)Out e Bia. La scritte recitava:
“BENVENUTI ALLE CASE PRIVATE, DI TUTTO!”
Dal profilo Facebook di Valerio Nicolosi – Filmaker
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