Torino: famiglie accampate sotto la Prefettura. Stop sfratti!
La richiesta della moratoria degli sfratti fatta dalla famiglie occupanti e dagli sfrattati è un provvedimento che la prefettura può realizzare ma non intende intervenire sulla questione, non c’è nessuna volontà politica di risolvere l’emergenza abitativa, ormai divenuta una vera piaga sociale in città.
Quello che invece continua ad esserci è l’arroganza di un potere che muove i propri organi contro chi oggi pretende dignità. La questura in modo scomposto a più volte intimato l’intervento delle forze dell’ordine sui manifestanti, più volte si è presentata davanti al presidio sbraitando che l’immagine della prefettura non poteva essere danneggiata dal presidio delle famiglie e sfrattati.
La questione abitativa non può e non vuole essere risolta perché gli interessi della politica, del PD, sono rivolti altrove, nelle grandi opere, nei grandi eventi, nei grandi affari a scapito della gente che oggi vive il disagio abitativo ed economico.
Il presidio si è sciolto, le tende sono state risposte, si attende che il comune sblocchi il corto circuito che si è creato con la prefettura, visto che quest’ultima aveva dato esito positivo ad un incontro sull’emergenza abitativa in concerto con le parti istituzionali. Nell’attesa che il teatrino della politica si svolga, il presidio lascia piazza castello convinto che quella legittimità politica che oggi gli è stata negata vada riconquistata con la lotta.
Aggiornamento ore 11.30: Le famiglie hanno passato la notte e si trovano tuttora davanti alla Prefettura, dimostrando la propria determinazione a non retrocedere davanti all’ennesimo ribalzamento di responsabilità. Da un’ora è in corso la conferenza stampa convocata già da ieri. Stop sfratti, una casa per tutti/e subito!
Ascolta la conferenza stampa:
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Aggiornameto ore 20: un numeroso gruppo di agenti della questura, sostenuti della presenza di reparti della celere, provoca ripetutamente il presidio delle famiglie, obbligandolo a spostarsi di alcuni metri da sotto il portico della prefettura. La provocazione, non a caso, arriva proprio approfittando del momento di minore affluenza in cui le famiglie e i bambini si allontananano dal presidio per recarsi a recuperare quanto necessario per trascorrere la notte davanti al palazzo. Sembrerebbe che il prefetto, il quale stamane ha rifiutato di incontrare le famiglie, si sia infastidito dalla determinazione del presidio che, di smuoversi dal palazzo, non ha nessuna intenzione: occupanti, sfrattati e senza casa hanno deciso, infatti, di rimanere tutta la notte. L’appuntamento è per domani mattina alle 10 davanti la prefettura, ove si terrà la conferenza stampa. Per la serata sono previsti spettacoli e letture per i bambini organizzati dalla cavallerizza 14.45 occupata.
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Continuano le mobilitazioni per il diritto all’abitare, contro gli sfratti e il decreto Lupi. Se il mese scorso, a Torino (e in molte altre città) il movimento per il diritto all’abitare è tornato nuovamente in piazza contro il “nuovo piano casa” del governo Renzi, occupando gli uffici dell’assessorato alla casa, dell’emergenza abitativa e recandosi direttamente dall’assessore welfare e politiche sociali Elide Tisi, ancora nessuna risposta viene data dalle istituzioni, se non finte promesse di convocazione di tavoli truffa, che di fatto non coinvolgevano neanche tutti gli attori istituzionali coinvolti. Primo grande assente infatti risulta essere il Prefetto, che ha la possibilità di graduare gli sfratti o di deciderne una moratoria. Nel frattempo, il Comune di Torino, rimbalza la patata bollente proprio alla Prefettura, per quelle che sono le richieste avanzate dalle centinaia di sfrattati e sfrattate, tra cui tra le altre cose, la moratoria degli sfratti, sgomberi e pignoramenti, oltre alla sospensione dell’art. 610 e dell’articolo 5 del Decreto Lupi sulla casa.
Questa mattina quindi, centinaia di sfrattati e senza casa si sono recati sotto la prefettura per chiedere un incontro, affinchè le parole e i rimbalzamenti non proseguano più e per chiedere che il prefetto si faccia carico di trovare una soluzione all’emergenza abitativa. La risposta, come ci si poteva aspettare, è stata negativa. Trovandosi di fronte all’ennesima situazione e davanti all’ennesimo rifiuto riguardo all’assunzione delle proprie responsabilità, le molte famiglie hanno deciso di non andarsene, continuando il presidio sotto l’edificio, con l’intenzione di non andarsene così facilmente. Dopo aver approntato un pranzo, i molti sfrattati e senza casa continuano a rimanere sotto la Prefettura determinati a non retrocedere di un solo passo davanti all’ennesimo ‘no’.
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