Torino. La rabbia contro il vertice dell’ipocrisia
Nel frattempo in piazza sono arrivati aggiornamenti sulle 6 persone fermate questa mattina durante le cariche della polizia: a quanto pare per 3 di loro (tra cui un ragazzino minorenne) è stato convalidato il fermo. Nelle prossime ore si avranno maggiori informazioni sulla loro situazione ma il corteo del pomeriggio si è subito stretto compatto attorno agli arrestati chiedendone l’immediata liberazione. Sul trattamento ricevuto durante l’arresto rimandiamo inoltre a due video che evidenziano bene l’atteggiamento arrogante e infame di polizia e celerini: qui e qui si vede un ragazzino schiacciato a terra per diversi minuti e ammanettato in mezzo alla via, qui il racconto di una delle manifestanti fermate durante il sequestro del furgone e poi rilasciate.
La manifestazione del pomeriggio si è poi conclusa alla Cavallerizza Occupata, uno dei luoghi vivi delle lotte cittadine, rilanciando con forza sulla giornata di mobilitazione di domani.
Appuntamento domani alle 14.30 a Palazzo Nuovo per tornare a contestare i ministri europei!
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Inizia oggi il vertice dei ministri del lavoro dell’Unione Europea che vede numerosi rappresentanti politici riunirsi al Teatro regio di Torino con sorrisi e abbracci per trovare disperati escamotage e imporre nuovi sacrifici per uscire dalla condizione economica attuale. Il tutto avviene in una Torino colpita da una disoccupazione giovanile del 46%, dove Questura e giornali hanno costruito un clima di tensione già nei giorni precedenti, con una militarizzazione annunciata della zona dove si tiene il vertice in queste ore.
Molti lavoratori sono quindi scesi oggi in piazza per contestare l’ennesimo teatrino in atto, circa 10mila secondo alcune stime. Una manifestazione che ha attraversato le strade del centro città e alla quale si sono uniti diverse centinaia di studenti, giovani precari e disoccupati, partiti da piazza Arbarello, ritrovo annunciato nei giorni scorsi dal coordinamento cittadino contro il Vertice. Dopo aver attraversato la strada centrale, il corteo è arrivato nella centralissima piazza Castello, dove la Fiom ha tenuto il suo comizio, mentre la componente di studenti, precari, disoccupati ha cercato di oltrepassare l’ingente schieramento di forze di polizia togliendo le transenne a protezione della zona. Non appena i manifestanti si sono avvicinati, ne è seguito un fitto lancio di lacrimogeni a freddo, per tentare di disperdere le centinaia di persone presenti in piazza.
Nonostante le ripetute cariche effettuate dalla polizia, la piazza ha resistito con determinazione, mentre la polizia cercava invano di sgomberare l’area. Nel corso di una carica sono state fermate 6 persone, di cui due studenti minorenni. Da segnalare l’atteggiamento dei dirigenti della Fiom che durante le cariche hanno continuato con assoluta indifferenza il loro comizio. Così, mentre una componente della piazza cercava di esprimere la propria rabbia, c’era chi dal palco ineggiava all’unità a parole prendendo contemporaneamente le distanze dalla compinente più giovane e determinata della piazza . Eppure, se tra le fila del sindacato c’era chi non si scomponeva per l’operato della polizia in piazza, c’era anche chi, tra le fila dei lavoratori e dello stesso servizio d’ordine della Fiom, ha abbandonato il comizio per restare con chi in piazza Castello voleva dare un segnale forte e determinato.
Per le 17 di questo pomeriggio, in concomitanza con l’apertura del vertice, è previsto un altro presidio, sempre in piazza Castello.
Corrispondenze dal corteo (Radio Blackout):
Gianluca dalla Partenza del corteo dei sindacati a Porta Susa:
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Davide dal concentramento di studenti e giovani in Piazza Arbarello:
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La diretta da Piazza Castello durante i primi lanci di lacrimogeni:
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Leggi anche: comunicato del Kollettivo Studenti Autorganizzati sulla mattinata
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