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Un migliaio in piazza a Palermo insieme ai forconi: bruciata la bandiera italiana.

Contro la crisi è ora di lottare. Questo lo slogan gridato questa mattina dagli studenti, dai militanti dei centri sociali palermitani e dagli autotrasportatori  che insieme stavano bloccando il porto di Palermo, impedendo lo sbarco delle merci dalle navi provenienti dal Nord Italia. Blocco del porto che è stato solo l’ultimo delle iniziative di protesta messe in campo questa mattina da un movimento popolare, che sotto la sigla di Movimento dei Forconi è riuscito a mettere insieme agricoltori, pescatori, autotrasportatori, singoli braccianti, studenti, precari e disoccupati. Già dalla mattina infatti gli studenti ed i centri sociali si erano dati appuntamento davanti la Cattedrale di Palermo, per dare vita ad un corteo non autorizzato e selvaggio per le vie del centro storico della città con l’obiettivo di paralizzarne interamente il traffico (per quel che ne resta dopo cinque giorni di mancati rifornimenti causati dallo sciopero degli autotrasportatori). Il corteo studentesco si apriva con uno striscione con su scritto “rivolta popolare” per evidenziare la composizione sociale di coloro che stanno portando avanti la mobilitazione, sciogliendo ogni ambiguità su presenze di estremisti di destra o addirittura mafiose all’interno dell movimento.

Durante il corteo studentesco (in tutto un migliaio i partecipanti) è stata bruciata una bandiera tricolore, simbolo di quello Stato Italiano che non rappresenta nessuno se non gli interessi delle banche, degli speculatori e della casta politica, che ne costituiscono la diretta espressione. Tricolore italiano simbolo di quel Governo che con la sua manovra finanziaria sta letteralmente mettendo in ginocchio la popolazione afflitta sempre più dal caro vita e della tasse, per non parlare dei debiti riscossi da Equitalia, e dalla Serit, che gravano sempre di più sulle tasche dei cittadini.

Sembra paradossale (ma ormai la realtà va ben oltre l’immaginazione) che in Sicilia, regione da cui viene estratto il petrolio utile al rifornimento del mercato interno, la benzina sia arrivata alle stelle, riducendo la popolazione locale alla fame. Lotta contro la crisi e contro la globalizzazione capitalistica queste le principali rivendicazioni di chi oggi ha scelto di stare in piazza al fianco dei lavoratori e di appoggiarne ogni istanza.

 

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