Un Natale senza Granarolo: boicottaggio alla coop di Bologna.
Il menu natalizio della lotta alla Granarolo si conferma nella tradizione di pratiche ed obiettivi. Così dopo l’intensa mattinata che ha visto i facchini insieme ai propri compagni di lotta picchettare i cancelli e bloccare il traffico dei prodtti della multinazionale, l’appuntamento il giorno seguente viene dato all’ipermercato a marchio Coop di Borgo Panigale
“Per un Natale senza Granarolo” è l’indicazione che facchini e solidali rivolgono alla clientela dell’affollato supermercato della periferia bolognese. Un consiglio ai non acquisti, che in un continuo susseguirsi di spiegazioni e slogan informa gli acquirenti sulle ragioni del boicottaggio.
Ragioni che ancora una volta si prova a tacitare con un arrogante “Security Coop” che viene zittita insieme al direttore dellIpermercato proprio dalla stessa clientela che si dimostra solidale e consapevole delle problematiche di questo gruppo di lavoratori che da 8 mesi lottano peraffermare i propri diritti e la propria dignità.
C’è la famiglia che incuirosita si ferma ad ascoltare e solidarizzare, ci sono gli anziani emiliani che inveiscono sul tradimento del mutualismo cooperativo, ci sono bambini divertiti dalle pratiche di boicootaggio che vogliono anche loro qualche stickers da attacare sui prodotti Granarolo, ci sono altri facchini lì per caso a fare la spesa e che accortisi della presenza dei compagni immediatamente li raggiungono infoltendo il corteo interno.
Ci sono tante persone costrette ad una spesa resa sempre più misera da una crisi che non si attenua, ci sono i commessi, cassiere, lavoratori Coop che ironici commentano i jingle cooperativi sull’etica del lavoro che dagli altoparlanti del tempio commerciale si ripetono come dei mantra.
C’è in generale un bel clima di accoglienza da parte delle persone che affollano il supermercato e che sembrano conoscere quasi tutte la storia della lotta dei facchini della Granarolo.
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