Da tempo ormai il tema del carcere, del 41 bis e dell’ergastolo ostativo sono argomenti all’ordine del giorno, in maniera inaspettatamente trasversale, a seguito della dura scelta di portare avanti lo sciopero della fame, ormai da 85 giorni, da parte di Alfredo Cospito.
In Spagna, la multinazionale Inditex (Zara, Bershka, Pull and Bear ecc) sta vivendo un acceso conflitto lavorativo al suo interno, da quando, lo scorso dicembre, un gruppo di lavoratrici ha organizzato uno sciopero molto partecipato che ha portato ad un aumento significativo dei loro stipendi.
Aumenta la bolletta del gas per le famiglie ancora in tutela, con un +23,3% a dicembre. Lo rende noto l’Arera, secondo cui la spesa per il gas della famiglia tipo nel 2022 si è attestata a 1.866 euro, in crescita del 64,8% rispetto al periodo del 2021.
Non c’è crisi che tenga: il gioco d’azzardo – soprattutto quello online – cresce. A dirlo è l’Agenzia delle Accise, Dogane e dei Monopoli (ADM) che stima che nel 2022 gli italiani per le varie tipologie di gioco arriveranno a spendere fino a 140 miliardi di euro, con un aumento del 30%.
Adesso stanno venendo a galla in modo più esteso sul panorama nazionale le tensioni di un modello ingiusto che sfrutta i territori e le abitazioni a vantaggio dei padroni del mercato immobiliare e lascia, volutamente, all’abbandono i quartieri di edilizia residenziale pubblica.
82 suicidi nel 2022, detenuti che avrebbero dovuto scontare pochi mesi, detenuti ancora in attesa di giudizio, detenuti con fragilità psichiche. Appesi ai lenzuoli, imbottiti di farmaci, inalano bombolette del gas. Un record che è una strage.
Venerdì 23 dicembre si è tenuto lo sfratto esecutivo nei confronti del nucleo familiare di Gigliola e suo nipote minorenne. La lotta ha portato alla sospensione dell’esecuzione e al suo rimando al 2024. Questo provvedimento esecutivo è stato richiesto dal proprietario per morosità. Da 66 anni questa inquilina vive in alloggi di proprietà di un marchese […]
La questione del reddito di cittadinanza è uno dei temi centrali all’interno della manovra di bilancio del neo governo Meloni. Nel ritardo più assoluto nel chiudere la manovra entro l’anno il governo, tra uno strafalcione e l’altro, inizia a porre alcuni elementi sul tavolo, dichiarando quali sono le priorità e cosa sacrificare sull’altare della suddivisione della torta. Entro domattina all’alba la votazione dovrà essere conclusa.
Tornano in piazza i disoccupati palermitani percettori del reddito di cittadinanza dopo la nuova stretta del governo Meloni sulla misura. Gli “occupabili”, ovvero i disoccupati tra i 18 e i 59 anni che possono lavorare e non hanno a carico minori, disabili o anziani perderanno il sussidio nel 2023, dopo sette mesi e non più dopo otto.
Al ritorno dall’incontro a Roma in cui le istituzioni locali e nazionali hanno continuato a tergiversare, i manifestanti sono stati bloccati e caricati alla Galleria di Napoli.