InfoAut
Immagine di copertina per il post

A Davos la Cina si prende la guida della globalizzazione

L’edizione appena trascorsa sembra aver ratificato un passaggio importante: l’avvento della Cina a leader globale del commercio e della finanza, a pochi giorni dall’insediamento di Trump alla presidenza statunitense.

Nei giorni in cui anche Theresa May si espone per una Brexit completa e per un ritorno ad una “grande Gran Bretagna”, i paesi faro della globalizzazione sembrano richiudersi in sé stessi, mentre l’ascesa cinese sembra compiere un ulteriore salto di qualità, ratificato dal discorso di Xi Jinping qualche giorno fa al WEF.

Sotto la presidenza Xi Jinping, la Cina è proiettata sempre più a faro del capitalismo globale, sostenuto sia a livello interno con una profonda svolta neoliberista in economia a dispetto di un sistema politico rimasto immutato o quasi, sia con progetti di sviluppo transnazionale come la nuova Via della Seta, una sorta di immenso piano Marshall destinato a sostenere gli investimenti in Asia Centrale e in Europa.

Ma la Cina si è segnalata soprattutto con l’adozione sempre più ricorrente di una retorica contraria ad ogni forma di protezionismo e di chiusura nazionale delle economie, modello rappresentato politicamente dallo stesso Trump ma avversato dall’elite economica transnazionale che su delocalizzazioni, finanza sregolata, apertura generalizzata delle frontiere per i capitali ha costruito la sua fortuna.

Paradossalmente è quindi la Cina a prendere in mano i destini della globalizzazione attraverso importanti sforzi politici ed economici per sostenere la crescita globale, in un ribaltamento storico impensabile solo fino a trent’anni fa, all’epoca di Reagan e Deng.

L’interventismo di Pechino è fortissimo soprattutto rispetto alle regole dalla governance, terreno che aveva visto la Cina pressochè assente finora ma che sin dall’ultimo G20 (svoltosi proprio in Cina, ad Hangzhou) sembra aver visto un’accelerazione cinese con addirittura la previsione di un sistema di premi e punizioni per i paesi che decideranno o meno di conformarsi alle regole di politica economica comune.

Del resto sono i soldi cinesi, gli investimenti delle sue finanziarie e dei suoi fondi di investimento a muovere nel recente passato i flussi di denaro internazionale. L’invito di Xi Jinping a sostenere la globalizzazione sembra allora un invito a mettersi dietro il carro cinese, assicuratore di sviluppo, prosperità, arricchimento.

Ci sarà da ridere, se il trend risulterà confermato, a vedere le anime belle dei “diritti umani” sperticarsi nell’elogiare il ruolo sistemico svolto della Cina, fino a qualche anno fa spauracchio di un “comunismo” autoritario da combattere in ogni modo a partire dai valori universali del liberalismo occidentale.

I diritti umani, utile paravento per mascherare gli interventi militari o paramilitari occidentali nelle aree più disparate del mondo, semplicemente spariranno di fronte ai lauti guadagni promessi da Pechino. A testimonianza che democrazia e capitalismo sono sempre più qualcosa di incompatibile tra loro, e che i sistemi politici occidentali altro non sono che paraventi – utili o meno a seconda dei contesti – per sostenere l’accumulazione di pochi ricchi sulle spalle di tanti sfruttati..

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La vergognosa narrazione occidentale mostra nuovamente il significato di informazione di guerra

Venerdì 9 novembre i militari dell’IDF (ricordiamo che in Israele è presente la leva obbligatoria) e tifosi del Macabi Tel Aviv hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi dai balconi olandesi, insultato e aggredito persone e giornalisti, inneggiato alla morte degli arabi e dei bambini palestinesi per ore nel centro cittadino e fischiato il minuto di silenzio ai morti di Valencia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Il Collettivo Faggio incontra le lotte territoriali

Invitiamo a un importante appuntamento organizzato insieme al Collettivo Faggio che si organizza all’interno dell’Università di Agraria e Veterinaria a Torino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

VALDITARA NON POTRÀ PATRIARCARE PER SEMPRE! DIMETTITI. VERSO E OLTRE IL 25 NOVEMBRE, PER UNA SCUOLA ED UN’UNIVERSITÀ TRANSFEMMINISTA

Riprendiamo il comunicato di ZAUM: Noi, student3 dei licei e delle università, non possiamo restare in silenzio di fronte alle gravissime dichiarazioni del Ministro “dell’Istruzione e del Merito” Giuseppe Valditara, rilasciate la settimana che precede il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere. Affermazioni che riducono il patriarcato a una “questione ideologica”. Vogliamo […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il cambiamento climatico è una questione di classe/1

Alla fine, il cambiamento climatico ha un impatto su tutti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nessun bacino a Saint-Sauvan, uno sguardo sulla marcia popolare e contadina

Sabato 16 novembre 2024, nonostante il freddo e i blocchi stradali della gendarmeria, quasi 1.000 persone hanno manifestato a Saint Sauvant contro i mega bacini e a favore di un’equa condivisione dell’acqua, in risposta all’appello lanciato dai collettivi Bassines Non merci, A l’eau la Vonne e dalla Confédération Paysanne.