InfoAut
Immagine di copertina per il post

A Sigonella i famigerati velivoli del reparto d’assalto dei Marines USA

||||

Dopo i droni di ogni forma e dimensione giungono a Sigonella i convertiplani MV-22 B Osprey, micidiali strumenti di guerra – metà elicotteri e metà aerei – dei reparti d’attacco dei Marines USA. “Ogni giorno NAS Sigonella supporta le operazioni critiche dei nostri alleati e a difesa della nostra nazione: l’1 agosto 2020, dalle piste di Sigonella sono decollati gli MV-22 B Osprey del Marine Medium Tiltrotor Squadron (VMM) 263”, riporta l’ufficio stampa della Marina statunitense di stanza nella grande aerostazione siciliana. Integrano l’annuncio-scoop dei militari a stelle e strisce quattro “fantastiche foto” che immortalano le evoluzioni sull’aeroporto dei velivoli noti per le loro criticità tecnico-strutturali e per l’insostenibile impatto ambientale.

I convertiplani sono giunti in Sicilia dopo aver partecipato ad un’esercitazione aeronavale nel mar Ionio e nel Mediterraneo centrale coordinata dal Comando della VI Flotta USA di stanza a Napoli. Presenti ai war games, le unità schierate con il Bataan Amphibious Ready Group (la nave anfibia d’assalto USS Bataan e le unità da trasporto USS New York e USS Oak Hill); il 26th Expeditionary Unit del Corpo dei Marines; la nave d’assalto FS Mistral e la fregata FS Guepratte della Marina militare francese; l’unità anfibia San Giorgio della Marina italiana. Tra i velivoli impiegati, oltre agli MV-22 B Osprey dello Squadrone 365 dei Marines, gli elicotteri d’attacco MH-60S Seahawks dell’Helicopter Sea Combat Squadron 28 di US Navy, gli elicotteri francesi Alouette e Gazelle e gli SH101 delle forze navali italiane.

Prodotto dalle holding industriali statunitensi Bell e Boeing, il convertiplano V-22 Osprey (falco pescatore) decolla come un elicottero e vola come un normale aereo. E’ in grado di trasportare sino a 24 soldati pienamente equipaggiati, alla velocità massima di 509 Km/h e un raggio d’azione di 448 km; è armato di mitragliatrici e missili di precisione aria-terra. Progettato dal Pentagono nei primi anni ‘80 è stato realizzato solo 25 anni dopo con costi di due volte superiori a quelli previsti inizialmente (119 milioni per unità contro i 49 milioni preventivati). Nel giugno 2005 il nuovo convertiplano è stato assegnato al Marine Medium Tiltrotor Squadron 263 che lo ha utilizzato la prima volta in combattimento nel maggio 2008 in Iraq.

Lo squadrone aereo del Corpo dei Marines transitoriamente ospitato a Sigonella è uno dei reparti d’élite dei Marines USA. Noto come Thunder Chicken (“pollo tonante”), l’MMTS 263 è di base nella stazione aera di New River (North Carolina), sotto il comando del Marine Aircraft Group 26. Istituito a fine anni ‘50, è stato impiegato in quasi tutti i principali teatri di guerra degli ultimi settant’anni. Nell’ottobre 1962 è stato trasferito nei Caraibi durante la crisi dei missili nucleari sovietici destinati a Cuba. A partire dell’autunno 1965, lo Squadrone dei Marines è stato inviato in Vietnam dove è rimasto per sei anni partecipando a centinaia di sanguinose operazioni belliche. Nel 1982 lo squadrone ha raggiunto il Libano in supporto della forza di sicurezza USA schierata a Beirut, mentre nel marzo 1993 è stato rischiarato in Somalia dal Comando Centrale delle forze armate statunitensi nell’ambito dell’operazione “Restore Hope”. Assai rilevante il ruolo ricoperto dal Marine Medium Tiltrotor Squadron 263 nel biennio 2002-2003 con la campagna USA “contro il terrorismo internazionale”, con quasi 10.000 ore di missioni aeree in Corno d’Africa ed Iraq. Nei mesi di giugno e luglio 2004, lo squadrone ha raggiunto nuovamente il teatro iracheno per operare principalmente a Fallujah (7.472 ore di “voli da combattimento” riporta l’assai poco onorevole autobiografia dell’MMTS, tra cui pure la “partecipazione alla prima operazione d’assalto svolta congiuntamente con le neocreate Forze armate irachene”).

A Sigonella gli MV-22 Ospreys sono di casa perlomeno dal settembre 2010; il terminal aereo assicura i necessari rifornimenti ai velivoli in transito o a quelli schierati a bordo delle unità d’assalto USA in rotta nel Mediterraneo. Nel 2013 lo scalo siciliano era stato indicato dal Pentagono come opzione per ospitare un centro operativo per i convertiplani dei Marines presenti in Europa, in alternativa alla base britannica di Mildhenall. “Dato che Sigonella è divenuta una base strategica di lancio delle missioni in Libia durante i crescenti disordini e delle attività di addestramento anti-terrorismo in Africa settentrionale, il Comando per le Operazioni Speciali dovrebbe rivedere la decisione di insediare il centro MV-22 a Mildenhall, nell’ambito del piano di forte espansione e ampliamento delle sue missioni specialmente in nord Africa”, scrivevano i vertici delle forze armate USA. Alla fine si optò per mantenere il centro operativo nel Regno Unito ed utilizzare Sigonella per gli interventi e le esercitazioni nel continente africano.

Ad oggi nessun governo italiano ha voluto chiarire chi, come e quando abbia autorizzato i dispiegamenti dei convertiplani a Sigonella e soprattutto quali precauzioni sono state individuate per evitare i sempre più numerosi incidenti che coinvolgono questi pericolosissimi veicoli, non fosse altro che lo scalo siciliano è contestualmente interessato dalle altrettanto pericolose evoluzioni dei droni da guerra di US Navy, US Air Force, NATO e Aeronautica italiana. Quello della sicurezza dello spazio aereo dell’Isola è uno degli aspetti meno considerati dall’establishment militare e dalle forze politiche alleate. Eppure già nel giugno 2013 un gruppo di parlamentari del Movimento 5 Stelle (tra cui l’odierno presidente della Commissione difesa della Camera dei Deputati, on. Gianluca Rizzo), aveva presentato un’interrogazione in cui si documentavano i rischi per l’incolumità pubblica e gli insostenibili impatti ambientali (inquinamento acustico in primis) degli MV-22 operativi a Sigonella. Nel dicembre 2016 veniva presentata al governo perfino una richiesta di sospensione “in via cautelativa” dei voli dei convertiplani “nelle basi militari di Sigonella e Aviano”, ancora una volta da parte dell’on. Gianluca Rizzo, dopo che un MV-22 Osprey statunitense era precipitato al largo dell’isola di Okinawa. Cosa diranno adesso i pentastellati?

Da antoniomazzeoblog

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

guerrasigonellaUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“I popoli sostengono la causa palestinese. Potenti e governi voltano le spalle”. Corrispondenza dalla Cisgiordania occupata

Il ministro israeliano della Difesa Katz ha dichiarato oggi, mercoledì 16 aprile 2025, che “Israele non ha alcuna intenzione di permettere l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armarsi per salvare il capitalismo finanziario! La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dati trapelati rivelano una massiccia campagna israeliana per la rimozione di post pro-Palestina da Facebook e Instagram

Una repressione radicale dei post su Instagram e Facebook critici nei confronti di Israele, o anche solo vagamente a sostegno dei palestinesi, è stata orchestrata direttamente dal governo israeliano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO incontra Palantir: un’analisi critica del sistema di guerra basato su IA della NATO

È notizia di oggi che il 25 marzo 2025, la NATO ha finalizzato l’acquisizione del Maven Smart System NATO (MSS NATO), una piattaforma di guerra basata su intelligenza artificiale integrata sviluppata in collaborazione con Palantir Technologies. Acclamato come un passo avanti nelle capacità decisionali operative, il MSS NATO rappresenta l’ennesimo esempio dell’integrazione dell’IA nella sfera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”: la diretta dalla manifestazione nazionale di Milano

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”. Decine di migliaia di persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano. La piattaforma rivendicativa ribadisce le motivazioni della giornata di lotta: “NO al genocidio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come gli europei vanno incontro all’era complessa

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Pierluigi Fagan sulla congiuntura europea. Fagan parteciperà al dibattito di sabato 12 aprile alle 16 dal titolo “Scenari della guerra globale“. L’articolo è apparso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“No alla prima fabbrica di armi per REARM Europe”: comunicato stampa della “Rete Mamme da Nord a Sud”

La Rete Mamme da Nord a Sud lancia un appello all’adesione e alla mobilitazione contro la nuova fabbrica di esplosivi nel Lazio e contro la militarizzazione dell’Europa. Le fabbriche di morte finanziate con fondi pubblici dalla Commissione europea rischiano di diventare presto realtà: apprendiamo con sgomento che la ex Simmel Difesa, oggi Knds (gruppo franco-tedesco, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Capitalismo finanziario e economia di guerra

Nella giornata che ha visto grandi dichiarazioni del presidente Trump aprire alla guerra commerciale dei dazi abbiamo approfondito come la ristrutturazione della finanza e gli scenari bellici mondiali siano strettamente connessi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lettere dal nuovo incubo americano

USA. Persone migranti, non importa se regolari o meno, vengono rastrellate per strada, sequestrate da uomini dal volto coperto e senza divise o distintivi, e sbattute in pulmini neri per poi scomparire nei centri di detenzionea dell’ICE (U.S. Immigration and Customs Enforcement).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Prima udienza per Anan, Ali e Mansour: ammessi gli interrogatori israeliani, negate le consulenze della difesa

La corte de L’Aquila ha  accettato l’ammissibilità nel processo di metà degli interrogatori fatti nelle carceri israeliane, in spregio a qualsiasi diritto internazionale. da Osservatorio Repressione Negata, invece, l’ammissione di quasi tutte le consulenze di parte proposte dalla difesa degli attivisti palestinesi. Tra le persone che i legali di Anan, Ali e Mansour hanno chiesto […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Festival Altri Mondi / Altri Modi: i video della terza edizione

Si è conclusa la terza edizione del festival Altri Mondi / Altri Modi. Anche quest’anno centinaia di persone hanno condiviso quattro intense giornate di confronto, dibattito, socialità ed arte all’interno del giardino di Askatasuna.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Immaginare un contropercorso nelle scuole, partire dalle condizioni oggettive della lotta

Ci troviamo in una fase in cui le organizzazioni studentesche della politica anti-istituzionale da anni si muovono solo in un terreno tattico di risposta alle grandi dichiarazioni scandalose dei politici e dei padroni, molto spesso assumendole come punto di vista generale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Estrattivismo e scambio ineguale

L’estrattivismo è un concetto proveniente dal Sud globale. Deriva dal termine portoghese “extrativismo”, che originariamente si riferiva alle attività commerciali che coinvolgevano i prodotti forestali esportati nelle metropoli capitaliste.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Gli “operai del nuovo millennio”: racconti dalla piazza

Durante il corteo del 28 Marzo abbiamo raccolto i contributi di alcuni giovani lavoratori di Dumarey, ex General motors, un’ azienda specializzata nella progettazione di sistemi di propulsione, che conta circa 700 dipendenti nello stabilimento torinese.