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Ad un anno dall’attacco israeliano contro la Freedom Flotilla

di Angela Lano da Istanbul per InfoPal

Un’affollatissima piazza Taksim, a Istanbul, ieri sera ha accolto gli organizzatori della prima e della seconda Freedom Flotilla, gli attivisti e le famiglie dei 9 passeggeri di nazionalità turca (e statunitense) massacrati un anno fa dal commando delle forze militari israeliane.

Migliaia e migliaia di persone avvolte nelle bandiere palestinesi hanno ascoltato con partecipazione e commozione canti in onore della Palestina, di Gaza e dei “nove martiri” della Freedom Flotilla1, l’inno tanto caro a Vittorio Arrigoni, “Unadikum”, e moltissimi interventi di responsabili della Coalizione internazionale della Freedom Flotilla, tra cui quello di Bulent Yildirim, presidente della Ihh, l’Ong umanitaria turca che ha organizzato l’evento e la conferenza stampa svoltasi in mattinata, di Ann Wright, ex diplomatico Usa e colonnello in pensione dell’esercito americano, instancabile attivista per i diritti umani, del Free Gaza movement, della European Campaign to end the siege on Gaza, e del leader del movimento islamico nei Territorio del ’48, shaykh Raed Salah.

Particolarmente coinvolgente è stato il discorso di Salah, che, partendo dalle missioni delle freedom flotillas  per Gaza, ha parlato delle rivoluzioni nei Paesi arabi, e della libertà per tutti i popoli arabi, per Gaza e per l’intera Palestina, del ritorno nelle case da cui i palestinesi furono scacciati, e dello Stato palestinese con Gerusalemme capitale.

La folla, commossa, ha intonato molti slogan di denuncia dei crimini israeliani contro Gaza, contro la Freedom Flotilla, e contro tutti i palestinesi. La polizia turca, a lato della manifestazione, ha monitorato la manifestazione senza intervenire, segno che l’evento commemorativo ha coinvolto tutta la Turchia e le sue istituzioni.

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