Argentina: Comunità mapuche del Río Negro recupera terre del progetto forestale della Coopetel di El Bolsón
Così una comunità mapuche ha informato con un comunicato fatto conoscere sabato 26 giugno: “dal Territorio di Arroyo Las Minas, Arroyo La Horqueta e Alto Río Chubut, informiamo che oggi abbiamo fatto un recupero del territorio che ci era stato derubato, prima dalla Sede e poi dalla Coopetel, cooperativa telefonica El Bolsón, che sta riforestando al posto delle piante native con piantagioni di pini, causando uno squilibrio ambientale e spirituale nel pu ngen mapu. Stiamo parlando di un sito sacro, cimitero Mapuche, dove riposano i nostri pu kuifikecheyen, che dobbiamo proteggere affinché non continuino ad essere profanati in successive vendite di terre o come è avvenuto questa estate, avvolti dal fuoco dell’incendio forestale”, ha ribadito la comunità.
Sulla medesima linea, la comunità mapuche ha aggiunto: “informiamo i responsabili di questa cooperativa, che lasciamo fuori della staccionata, lungo la strada locale, le cose che avevano nella ruka, affinché siano ritirate il prima possibile e che non permetteremo l’ingresso nel we, di persone estranee, come dire persone che si comportano in modo differente dal nostro modo di vivere Mapuche”.
La comunità ha, inoltre, dichiarato che l’azione di recupero di terre nella zona è stata concordata “nel Trawn del mese di maggio, al quale abbiamo partecipato noi comunità mapuche della zona andina e dell’altipiano, militanti mapuche e organizzazioni ambientali, nel quale fu deciso di recuperare i territori a difesa della Ñuke Mapu”.
Hanno ricordato anche che il sito in questione è “sacro, un cimitero Mapuche, dove riposano i nostri pu kuifikecheyen, che dobbiamo proteggere affinché non continuino ad essere profanati in successive vendite di terre o come è avvenuto questa estate, avvolti dal fuoco dell’incendio forestale”.
“Con questa azione riaffermiamo la nostra ancestralità Mapuche nel territorio, rafforzati nella spiritualità di quanto vissuto in questa data speciale che chiamiamo Wetripantu”, termina il comunicato.
29-06-2021
ANRed
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