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Argentina: scontri nella provincia Chaco tra insegnanti, lavoratori della Sanità e polizia

La poiizia  ha quindi iniziato a sparare pallottole di gomma e gas lacrimogeni per disperedere i manifestanti che tentavano di marciare verso un edificio del governo. Una parte dei manifestanti ha risposto con pietre. Secondo i media locali diverse persone sono rimaste ferite durante gli scontri.

I sindacati hanno giudicato la proposta governativa di aumento del 25% dei salari come insufficiente in rapporto all’innalzamento dell’inflazione in atto nel paese.

Poco prima il Sindacato dei Lavoratori della Federazione Argentina, il più grosso sindacato del paese, sonos cesi per le strade della capitale Buenos Aires esortando il governo a raddoppiare il salario minimo attuale, portandolo a  3 600 pesos (457 dollari), misura ritenuta necessarie per adeguare i salari all’innalzamento dell’inflazione e alla svalutazione della moneta. L’Argentina ha infatti registrato un tasso d’inflazione dell’11% nel 2013, ma gli economisti indipendenti dicono che il tasso reale corripeonderebbein realtà a più del 30%.


 

da: http://dndf.org

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