Belfast: nuovi scontri tra repubblicani e lealisti
I primi disordini sono scoppiati già nella giornata di domenica, quando un gruppo di lealisti ha tentato di attaccare un corteo organizzato da movimenti repubblicani che chiedevano la riunificazione della Repubblica d’Irlanda con le province che si trovano sotto occupazione britannica.
Quando la polizia ha tentato di tenere a distanza il corteo e il gruppo di unionisti sono esplosi violenti scontri che, per tre notti consecutive, hanno paralizzato per ore la città di Belfast.
Ancora una volta contraddizioni insolute ed equilibri instabili tornano ad esplodere per le strade irlandesi: solo lo scorso Luglio giovani attivisti repubblicani si erano scontrati per ore con la polizia nordirlandese, mentre la marcia orangista del prossimo 29 settembre annuncia già di tenersi in un clima tutt’altro che pacificato.
A questo si somma il peso di una crisi economica che nel Nord del paese sta mordendo in maniera particolarmente feroce, acuendo insofferenze e contraddizioni, e che sta portando molti giovani a riempire le strade e ad unire le rivendicazioni di un’esistenza più dignitosa a quelle storiche del movimento repubblicano.
In questo contesto, la gestione dei sempre più frequenti scontri tra unionisti e repubblicani come mera questione di ordine pubblico da parte del governo non sembra poter tamponare a lungo la potenziale esplosione di conflitti più radicali che metterebbero a rischio un processo di pace da tempo instabile.
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