Chile: approvato il referendum per cambiare la costituzione ereditata da Pinochet
E’ stato un plebiscito, il popolo cileno ha deciso di modificare la sua Carta Costituzionale con l’80% dei voti. La Costituzione era di fatto un’eredità del regime di Pinochet, che, nonostante la normalizzazione “democratica” del paese dopo la fine della dittatura, è rimasta all’incirca la stessa.
Rispetto al secondo quesito del referendum e cioè se eleggere una Convenzione Costituzionale per cambiare la Carta che sia totalmente composta da cittadini eletti appositamente o che sia mista (cioè composta in parte da cittadini e in parte da parlamentari) ha prevalso nettamente la prima opzione.
Ieri, dopo le 18, migliaia di persone hanno iniziato ad arrivare in Plaza Italia, centro emblematico delle manifestazioni nella capitale cilena e epicentro delle marce iniziate nell’ottobre 2019 che hanno messo sotto scacco il governo di Sebastián Piñera e sfociate in un accordo tra il partito di governo e l’opposizione per chiamare il plebiscito costituzionale tenuto questa domenica.
I carabineros, la polizia cilena, hanno sorvegliato la piazza e hanno cercato di impedire la manifestazione, ma dopo diversi minuti di tensione e scontri si sono ritirati così i manifestanti hanno preso il controllo della ribattezzata “Plaza de la Dignidad”.
Il prossimo passaggio è previsto per l’11 aprile, quando gli elettori dovranno scegliere i 155 membri della Convención Constituyente.
I costituenti avranno un termine di nove mesi per scrivere la nuova Costituzione, prorogabile una sola volta per tre mesi. Quindi, il presidente dovrà chiamare un nuovo plebiscito di ratifica obbligatorio per approvare il nuovo testo costituzionale.
Molte sono le variabili di questo processo a suo modo inedito in tempi recenti, tanto dipenderà da quali saranno i nuovi principi costituzionali che le piazze dal basso saranno in grado di imporre e far rispettare, sarà da vedere quale capacità di recupero produrrà la sfera istituzionale. Sicuramente quanto sta succedendo rappresenta una svolta storica per il Cile e il prodotto di una mobilitazione di massa in grado di essere incisiva e durare nel tempo.
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