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Kissinger: muore a cent’anni l’artefice di decenni di politica estera statunitense tra anticomunismo, guerre e dittature

E’ morto all’età di 100 anni l’ex segretario di Stato Usa Henry Kissinger. Kissinger, di religione ebraica, aveva raggiunto gli Stati Uniti dall’Europa all’età di 15 anni, in fuga dalla persecuzione nazista.

Diplomatico Usa tra gli anni 60 e 70 – in piena Guerra Fredda – spregiudicato e conosciuto per le doti manipolatorie, considerava il mondo un puzzle in cui ogni pezzo deve contribuire a un unico fine: l’affermazione degli Usa come superpotenza internazionale egemone, anche a costo di interventi brutali e illegittimi, come la guerra in Vietnam, l’invasione della Cambogia e il sostegno al colpo di Stato fascista di Pinochet in Cile nel 1973. Nonostante questo proprio quell’anno fu insignito del premio Nobel per la pace per i negoziati sulla fine della guerra del Vietnam, anche se il conflitto è poi continuato e la sua controparte nordvietnamita, Le Duc Tho, ha rifiutato di accettare il premio.

Dopo la caduta di Nixon a causa dello scandalo Watergate, Kissinger è rimasto in carica anche con il successore, Gerald Ford, ricoprendo sia il ruolo di segretario di stato sia quello di consigliere per la sicurezza nazionale. L’anticomunismo è stata una delle stelle polari dei suoi interventi politici: i documenti riservati, declassificati nel tempo, dimostrano che Kissinger diede la sua approvazione al golpe del generale Augusto Pinochet contro il presidente cileno di sinistra Salvador Allende nel 1973. Kissinger sostenne anche il governo dell’Indonesia, un alleato su posizioni anticomuniste, quando conquistò Timor Est nel 1975, e chiuse un occhio sulle atrocità di massa commesse dal Pakistan, quando il Bangladesh ottenne l’indipendenza nel 1971, perché Islamabad era un intermediario importante con la Cina.

Sulla figura di Kissinger, Raffaella Baritono, docente di Storia contemporanea all’Università di Bologna.Ascolta o scarica

Sugli interventi statunitensi in Sud America nell’era Kissinger, sentiamo invece Urbano Tapia, esule cileno che vive da decenni in Italia.Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

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