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Cipro: scontri tra lavoratori e polizia davanti al parlamento

I lavoratori si sono radunati davanti all’edificio, il quale era presidiato da un imponente schieramento delle forze dell’ordine con posti di blocco sin dalle prime ore del mattino. I dipendenti dell’EAC, ai quali è stato negato la possibilità di un tavolo di dialogo, verso le 10 hanno sabotato l’impianto elettrico del parlamento, causando il blackout e bloccando le porte scorrevoli in modo che i deputati e il personale presente sono rimasti intrappolati. In seguito, i lavoratori hanno tentato di forzare i cordoni di polizia per raggiungere lo stabile; gli agenti hanno risposto con una carica, ferendo diverse persone, di cui due sono state trasportate all’ospedale.

Questa ennesima violenza contro chi tenta di sollevare la testa e di opporsi alle misure austerity per difendere il proprio posto di lavoro e i pochi servizi pubblici rimanenti dimostra come il governo greco sia disposto a massacrare completamente la popolazione pur di non venire meno ai diktat della Troika. Dal canto loro, i lavoratori delle tre compagnie sono ben determinati a combattere la privatizzazione: i dipendenti dell’EAC hanno lanciato uno sciopero di 12 ore per la giornata di oggi, infatti, più parti dell’isola sono rimasti senza energia elettrica. Da oggi i lavoratori della CyTa hanno incrociato le braccia e hanno chiuso i punti di vendita per i prossimi tre giorni, garantendo unicamente i servizi essenziali previsti dalla legge. I portuali hanno già sospeso i turni del fine settimana, causando i primi ritardi nell’assistenza delle navi militari della NATO.

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