InfoAut
Immagine di copertina per il post

Circa 150 corpi sono stati trovati a Gaza, per cui il numero di morti supera i 1000

Di Amira Hass

27.07.14 Haaretz(*)

Accompagnati dal terribile tanfo di fogna, di spazzatura in decomposizione, di carcasse di animali e di corpi umani sepolti sotto le macerie, centinaia di migliaia di gazawi ieri hanno lasciato le proprie case e i rifugi provvisori e sono tornati a quelli che due settimane fa erano quartieri e cittadine brulicanti [di vita].

La tregua umanitaria era stata tra l’altro pensata per permettere di rimuovere i corpi intrappolati sotto le case bombardate nelle zone residenziali vicine al confine con Israele. Circa 150 corpi sono stati estratti ieri, portando così il numero dei palestinesi uccisi nelle scorse due settimane e oltre di combattimenti oltre i mille. Secondo il Centro Palestinese per i Diritti Umani, dei 928 cadaveri identificati per nome alle dieci del mattino di ieri, 764 erano civili, tra cui 215 bambini e 118 donne.

Durante due settimane, l’esercito israeliano ha impedito alle squadre di soccorso palestinesi di cercare palestinesi feriti o di cercare tra le macerie delle case distrutte per [trovare] eventuali sopravvissuti se la fanteria israeliana stava operando nei pressi. Sette membri del servizio di pronto soccorso sono stati uccisi dall’esercito israeliano nelle ultime due settimane mentre cercavano di raggiungere i feriti. Due sono stati uccisi venerdì a Beit Hanoun e nella parte orientale di Khan Younis. In un numero indefinito di incidenti, le equipe di pronto soccorso sono tornate indietro dopo essere stato bersagliate dai soldati israeliani. Il Ministero della Salute palestinese sostiene che persino ieri, durante il cessate il fuoco, al personale sanitario è stato impedito di entrare a Kaft Huza’a, a est di Khan Younis, dove dozzine di civili sono stati uccisi dall’esercito israeliano nella notte di martedì e la mattina presto del mercoledì. Non si sa quanta gente, tra morti e feriti, è ancora sepolta sotto le macerie.

Nel giorno che ha preceduto la tregua umanitaria, settantacinque palestinesi sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco o da attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza, e tra questi 52 civili. Secondo il Centro per i Diritti Umani palestinese, 18 di questi erano bambini e otto donne.

In un unico attacco aereo, circa cinque ore prima dell’inizio della tregua, venti membri della famiglia Samir Hussein Muhammed al-Najar, tra cui undici bambini e cinque donne, sono morti quando un bombardiere ha lanciato un missile sul loro edificio di due piani: tra questi Samir, di 58 anni, Ra’aliya, di 56 , e i loro figli Majd, di 19, Kifah, di 24 eSamr, di 26; i loro parenti Amir, di 2, Islam, di 3, e Amira, di otto mesi; infine Riham, di 25 anni ed incinta.

In uno dei bombardamenti nella notte tra giovedì e venerdì, è stato ucciso Husam Yassin, di 15 anni, nipote del fondatore di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin.

Alle sette del pomeriggio, una bomba dell’esercito israeliano ha colpito un ospedale a Beit Hanoun. Il personale dell’ospedale, civili e due volontari dell’International Solidarity Movement si trovavano all’interno dell’edificio.

Hanno raccontato che i soldati israeliani erano stati visti all’esterno dell’edificio e che era stato udita una sparatoria in quella zona. Come risultato di questa sparatoria nei pressi dell’ospedale, la maggior parte dei pazienti era stata preventivamente evacuata. I colpi di arma da fuoco contro l’ospedale sono continuati fino a venerdì notte.

“C’era una confusione totale, l’esercito ha bombardato l’ospedale. Ci sono due pazienti al secondo piano e pensiamo che stiano bene, ma non li possiamo spostare facilmente perché sono totalmente allettati. Sto sanguinando dalla testa perché sono ferito, ed anche un’altra persona è stata colpita. La gente ha paura,” ha raccontato un volontario svedese [che is trova] nell’ospedale.

L’ospedale non è stato evacuato fino a ieri mattina, quando è entrata in vigore la tregua umanitaria.

Durante la notte tra giovedì e venerdì, il fuoco dell’esercito israeliano ha colpito l’ospedale pediatrico a-Dura di Gaza City. Un bambino di un anno dell’unità pediatrica intensiva è stato ucciso e altri trenta pazienti sono stati feriti. Sono stati evacuate all’ospedale Shifa.

Un uomo di Beit Hanoun, che era tra le migliaia che hanno lasciato le proprie case a metà della scorsa settimana, è tornato a casa ieri mattina, come migliaia di altri, con la speranza di prendere almeno un ricambio di vestiti per se stesso, per sua moglie e la sua famiglia, rimasta con amici a Jabalya. “Era come se uno tsunami l’avesse collpita” ha detto “Non riesco neanche a descrivere come erano [ridotte] la nostra casa e quelle dei vicini. E quando l’ho visto, ho scoperto che non c’era niente da prendere. Tutti i mobili e i vestiti erano bruciati o stavano ancora bruciando. La casa era semidistrutta. Tutti i nostri risparmi di decenni, perduti.”

Shujaiyeh, che aveva circa 100.000 abitanti palestinesi, non profughi, è stata trasformata in una città fantasma,” ha detto una donna che aveva appena visto la distruzione. “Edifici residenziali non solo sono stati distrutti con i bombardamenti, ma persino ridotti in ghiaia, sabbia, mucchi di sporcizia. Ho visto case distrutte nella mia vita. In genere puoi dire dove si trovavano le case, persino quando le pareti sono crollate. Questo è diverso. Non puoi neanche dire dove fosse un edificio, quanti ce ne fossero lì prima del bombardamento. Poche costruzioni sono ancora in piedi, le altre sono totalmente scomparse.”

(*)traduzione di Amedeo Rossi

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gazaisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Livorno: 2000 in corteo per la Palestina. Lunedì 12 maggio presidio al porto contro la logistica di guerra

“Stop al genocidio, Palestina Libera”, “Basta guerre, fermiamo il riarmo”. A gridarlo con forza sono stati almeno 2000 livornesi, tra cittadini comuni e associazioni, comitati anti guerra, sigle sindacali e politiche, studenti e lavoratori autonomi portuali, che sabato 10 maggio hanno partecipato in massa alla manifestazione in sostegno del popolo palestinese.  Un corteo che da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Ciò include bombardamenti e razzie di terreni agricoli, sradicamento e bruciatura di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Collaborazione tra industrie delle armi italiane e turche: lunedì mobilitazione a Torino contro il “Forum Turchia”

Lunedì 12 maggio a Torino si terrà il forum “Turchia: un hub verso il futuro”, promosso dalla Camera di Commercio con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la cooperazione economica” tra Italia e Turchia nei settori dell’aerospazio, dell’automotive e della digitalizzazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu verso la soluzione finale

Il piano annunciato dal governo di Netanyahu, che pare attenda soltanto il passaggio di Donald Trump nel Golfo, per essere messo in atto ha i contorni ben precisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Scontro aperto tra India e Pakistan: operazione “Sindoor”

A seguito dell’attentato che ha ucciso 26 turisti indiani nel Kashmir amministrato dall’India avvenuto a fine aprile, la risposta dello stato indiano è arrivata nella notte tra martedì 6 maggio e mercoledì 7 maggio, con l’Operazione definita Sindoor: una serie di bombardamenti si sono abbattuti sul Pakistan, nella parte di territorio pachistana del Kashmir e nella provincia pachistana del Punjab.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: parla il CAM, “La Commissione di Pace e di Intesa è una farsa” (I)

Siamo chiari, questa Commissione non rappresenta gli obiettivi politici della nostra organizzazione e del movimento mapuche autonomista che è attivo nei processi di recupero territoriale. di Héctor Llaitul La nostra politica continua ad essere la ricostruzione nazionale e la liberazione del Wallmapu, obiettivi che, una volta di più, non sono compresi né abbordati dalla classe […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza: “nuovo piano israeliano per perpetrare il genocidio, ma l’occupazione non riuscirà”

“Il tentativo di Israele è di protrarre questa guerra e provare a portare avanti fino in fondo il genocidio nel silenzio della comunità internazionale, ma non riuscirà a mantenere l’occupazione: non ce l’ha fatta nei primi del 2000 quando la Resistenza aveva molte meno capacità, non ci riuscirebbe adesso.” Romana Rubeo, caporedattrice di The Palestine Chronicle, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kashmir, un attentato riaccende il conflitto tra India e Pakistan: visti revocati, trattati sospesi, venti di guerra

Una notte di sangue sulle montagne del Kashmir ha riacceso un conflitto mai sopito, trascinando India e Pakistan sull’orlo di una nuova escalation.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Chiapas: liberati i due compagni delle basi di appoggio zapatiste sequestrati a fine aprile

Liberati in Chiapas i due compagni delle Basi d’Appoggio Zapatiste sequestrati dal governo federale del Messico e da quello statale del Chiapas il 26 aprile 2025.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Freedom Flotilla: dopo l’attacco israeliano, Malta impedisce i soccorsi

L’incredibile vicenda della nave Conscience della Freedom Flotilla colpita da un attacco di droni in acque internazionali nei pressi di Malta mentre tentava di raggiungere Gaza con un carico di aiuti umanitari è ancora una volta indicativa dell’ipocrisia che regna in Occidente sul genocidio dei palestinesi. Non solo il fatto è stato rapidamente archiviato dai […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Il gruppo rap nordirlandese Kneecap è indagato dall’antiterrorismo inglese per il sostegno alla Palestina

In Irlanda del Nord i Kneecap, gruppo rap di Belfast, sono indagati dall’antiterrorismo britannico per il loro sostegno alla Palestina. Tutto è iniziato quando il trio hip-hop nordirlandese si è esibito sul palco del Coachella, festival annuale seguitissimo negli Stati Uniti. “Israel is committing genocide against the Palestinian people… It is being enabled by the […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

L’invasione della Striscia di Gaza per continuare il genocidio e imporre il controllo biopolitico

Il piano di invasione della Striscia di Gaza annunciato da Benjamin Netanyahu aggiunge orrore ad orrore. Non ci sono sufficienti parole per descrivere quanto disgusto provochi il piano ideato e approvato dal Gabinetto di Guerra israeliano per l’invasione della Striscia di Gaza. Il piano prevede l’occupazione militare del 90% della striscia e rinchiudere l’intera popolazione […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco di droni contro la Freedom Flotilla diretta a Gaza con aiuti umanitari

Nel cuore della notte tra giovedì 1 maggio e venerdì 2 maggio 2025, la nave della Freedom Flottilla Coalition per Gaza è stata colpita da un attacco di droni. La prua è stata colpita due volte. Le esplosioni hanno provocato un incendio e hanno aperto una breccia nello scafo. Colpito in particolare il generatore di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: bulldozer telecomandati contro la resistenza

Nonostante un rapporto di forza incredibilmente diseguale, la resistenza palestinese continua nelle rovine di Gaza.