InfoAut
Immagine di copertina per il post

Cisgiordania, le colonie cresciute quanto due Central Park

Le colonie si moltiplicano, si allargano e mangiano terre palestinesi ad una velocità ormai incontrollabile. La soluzione proposta da Kerry? Investire quattro miliardi di dollari nell’economia palestinese.

Il segretario di Stato americano è tornato per la terza volta in pochi mesi a far visita a Netanyahu ed Abbas, nell’obiettivo di dare nuova vita al negoziato, moribondo se non inesistente, tra israeliani e palestinesi. Ma gli errori – voluti? – commessi dall’amministrazione di Washington continuano ad essere tragicamente gli stessi: anche questa volta Kerry ha praticamente taciuto sulla selvaggia espansione coloniale in corso, non chiedendo al governo di Tel Aviv di congelare le costruzioni in Cisgiordania come segno di buona volontà.

Il congelamento coloniale è la precondizione posta dall’Autorità Palestinese per tornare al tavolo dei negoziati, dopo aver – da parte sua – rinunciato per il momento a chiedere di entrare a far parte della Corte Penale Internazionale, di fronte la quale trascinare Israele per crimini di guerra.

No, la soluzione americana sono i soldi: ieri Kerry ha annunciato il lancio di un piano di investimento da 4 miliardi di dollari per lo sviluppo economico della Cisgiordania. Un modo, secondo il segretario di Stato, per rafforzare alla base il settore privato palestinese e abbattere il tasso di disoccupazione, che oggi in Cisgiordanian si aggira intorno al 21%, soprattutto nel settore agricolo, turistico, tecnologico e manifatturiero.

La ricetta Kerry è semplice: fare affari per fare la pace. Dimenticando, forse, che la Cisgiordania è sotto occupazione e restrizioni al movimento, bypass road, checkpoint, confisca di terre agricole, espropriazione delle risorse idriche e dell’intera Valle del Giordano, sistema delle tasse. rendono difficile dare vita ad un’economia sostenibile perché impediscono la nascita di uno Stato che non sia una groviera.

È la cosiddetta “pace economica” quella che gli Stati Uniti hanno in mente: fate affari insieme e dimenticate le questioni politiche, uno Stato continuo, Gerusalemme, il diritto al ritorno dei rifugiati. E dimenticate anche che nel 2012 la quota di terre palestinesi occupate dalle colonie israeliane è il doppio della grandezza di Central Park a New York.

La notizia è comparsa oggi nei media palestinesi e israeliani: lo scorso anno la quota di terre in Cisgiordania controllate da Israele è passata da 530.931 dunam (un dunam è pari a mille metri quadrati) a 538.303. Più 7.372 dunam, ovvero due volte la grandezza del famoso parco di New York. Le colonie hanno così mangiato quote estremamente consistenti della già martoriata Cisgiordania, permettendo sia l’allargamento di insediamenti già esistenti (come Ofra, che nel 2012 è cresciuta di 322 dunam o Ma’ale Adumim che ha ricevuto altri 250 dunam) che la “legalizzazione” di outpost illegali.

Aggiustamenti dei “confini” si sono avuti in tutto il territorio, da Nord a Sud. E oltre a consegnare nuove terre alle colonie, le autorità israeliane hanno provveduto a costruire nuove strade riservate ai coloni, occupando altra terra. Ma Kerry pensa agli affari. Quali affari in un territorio che non è altro che enclavi chiuse?

da NenaNews

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

cisgiordaniapalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele attacca la Flotilla. In mattinata ancora diverse navi in marcia verso Gaza

Ieri sera sono iniziate le operazioni di abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell’esercito israeliano. Ad ora solo venti navi sono state intercettate, le altre sono ancora in navigazione verso le coste di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Molte parole sul Board of Peace, il genocidio continua

Michele Giorgio, Giornalista de Il manifesto e di Pagine Esteri, nel giorno in cui gli occhi in Italia sono tutti puntati sulla Global Sumud Flottilla, racconta come questa iniziativa internazionale e internazionalista accenda speranze sebbene flebili nei Territori.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Appunti di lotta da Milano

Riflessioni di fine estate. Ci sembra necessario un momento analitico per riuscire a navigare le correnti agitate che stanno attraversando il paese e in particolare la nostra città, dalla fine di agosto a questa parte. Oggi più che mai occorre opporsi alla generale intimidazione preventiva delle lotte che tenta di far cadere i gruppi autorganizzati […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Culture

Palestina, dove si uccide anche la cultura

Come archeologi impegnati nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese, sentiamo l’esigenza e il dovere di esprimerci su quanto accade nella Striscia di Gaza e nel resto della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trump ritira il visto anche al colombiano Petro: troppo filopalestinese e anti-Usa

Alla tribuna dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Gustavo Petro ha scelto ancora una volta di alzare la voce contro quello che definisce l’ordine globale dell’ingiustizia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Inaugurazione del Salone dell’Auto a Torino: la protesta silenziosa delle Red Rebels di Extinction Rebellion

La cerimonia di inaugurazione del Salone dell’Auto 2025 è stata disturbata da Extinction Rebellion, con la presenza muta e solenne delle Red Rebels. Una critica al modello di mobilità e sviluppo che ogni anno viene riproposto nel centro di Torino e una denuncia della presenza di aziende coinvolte nelle operazioni di Israele a Gaza e in Cisgiordania.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Milano: convalida degli arresti ai domiciliari e divieto di andare a scuola per i due minori fermati il 22 settembre

La giudice del Tribunale per i minorenni di Milano Antonella De Simone ha convalidato gli arresti e disposto come misura cautelare i domiciliari per due studenti di un liceo milanese, un ragazzo e una ragazza di 17 anni, accusati di resistenza aggravata e danneggiamenti dopo il corteo di lunedì a Milano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Aggiornamenti dalla Global Sumud Flottilla e dalle mobilitazioni in Italia per la Palestina

Ieri sera l’ultimo aggiornamento dai canali della Global Sumud Flottilla riportava un avviso da parte di diversi governi di un probabile attacco israeliano, nei fatti la notte è passata con droni che hanno sorvolato continuativamente le imbarcazioni.