InfoAut
Immagine di copertina per il post

Cisgiordania, ucciso 13enne palestinese. Raid e scontri a Dheisheh, bombardamenti su Gaza

Gerusalemme, 20 giugno 2014, Nena News – Un ragazzo di 13 anni, Mahmoud Jihad Muhammad Dudeen, e’ stato ucciso durante la notte dal fuoco dei soldati israeliani nel villaggio di Dura (Hebron) nell’ambito dell’operazione “Brother’s keeper” avviata in Cisgiordania dopo la scomparsa di tre ragazzi ebrei che, secondo i servizi di sicurezza israeliani, sarebbero stati rapiti da una cellula del movimento islamico Hamas. Dudeen è stato centrato in pieno petto da un proiettile esploso dai militari. Si tratta del secondo palestinese ucciso dall’inizio di “Brother’s keeper”. Nei giorni scorsi era caduto sotto il fuoco dei soldati Ammar Arafat, un 19enne del campo profughi di Jalazon (Ramallah).

La scorsa notte un pesante bombardamento aereo israeliano ha colpito la Striscia di Gaza, dopo il lancio di razzi palestinesi verso il territorio meridionale dello Stato ebraico. Fonti locali hanno riferito del ferimento di almeno sei palestinesi, uno dei quali un bambino. Qualche giorno fa a Gaza una bambina di sette anni era rimasta uccisa in un attacco di un drone israeliano contro un presunto miliziano jihadista. Secondo il portavoce militare israeliano ha detto che i raid, cinque in tutto, hanno colpito campi di addestramento e depositi di armi di Hamas.

In una settimana l’esercito ha effettuato raid e perquisizioni in  1.100 case ed edifici in Cisgiordania e ha arrestato almeno 330 palestinesi. Si segnala in particolare nelle ultime ore l’incursione avvenuta nel campo profughi di Dheisheh (Betlemme) dove gli scontri tra soldati e giovani che lanciavano sassi sono andati avanti per quasi tre ore. Dheisheh è il campo per rifugiati dove meno di un mese fa papa Francesco ha incontrato un gruppo di un centinaio di bambini palestinesi.

Almeno cinque palestinesi sono rimasti feriti (quattro da proiettili, uno è stato investito da una jeep militare), mentre gli arrestati sono stati 35. I militari avevano inizialmente fermato anche Isa Abdel Rabbo, un ex detenuto rilasciato nei mesi scorsi per lungo tempo conosciuto come il prigioniero politico più anziano nelle carceri israeliane. Dopo un breve interrogatorio Abdel Rabbo è stato rilasciato.

Testimone del raid a Dheisheh è stata una cooperante italiana, che ha rilasciato dichiarazioni in condizione di anonimato. La donna ha riferito che i soldati hanno fatto saltare la porta d’ingresso del centro sociale “Ibdaa” dove lei era ospitata la scorsa notte. I militari, ha aggiunto, sorpresi di trovarsi di fronte una cittadina straniera, hanno cominciato a perquisire il centro confiscando computer e file cartacei, non mancando di provocare intenzionalmente danni. “La loro volontà apparente era quella di devastare “Ibdaa” – ha proseguito la testimone – ma la mia presenza devi averli spinti a limitare le loro azioni. Io stessa mi sono attivata per impedire danni maggiori, seguendoli mentre entravano nei locali del centro sociale. Hanno spaccato o portato via persino alcune delle foto incorniciate che ritraevano persone del campo scattate nel corso degli anni passati”. La cooperante ha detto di aver visto dalla finestra di una stanza, situata a uno dei piani alti dell’edificio, alcuni giovani palestinesi arrestati e incappucciati dai soldaSempre la scorsa notte, i bulldozer militari hanno demolito nel villaggio di Arura (Ramallah) la casa di Saleh al-Aruri, un dirigente politico di Hamas, da molti anni in Turchia, che fonti dell’intelligence israeliana indicano come l’ispiratore del sequestro dei tre adolescenti scomparsi una settimana fa. Il movimento islamico ha negato il suo coinvolgimento.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

cisgiordaniadeishehhamashebronisraele

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele e Turchia premono sulla Siria del Sud-Ovest e del Nord-Est

In queste giornate di repentini cambiamenti vogliamo fare il punto con Eliana Riva, caporedattrice del giornale di informazione Pagine Esteri, rispetto a due elementi di particolare pressione sul territorio siriano, ossia Israele da un lato e la Turchia dall’altro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kobane pronta a resistere all’imminente invasione guidata dalla Turchia

Le Forze Democratiche Siriane (SDF), martedì, hanno lanciato un duro monito contro l’imminente invasione di Kobane da parte della Turchia. Sottolineando la storica resistenza della città, le SDF hanno giurato di difenderla insieme al suo popolo, facendo appello alla solidarietà internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la Turchia ammassa le truppe al confine e bombarda Kobane

Siria. La Turchia continua ad ammassare truppe al confine per invadere con le sue milizie jihadiste la città di Kobane, simbolo della lotta anti-Isis e della rivoluzione confederale del nord-est siriano. Da questo martedì 17 dicembre in corso anche bombardamenti di artiglieria sulla città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti

Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all’interno del media di informazione indipendente Parole d’Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La fine di Assad e l’inizio del califfato all’ombra di Ankara scompongono il mosaico siriano

La repentina caduta del regime alauita degli Assad riporta alla luce le fratture della Siria postcoloniale, frutto malsano dell’accordo Sykes Picot del 1916 fra Francia e Gran Bretagna, che ha diviso in modo arbitrario i territori che appartenevano all’impero ottomano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre 800 banche europee investono 371 miliardi di euro in aziende che sostengono gli insediamenti illegali in Cisgiordania

La Coalizione Don’t Buy Into Occupation nomina 58 aziende e 822 istituti finanziari europei complici dell’illegale impresa di insediamenti colonici di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: jihadisti filo-turchi entrano ad Aleppo. Attacata anche la regione curda di Shehba

In Siria a partire dal 27 novembre, milizie jihadiste legate alla Turchia hanno lanciato un’offensiva dalla regione di Idlib e raggiungendo i quartieri occidentali di Aleppo. Come sottolinea ai nostri microfoni Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, l’Esercito nazionale siriano, responsabile di attacchi nella regione di Shehba, è strettamente legato ad Ankara. Questo gruppo, che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Leonardo occupata: costruire una prassi per boicottare la guerra

L’Intifada ha annunciato sin dall’inizio dell’anno accademico l’intenzione di proseguire con l’azione di boicottaggio contro Israele e i suoi alleati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.