Colombia: Il cantante e leader sociale Junior Jein è stato assassinato a Cali dai paramilitari
All’alba del 14 giugno 2021, nella città di Cali, è morto Junior Jein, uno dei precursori della salsa chocke e una delle illustri voci del Pacifico colombiano.
Secondo pubblicazioni in Twitter di alcuni utenti, ancora da verificare, per lo meno due uomini armati si sono avvicinati fuori di una discoteca nell’Avenida Roosvelt di Cali e hanno sparato al cantante e ad altre persone.
In Colombia, la polizia spara contro i manifestanti e i dirigenti sociali. Lo stato colombiano, inoltre, utilizza anche il suo strumento paramilitare per reprimere, assassinare e intimorire la popolazione. Nell’azione paramilitare e parapoliziesca dello stato colombiano, eserciti privati della classe sfruttatrice colombiana e delle transnazionali, pattugliano, sparano e assassinano la popolazione in totale coordinamento, tutela, logistica e protezione delle forze repressive ufficiali. Durante queste ultime settimane la borghesia narcotrafficante di Cali, organizzando i propri eserciti privati con la stessa polizia, ha assassinato decine di persone.
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Il cantante Junior Jein, “El Cabaio”, precisamente nei giorni passati cantava degli assassinii commessi nei campi di canna da zucchero di Cali: massacri e scomparse forzate per mano delle forze repressive dello stato per cercare di soffocare le rivendicazioni sociali. Junior Jein cantava che: “Ora sono io, quello che si scandalizzerà, con la forza dei gridi di Rubi Cortés nei campi di canna, chiedo alla giustizia che questo caso sia chiarito, e che non rimanga impunito come quasi sempre fate! Nulla! La vita dei neri non importa nulla; la prima cosa che dite è ‘andavano in cose strane’!”.
Questo crimine ci spezza, ancor di più, il cuore: questo artista è stato anche assassinato dallo stato colombiano per mezzo del suo strumento paramilitare, per cui la sua famiglia probabilmente non otterrà mai giustizia, giacché coloro che hanno ordinato il crimine si ripareranno dietro l’azione sicariale della polizia e dei militari. Se qualcuno giungerà ad essere designato come responsabile del crimine, saranno i sicari esecutori, ma mai lo stato pianificatore di uno Sterminio contro la popolazione e la sua protesta sociale, mai i poliziotti che hanno organizzato la logistica. Lo stato assassina e se ne lava le mani. Anche gli assassinii eseguiti dallo strumento paramilitare o parapoliziesco sono crimini di STATO. Ora basta coprire il genocidio con una cortina di fumo che non si sostiene più, giacché sono migliaia le registrazioni video e fotografiche del modo di agire congiunto della polizia e della parapolizia.
Oltre ad assassinare manifestanti, dirigenti sociali, ambientalisti, sindacalisti, studenti, artisti del popolo, la polizia anche sequestra e fa scomparire: ci sono centinaia di persone detenute-scomparse dalla polizia colombiana in alcune settimane.
LO STATO COLOMBIANO STA ASSASSINANDO LA POPOLAZIONE COLOMBIANA.
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Ma come cantava Junior Jein, e come reclamano città e campi della Colombia: “Il popolo non si arrende, cazzo!”
S.O.S. S.O.S. S.O.S
14 giugno 2021
Resumen Latinoamericano
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