Dai gilet gialli ai gilet giovani: 580 blocchi nei licei, occupata la Sorbona, 700 arresti
La crisi politica che sta investendo la Francia ha toccato un altro picco questa settimana con le mobilitazioni degli studenti delle scuole e delle università.
Gli studenti francesi si sono mobilitati ormai da un anno contro l’aumento delle tasse d’iscrizione all’università per gli studenti stranieri e una riforma della scuola (il cosidetto parcoursup) che renderà più difficile l’accesso agli atenei. La mobilitazione ha ripreso sull’onda delle proteste dei gilets jaunes, il punto di convergenza è rappresentato ovviamente dalla richiesta di dimissioni del “presidente dei ricchi”. Per Emmanuel Macron si stanno realizzando i peggiori incubi che già agitavano i sonni dell’esecutivo nelle scorse settimane. Un movimento partito dalla Francia contro l’aumento delle tasse del carburante e diventato rapidamente una sollevazione generale per chiedere la ridistribuzione delle risorse e un aumento dei fondi pubblici per i servizi si è saldato con una componente giovanile fortissima con una presenza particolarmente forte degli istituti tecnici di banlieue.
La pratica più diffusa, già familiare nelle scorse mobilitazioni studentesche, è quella del blocco dell’entrata degli istituti scolastici con cassonetti e altro materiale di fortuna. Lunedi erano in centottanta scuole a bloccare, si sono aggiunti altri duecento licei martedi e altrettanti ieri (giovedi). I punti più caldi sono stati a Lille, Marsiglia, Parigi, Tolosa, Lione, Aix, Montpellier e Bordeaux ma sono decine anche le località molto più periferiche raggiunte dalla mobilitazione. Sono stati inoltre bloccate le università di Tolosa, Nantes e diversi atenei a Parigi tra cui Tolbiac (già occupata per settimane la primaver scorsa) e la celebre Sorbona con gli universitari riuniti in enormi assemblee per decidere come proseguire la mobilitazione.
La risposta repressiva è stata senza precedenti, con il governo evidentemente deciso a rispondere con la violenza e la paura ai giovani in piazza. A fine giornata il bilancio è di oltre 700 studenti arrestati per aver preso parte ai blocchi, i professori sono dovuti spesso intervenire per difendere i ragazzi da una polizia completamente su di giri. La situazione più terribile si è verificata a Mantes-la-Jolie dove sono state arrestate 146 persone per la maggior parte minorenni nei pressi del liceo Saint-Exupéry. Le immagini diffuse da un agente sui social media (vedi video sotto) della polizia che obbliga i ragazzi a decine ad inginocchiarsi con le mani sulla testa e intima loro di guardare avanti senza abbassare lo sguardo stanno facendo il giro dei social suscitando l’orrore generale.
La CGT, il principale sindacato francese, resta timida sulla mobilitazione, il segretario generale Philippe Martinez ha dichiarato ieri al quotidiano Le Monde che una convergenza con i gilet gialli a livello nazionale è “impossibile” e non farà appello ai suoi iscritti a scendere in piazza sabato preferendo una “giornata di azione” venerdi della settimana seguente.
Nel frattempo è stato annunciato il dispositivo di sicurezza per proteggere le principali istituzioni politiche e finanziarie francesi sabato durante la nuova giornata di azione annunciata dai gilet gialli. Evidentemente non soddisfatti dalla clamorosa vittoria che ha portato il governo a fare marcia indietro sull’aumento del carburante, si sono dati di nuovo appuntamento a Parigi: 89’000 agenti di polizia di cui 8’000 solo a Parigi saranno in piazza per cercare di contenere i manifestanti.
Vedi il dossier di infoaut CHI SONO I GILETS JAUNES?
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