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Euskal Herria: schiaffo europeo allo Stato spagnolo

Nel 2003, riferendosi alle torture inflitte ai detenuti del caso “Egunkaria” – un quotidiano dichiarato illegale dal tribunale spagnolo- infine assolti dopo svariati anni, Arnaldo Otegi afferma pubblicamente che il re spagnolo “è il capo supremo dell’esercito spagnolo e responsabile dei torturatori”. Per questa ragione nel 2005, il Tribunale Superiore spagnolo condanna  il rappresentante abertzale ad un anno di prigione, ritenendo le sue dichiarazioni appropriate per imputargli un delitto di “ingiurie al re”.

In seguito al ricorso presentato da Otegi nel 2007 al Tribunale di Strasburgo, quest’ultimo ha condannato lo Stato spagnolo a indennizzare Arnaldo Otegi di 20.000 euro per danni morali e 3.000 euro per le spese del processo.

La sentenza tende a sottolineare l’importanza del diritto alla libertà di espressione per tutti e tutte, ancor di più per qualsiasi carica politica eletta dal popolo come era il caso di Arnaldo Otegi  -in quanto parlamentario della comunità autonoma basca al momento della vicenda. I magistrati inoltre ritengono la pena inflitta a Otegi “particolarmente severa” e “sproporzionata”, precisando che le dichiarazioni del rappresentante politico hanno potuto contribuire a  dipingere un quadro negativo del re.

Sicuramente tale condanna nei confronti dello Stato spagnolo fa tornare sul piano internazionale e  all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione del principale interlocutore della sinistra indipendentista che si trova incarcerato da circa un anno e mezzo per aver posto le basi, insieme ad altri rappresentanti indipendentisti, per un nuovo scenario politico, di cui si sente parlare in mezza Europa e il cui eco si sente da un punto all’altro del mondo.

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