Farc, comandante Timochenko: ‘la guerra non è come la dipingono’
In particolare, “Timochenko” denuncia “l’intenzione del governo di presentare all’opinione pubblica nazionale e mondiale una guerriglia assediata e distrutta”, con il duplice obiettivo “di tappare la bocca a Uribe ed al suo seguito, e di alleviare le preoccupazioni dei proprietari terrieri, industriali e finanzieri, così come delle multinazionali che investono nel paese, rispetto al processo dell’Avana”.
La propaganda di regime cade nelle più ridicole contraddizione quando contemporaneamente sbandiera “un numero sempre più ridotto di guerriglieri, totalmente demoralizzati sulle possibilità di vittoria”, mentre esponenti del regime “predicano e applicano l’incremento delle proprie truppe e di ogni ordine di risorsa per riuscire a conseguire questa riduzione”.
“Il ministero della Difesa -prosegue il comunicato- ha assunto la posizione di far tacere e di occultare i colpi assestati dall’insorgenza al suo apparato di morte e terrore. Gli elicotteri, ad esempio, cadono a causa di incidenti e casualità, quando non si può nascondere il fatto che siano caduti, o semplicemente non vengono mai raggiunti dal fuoco guerrigliero”.
E’ noto che la guerra si combatte su diversi fronti, non solo su quello militare. Ma se da una parte l’immane opera di propaganda di regime, con tutto il suo apparato di media asserviti, non riesce ad occultare il reale andamento della guerra aperta, dall’altra, sul piano politico, la compagine governativa arranca di fronte alle iniziative politiche e diplomatica della delegazione di Pace delle FARC all’Avana.
“La violenza ufficiale”, conclude il Comandante fariano, “genererà sempre la lotta e dunque, per ottenere la pace, porvi fine è un requisito essenziale. Solo così si potrà conseguire la fine del conflitto”.
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