
FREEDOM FLOTILLA COALITION: “La nave civile Madleen attaccata dall’esercito israeliano, equipaggio rapito in acque internazionali”
La Freedom Flotilla Coalition conferma che la sua nave civile, Madleen, che trasportava aiuti umanitari a Gaza per rompere il blocco degli occupanti israeliani, è stata abbordata dall’esercito occupante israeliano “alle 3:02 CET in acque internazionali, coordinate: 31.95236° N, 32.38880° E”
La nave è stata abbordata, il suo equipaggio civile – disarmato – rapito e il suo carico umanitario, tra cui latte in polvere, cibo e forniture mediche, è stato confiscato.
Poco prima del rapimento, avvenuto in acque internazionali, sono state disattivate le comunicazioni dall’imbarcazione umanitaria. Dai droni israeliani è stata poi irrorata sulla Madleen una sostanza liquida bianca e irritante a occhi e pelle; subito dopo una nave israeliana, con lo scafo, ha urtato e abbordato la Madleen, rapendo le 12 persone dell’equipaggio e portando – pare – verso il porto di Ashdod.
“Israele non ha l’autorità legale per trattenere i volontari internazionali a bordo della Madleen”, ha dichiarato Huwaida Arraf, avvocata per i diritti umani e organizzatrice della Freedom Flotilla. “Questo sequestro viola palesemente il diritto internazionale e viola gli ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia che impongono il libero accesso umanitario a Gaza. Questi volontari non sono soggetti alla giurisdizione israeliana e non possono essere criminalizzati per aver consegnato aiuti o contestato un blocco illegale: la loro detenzione è arbitraria, illegale e deve cessare immediatamente.
Israele sta ancora una volta agendo nella totale impunità. Ha sfidato gli ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia di consentire il libero accesso umanitario a Gaza, ha ignorato le leggi internazionali a tutela della navigazione civile e ha respinto le richieste di milioni di persone in tutto il mondo che chiedevano la fine dell’assedio e del genocidio.
Questo ultimo atto di aggressione contro la Freedom Flotilla segue l’impunito attacco israeliano con drone alla nostra precedente nave, la Conscience, che ha causato il ferimento di quattro volontari civili e la messa fuori uso della nave, in fiamme nelle acque europee. Quell’attacco immotivato ha violato il diritto internazionale. Ora Israele ha intensificato nuovamente i suoi attacchi prendendo di mira un’altra nave civile pacifica”.
Sempre dalla FFC si aggiunge che “i governi del mondo sono rimasti in silenzio quando la Conscience è stata bombardata. Ora Israele sta mettendo nuovamente alla prova quel silenzio”, ha dichiarato Tan Safi, un altro organizzatore della Freedom Flotilla. “Ogni ora senza conseguenze incoraggia Israele a intensificare i suoi attacchi contro i civili, gli operatori umanitari e i fondamenti stessi del diritto internazionale”.
In una nota la Freedom Flotilla Coalition fa sapere infine di “esigere:
• La fine dell’assedio illegale e mortale di Gaza.
• Il rilascio immediato di tutti i volontari rapiti.
• La consegna immediata di aiuti umanitari direttamente ai palestinesi, indipendentemente dal controllo della potenza occupante.
• Piena responsabilità per gli attacchi militari a Madleen e Conscience.
I governi devono adempiere ai loro obblighi di diritto internazionale e smettere di consentire i crimini di Israele. Siamo imperterriti. Ripartiremo. Non ci fermeremo finché l’assedio non finirà e la Palestina non sarà libera”.
Su Radio Onda d’Urto la corrispondenza delle ore 7.30 di lunedì 9 giugno con Simone Zambrin, del team di terra della Madleen – Freedom Flotilla Coalition.
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