InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gaza: continuano i raid aerei

Sale a 14 il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza, dove da giovedì, in seguito agli agguati  compiuti nel sud del paese, da un commando palestinese che ha provocato la morte di 8 israeliani (6 civili e 2 soldati), l’aviazione israeliana ha sferrato una dura rappresaglia come annunciato dal premier Netanyahu e dal ministro della Difesa Barak.

L’ultimo raid è avvenuto all’alba di questa mattina contro un’automobile che trasportava civili: uccisi tre palestinesi, incluso un bimbo di tre anni. In risposta agli attacchi aerei compiuti da F-16 e Apache dello stato ebraico, sono decine i razzi lanciati dalla Striscia nelle città a sud di Israele, in particolare contro Ashdod, che questa mattina hanno ferito lievemente tre cittadini israeliani. I lanci su Be’er Sheva sono stati rivendicati dal Popular Resistance Committees (PRC).

Ieri l’obiettivo dell’aviazione israeliana è stato, oltre ad un campo di addestramento delle Brigate Al-Qassam, il braccio armato di Hamas, il campo profughi di An-Nuseirat, che si trova al centro della Striscia. Decine i feriti trasportati negli ospedali gazawi. Nella tarda serata di venerdì, gli attacchi aerei si sono invece concentrati sul campo profughi di Bureij. Giovedì sono state colpite le aree di Beit Hanoun e Beit Lahiya (nel nord) e Khan Younis (nel sud). Colpito sempre giovedì anche il sud nei pressi di Rafah, dove sono stati uccisi 7 palestinesi, tra cui diversi membri del Popular Resistance Commitee.

Il premier Netanyahu, durante la visita venerdì in un centro medico  nella città meridionale di Be’er Sheva, ha affermato che Tel Aviv farà pagare a caro prezzo a “coloro che hanno iniziato l’escalation di terrore contro il paese”, chiedendo l’immediata ripresa della costruzione della barriera lungo il confine con l’Egitto.

Rappresaglia israeliana anche in Cisgiordania: stato di allerta ieri a Gerusalemme Est, dove nel terzo venerdì di Ramadan, la polizia di Tel Aviv ha impedito ai fedeli mususlmani l’accesso alla moschea di Al-Aqsa.

In sede ONU, fa scalpore sulla stampa israeliana (praticamente l’unica a parlarne) la posizione libanese in merito alla condanna degli attacchi di giovedì nel sud di Israele: il paese dei Cedri infatti, in qualità di membro del Consiglio di Sicurezza ONU, si è opposto ad un testo scritto circolato tra i 15 membri del Consiglio, che riportava una chiara definizione e condanna degli attacchi di giovedì come “terroristici”. Provocando il disappunto dei vertici di Tel Aviv e dell’ambasciatore israeliano presso l’ONU, Ron Prosar. Quest’ultimo si è affrettato a definire il Libano “uno stato in mano ad un’organizzazione terroristica” ma ha anche accusato l’ONU di essre “cieca e sorda” quando si tratta di “condannare attacchi terroristici contro cittadini israeliani”. In sede ONU infatti, il Libano ha chiesto che la condanna degli attacchi da parte del commando palestinese fosse “bilanciata” da un’altrettanto chiara condanna dei raid aerei sulla Striscia. “Bilanciamento” rifiutato di netto da Europa, USA e Israele.

Da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gazaguerraisraelepalestinaraid

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: continuano gli attacchi israeliani nonostante la tregua del novembre 2024. Due persone uccise

Ancora bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nonostante l’accordo di tregua concordato nel novembre 2024.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Coloni lanciano attacchi coordinati contro agricoltori e terreni della Cisgiordania

Cisgiordania. Negli ultimi giorni, gruppi di coloni hanno lanciato una serie di attacchi coordinati contro agricoltori e terreni agricoli palestinesi a Betlemme, al-Khalil/Hebron e nella Valle del Giordano settentrionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupazioni e proteste per la Palestina: gli aggiornamenti da Napoli, Torino e Verona

Proseguono le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.