InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gilets Jaunes a Bruxelles: tentata irruzione all’Europarlamento

||||

Riceviamo questa cronaca in soggettiva della giornata di lotta di sabato 8 dicembre nella capitale belga da un compagno presente sul posto.

Ieri, parallelamente alla mobilitazione in territorio francese, anche a Bruxelles i Gilet Jaunes non si sono fatti intimorire dal clima di terrore instaurato dalla Police e dagli Interni. Già venerdì scorso più di 3000 persone erano scese in strada bloccando la città per chiedere le dimissioni di Michel, primo ministro belga. Come oltre confine, anche nella capitale europea, il Gilet giallo è diventato per tanti e tante il simbolo di un riscatto necessario e non procrastinabile, un oggetto semplice che accomuna chi tutti i giorni paga sulla propria pelle il crollo dello stato sociale ed i costi di un carovita esorbitante a queste latitudini.

Ieri siamo tornati a vestirlo nonostante il governo, come a Parigi, avesse chiaramente disposto misure inedite per la gestione dell’ordine pubblico. Sin dalle prime ore del mattino, infatti, si contavano decine di arresti preventivi, uomini e donne di tutte le età fermati dalla polizia in borghese in numerose vie della città, all’uscita di varie stazioni ferroviare, nei bar o sotto la porta di casa, portati in commissariato o costretti a cambiare quartiere (a Bruxelles i quartieri sono unità amministrative autonome). Nonostante ciò due primi assemblamenti hanno iniziato a bloccare i viali che circondano la città, congiungendosi all’altezza della zona Europea al grido di “Macron, Michel Demission”. Sopraggiungendo i manifestanti mostravano uno striscione che direttamente indicava il problema climatico come una questione giocata sulla pelle e a spese dei poveri se non accompagnato da giustizia sociale. Voi parlate della fine del mondo noi della fine del mese, ci dicono da Parigi! Messaggio importante dopo la numerossissima manifestazione contro i cambiamenti climatici che ha attraversato Bruxelles domenica scorsa, fitta di contraddizioni – certo – ma anche di tanti e tante stanchi di delegare a fumosi accordi internazionali la propria salute.

Successivamente il corteo si è diretto verso il Parlamento Europeo, simbolo non solo di questa città, ma più estesamente di una stagione di politiche antipopolari fuoriscite dai suoi finestroni a vetro, parto di quei politicanti che tutti i giorni sfrecciano, si incontrano, fanno aperitivo per queste strade sorridendo allegramente sui disastri che impongono a 742 milioni di europei e non solo. A dirigersi verso quel luogo c’erano persone della più varia collocazione lavorativa accomunati da un gilet e dalla collera che rappresenta, “tous ensemble, tous ensemble” era il grido del magma giallo. Giunti al primo blocco di polizia, si è innescata per alcune decine di minuti una sorta di assedio spontaneo alle istituzioni, culminato nel rocambolesco tentativo di ingresso in Parlamento passando per un ingresso laterale. Oltre nessuno avrebbe preso il potere, ma il messaggio è stato chiaro: questo luogo, questo feticcio da dove tutto comincia, non deve più essere lasciato intatto, va riportato sulla Terra, reso materiale, contestato anche duramente.

Ripartito alla volta del centro città, il corteo ha raggiunto quindi i viali, dove bloccata la circolazione i manifestanti hanno iniziato a chiedere a tutti gli autisti delle auto di vestire simbolicamente il proprio gilet giallo. A questo punto centinaia di poliziotti hanno rapidamente accerchiato la manifestazione, pochi sono riusciti a sfuggire mentre i più sono stati costretti in un quadrato di qualche decina di metri per ore. Alcuni sono stati portati in commissariato, altri rilasciati, altri ancora ammanettati a terra in fila indiana. Immagine da sangue agli occhi all’indomani delle scene del liceo parigino. Contemporanemanete un gruppo di Gilets scampato si autorganizzava nella zona nord della città, cercando di forzare i blocchi di polizia e venendo respinto con idranti. Nelle strade prossime al quadrato di celere altri gruppi ugualmente cercavano di portare solidarietà ai gilets trattenuti ed impegnare la Police, innescando lanci di lacrimogeni e rastrellamenti a tappeto a opera della polizia in borghese andati avanti fino al tardo pomeriggio.

Alla fine della giornata si contano 10 arresti confermati e 450 identificati e rilasciati. Se tanto dipenderà anche dall’evoluzione della situazione francese, una cosa si fa sempre più chiara: il gilet giallo – benchè oggi vestito da qualche migliaio di persone solamente – può diventare emblema di collera e voglia di riscatto anche per molti altri belgi, trovando qua altri Macron, altre tasse da respingere. Certo è che, dopo queste due settimane, qualcosa ha squarciato il “tutto tace” che sembrava albergare a Bruxelles, qui dove l’Europa comincia.

 

[iframe src=”https://www.facebook.com/plugins/video.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Finfoaut.org%2Fvideos%2F573545496431142%2F&show_text=0&width=560″ width=”560″ height=”308″ style=”border:none;overflow:hidden” scrolling=”no” frameborder=”0″ allowTransparency=”true” allowFullScreen=”true” ]

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

GILETS JAUNES

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice Nato: servili o complici?

Entro il 2035 la spesa militare dei 32 paesi della Nato dovrà raggiungere il 5% del PIL.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia formalmente sostiene l’Iran, ma mantiene un difficile equilibrio nello scacchiere mediorietale.

Con l’Iran la Russia ha un accordo strategico che però non prevede l’assistenza militare reciproca formalizzato nel Trattato di partenariato strategico del gennaio 2025, in realtà  è un accorod molto più all’insegna del pragmatismo e degli interessi reciproci anche perchè Mosca continua ad avere buone relazioni con Israele non fosse altro perchè un sesto circa della popolazione israeliana è costituito da russi di origine più o meno ebraica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: bilancio delle due manifestazioni nazionali di sabato 21 giugno contro guerra, riarmo e genocidio

Sabato 21 giugno, a Roma, si sono svolte due manifestazioni nazionali contro la guerra, il riarmo e il genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: le loro armi, i loro profitti, i nostri morti

Più di 4.000 persone hanno manifestato e portato avanti delle azioni contro l’Air Show di Parigi, il commercio della morte e a sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA bombardano l’Iran, ogni maschera è caduta

Ieri notte gli USA hanno bombardato tre siti nucleari in Iran, quello di Fordo, di Isfahan e di Natanz ufficializzando di fatto l’entrata in guerra al fianco di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: media e organizzazioni documenteranno con una Missione di Osservazione la persecuzione politica a Eloxochitlán

Si tratta della prima missione di osservazione a Eloxochitlán che sorge “come una risposta urgente” alla violenza politica e giudiziaria contro la popolazione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Difendere Anan, Alì e Mansour significa difendere la resistenza del popolo palestinese

Udienze ed iniziative all’Aquila Il 25, 26, 27 giugno si terranno al tribunale dell’Aquila tre udienze consecutive del processo ad Anan, Alì e Mansour, tre palestinesi accusati di proselitismo e finanziamento del terrorismo, contemporaneamente si terranno alcune giornate di mobilitazione. La corte ha intenzione di arrivare alla sentenza entro il 10 luglio. Le iniziative proposte […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

l’Occidente che uccide:retoriche vuote per giustificare l’ingiustificabile.

L’idea che si possa “difendere la civiltà” a suon di bombe e crimini di guerra è il paradosso fondativo del progetto coloniale. E oggi è il cuore della propaganda bellica israeliana, e di chi la sostiene in Occidente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello a mobilitarsi contro il salone del Bourget a Parigi.

Dal 16 al 22 giugno 2025, presso il centro espositivo di Le Bourget, a nord di Parigi, si terrà il 55° Salone internazionale dell’aria di Parigi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

MAGA vs neocons: la coalizione trumpiana si spacca sulla guerra all’Iran

Qualcosa di interessante sta accadendo all’interno della coalizione che ha portato alla vittoria Donald Trump: la tentazione di entrare in guerra direttamente contro l’Iran al fianco di Israele sta creando scompiglio.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Atena sulla terra

Misurarsi su un piano politico e teorico su come i comunisti si debbano organizzare in un contesto come l’attuale è sicuramente un compito di estrema difficoltà. D’altra parte le opzioni oggi esistenti non ci sembrano soddisfacenti e, soprattutto, crediamo che vadano riviste alla luce di una elaborazione e confronto approfondito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: più di due milioni e mezzo nelle strade contro la riforma delle pensioni di Macron

Sabato scorso, l’11 febbraio si è tenenuta in Francia l’ennesima giornata di lotta contro la riforma delle pensioni voluta dal governo Macron. La mobilitazione sembra star vivendo un ulteriore crescita a differenza di quanto pronosticato dai commentatori mainstream.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

7 gennaio: migliaia di Gilet Gialli a Parigi

In pochi giorni, un appello dei gilet gialli sui social network ha portato migliaia di persone giù nella capitale, con altre manifestazioni in diverse città della Francia. Un’impresa di questi tempi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gilet Gialli: a che punto siamo quattro anni dopo?

Il 17 novembre 2018, un nuovo tipo di movimento è esploso sotto gli occhi di molti osservatori e ha colto di sorpresa i sindacati e i partiti politici, convinti di avere il monopolio della protesta: il movimento dei Gilet Gialli.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Imponente marcia a Parigi: non abbiamo carburante, ma l’energia della strada!

Ieri si è tenuta a Parigi un’imponente mobiltazione contro il carovita ed emergenza climatica. La marcia era organizzata dall’alleanza di sinistra Nupes e ha visto la partecipazione di diversi settori sociali: lavoratori, giovani dei movimenti climatici e gilet gialli.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Tre anni dopo cosa resta dei “gilet gialli”

Francia, perché l’impennata dei prezzi non porta a un’esplosione sociale? Non c’è un legame meccanico tra un contesto e una mobilitazione. Inchiesta di Mediapart [Joseph Confavreux e Fabien Escalona] Da PopOff – Quotidiano La primavera sarà calda, l’autunno sarà turbolento, l’inverno sarà incessante… Così come la retorica militante ha spesso cercato di mobilitare le sue […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FRANCIA: IN PIAZZA CONTRO LA LEGGE LIBERTICIDA A TUTELA DELLA POLIZIA

Mobilitazione a Parigi contro un disegno di legge che vieta di diffondere immagini di operazioni di polizia, pena un anno di carcere e una multa da 45.000 euro se le immagini permettano di identificare gli agenti in azione. Un’iniziativa che il ministro degli interni Gerald Darmanin aveva promesso a poliziotti e gendarmi ma che sindacati, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gilet Gialli in piazza: storie di ordinaria repressione nella Francia di Macron

L’atto 101 dei gilet gialli ha visto in particolare una manifestazione che si è tenuta sabato 17 ottobre a Place Bellecour, a Lione. Secondo il sito web di Rue89 Lyon che cita una fonte prefettizia la polizia si sarebbe aspettata uno scontro particolarmente violento questo sabato. Si dice che i “black blocs” siano pronti a trasferirsi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FRANCIA: I LAVORATORI DELLA SANITA’ CHIEDONO MAGGIORI DIRITTI. SCONTRI A PARIGI

Il personale sanitario in Francia ha ricevuto l’omaggio del governo per i sacrifici affrontati duranti il Covid-19. Il discorso di Macron è stato pronunciato in occasione della festa nazionale del 14 luglio, anniversario della Presa della Bastiglia. Nonostante la retorica dell’esecutivo la piazza parigina è stata attraversata dalle proteste dei lavoratori e della lavoratrici della […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il conflitto sociale in Francia – video

Nonostante i media italiani sorvolino completamente su queste mobilitazioni, in Francia da diversi giorni c’è stata una ripresa del conflitto sociale nelle strade. Probabilmente, anzi, questo non si è mai interrotto, ma durante il periodo di confinamento i diversi soggetti sociali in lotta hanno trovato modi originali per esprimersi e organizzarsi nella quarantena. Adesso assistiamo […]