
I cittadini del 15 ottobre prossimo

di Fulvio Massarelli
su il Manifesto del 20/09/2011
«Convochiamo la cittadinanza il prossimo 15 ottobre, perché esprima il  proprio rifiuto alle politiche di uscita dalla crisi e rivendichi una  reale democrazia», si conclude così, tra gli applausi dei partecipanti,  la dichiarazione dell’Hub Meeting di Barcellona che nel tardo pomeriggio  di domenica ha terminato i lavori durati più di tre giorni. 
Workshop,  assemblee plenarie e tavoli di discussione tematici hanno intrecciato  narrazioni di lotte e condiviso saperi tra le reti e i collettivi che  dall’Islanda all’Italia hanno costruito uno spazio comune di confronto a  partire dal conflitto e dall’opposizione sociale alla crisi. «Una rete  di reti», si diceva all’apertura del meeting, che nel rifiuto  dell’austerità come soluzione alla situazione attuale si impegnasse a  mettere al centro dell’agenda politica la rivendicazione di un salario  minimo garantito europeo e l’accesso effettivo e libero ai diritti  sociali e ai beni comuni, dalla sanità all’educazione, dalla casa  all’ambiente, fino alla conoscenza. E il 15 ottobre sarà l’occasione per  far emergere nell’Europa dell’austerità questi contenuti che con  intransigenza le piazze rivendicano ormai da tempo, anche e soprattutto  sulla spinta del movimento del 15m, delle accampate spagnole, che  durante i workshop e le assemblee sono state considerate nella loro  straordinaria capacità di manifestare la crisi della democrazia  rappresentativa da una parte e ad alludere alla possibilità da parte dei  cittadini di riappropriarsi della politica a partire, come è stato  scritto nella dichiarazione conclusiva, «dalla partecipazione diretta in  tutti gli ambiti della vita sociale, politica ed economica».
Ma già  dalla prima assemblea di giovedì, in cui si discuteva di «analisi delle  lotte, strategie e buone pratiche», veniva sollevato da tutti gli  interventi la necessità di guardare anche oltre l’Europa e considerare  la crisi e i conflitti oltre il vecchio continente, parlando  dell’apertura di una spazio di lotte definito ormai come  «transnazionale» anche a fronte di un’assunzione della data di ottobre  da parte di reti e collettivi impegnati nelle lotte contro la crisi  fuori dall’Unione Europea. 
A confermare il carattere non solo  europeo, ma ormai globale, delle giornate di mobilitazione d’autunno,  promosse da «takethasquare» e non solo, c’è stato anche un lungo  intervento di attivisti tunisini in video conferenza, che nello spazio  di discussione promosso dal Klf (Knowledge liberation front, rete che  unisce ricercatori, docenti universitari e collettivi studenteschi)  hanno lanciato il prossimo appuntamento, dal 29 settembre al 2 ottobre, a  Tunisi per il meeting «Réseau 2 Luttes» (Reti di lotte), in cui  l’agenda politica condivisa dai collettivi presenti all’Hub Meeting di  Barcellona potrebbe risuonare anche in Nord Africa e oltre, così come le  adesioni di questi ultimi giorni fanno ben sperare. 
D’altronde  austerità, debito e Welfare e riappropriazione dei beni comuni sono  problemi e soluzioni al centro dell’iniziativa e del dibattito ai  quattro angoli del mondo come ha ricordato un’attivista di Attac e come  poi ha fatto eco il workshop promosso dagli Stati enerali della  Precarietà e introdotto da Andrea Fumagalli, che ragionando sulle forme  dello sciopero nei tempi della precarietà ha visto un vivacissimo  dibattito tra i molti attivisti presenti, compresi gli inglesi di Uk  Uncuts. 
Ad arricchire il dibattito sulle pratiche si è poi aggiunto  il workshop promosso dagli attivisti di democracia real ya, take the  square, che hanno presentato un how to (un come si fa) delle accampate:  l’uso corretto dell’hashtag di twitter (il segno # che permette di  ricercare i twitts legati a un preciso argomento o evento), il costante  lavoro nei quartieri degli attivisti, e la sperimentazioni di  autogestione di spazi pubblici hanno descritto la quotidianità delle  accampate e delle iniziative del movimento spagnolo che in ogni  intervento non ha mai fatto mancare un forte riferimento all’importante  laboratorio di piazza Tahrir de Il Cairo come esempio e motivo  d’ispirazione. 
Insomma se il calendario ha già segnato da un pezzo  il 15 ottobre come data di convergenza globale contro la crisi e  l’austerità, anche la carta geografia di questi movimenti disegnata da  «reti di reti» sembra ormai voler assumere la forma di una sfera: il  mondo disegnato al centro del logo #15oct, un appuntamento di lotta  davvero globale.
Vedi anche:
Dichiarazione dei partecipanti dell’Hub Meeting del 15 settembre
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