InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il Califfato non esiste…


Spigolature geopolitiche (2.0)

di rk


E tutti lo sanno. È il segreto di Pulcinella, il non detto dell’attuale situazione geopolitica in Medio Oriente che è, insieme, quella di un caos inarrestabile ma anche di una leggibilità cristallina. Partiamo dal cuore della questione, per i principianti.

Un anno fa ad Obama non era riuscito il bombardamento aereo della Siria come passaggio decisivo per un regime change a Damasco. Non era riuscito per l’opposizione russa in primis ma anche per il nullo consenso nell’opinione pubblica occidentale. E ne aveva ricevuto la riprovazione al limite dell’insulto da parte della tacita alleanza tra petrolmonarchie e Israele, già scosse dalla sollevazione araba del 2011 prima contenuta e poi rovesciata sì, ma con una certa fatica.

Oggi? Obama sta facendo esattamente quello che non gli era riuscito allora: bombarda il territorio siriano distruggendone il residuo di infrastrutture e soprattutto stringendo come un avvoltoio il cerchio intorno al vero obiettivo, il regime di Assad. E lo fa non solo con l’appoggio militare-logistico dei suddetti ma anche con il consenso o l’acquiescenza passiva del pubblico occidentale bombardato anche lui dalla caterva di news incontrollabili intorno al rinnovato refrain della guerra al terrorismo.

Che l’asse Washington-Arabia Saudita stia agendo per “distruggere” l’Isis è dunque una favoletta cui neanche un bambino, se adeguatamente informato, crederebbe. Basterebbe fare due più due. Ma per gli amanti dei “fatti” ora stanno uscendo anche dettagliate informative sulla vera posta in palio dell’accordo in questione (p.es.: http://www.zerohedge.com/news/2014-09-25/look-inside-secret-deal-saudi-arabia-unleashed-syrian-bombing), mentre nei pensatoi e sulla stampa nordamericana si sta apertamente discutendo, ora con entusiasmo ora con qualche preoccupazione, delle condizioni e delle implicazioni possibili del rovesciamento del governo di Damasco. Non come sottoprodotto, attenzione, della lotta anti-terrorismo ma come suo vero obiettivo.

Ma come, non esistono i tagliatori di teste? E non vogliono reinstaurare il califfato? Esistono, esistono, e nell’impazzimento del sistema globale se ne troveranno sempre di più, sia come gang al soldo di poteri “insospettabili” sia come illusorio riscatto rovesciato, al limite della sfida nichilista alla morte, nell’odio contro altri esseri umani lungo linee divisorie di religione o razza. (le due cose spesso e volentieri insieme).

L’Isis, e altre formazioni simili, è questo. Costruito, supportato, finanziato e armato – potremmo dire: non fino a ieri ma in parte a tutt’oggi – direttamente dalle petrolmonarchie e dalla Cia (e da Ankara) in funzione anti-Gheddafi prima e anti-Assad poi. Mentre in Libia il gioco è riuscito, in Siria aveva finora incocciato la resistenza militare dell’asse sciita oltrechè la generale disaffezione di gran parte della stessa popolazione sunnita, all’inizio allettata dall’intervento di “amici” dall’estero. Sconfitta ma non distrutta l’Isis sul terreno, perché non farla dilagare in Iraq – sfruttando anche lì la crescente spaccatura sunniti-sciiti – per farne definitivamente un failed state diviso in tre o quattro porzioni a produrre un’instabilità permanente, e rompere così l’asse Iran-Iraq-Siria-Hezbollah? Con i kurdi irakeni complici, e il regime turco costretto a far buon viso a cattivo gioco.

A questo punto Washington e i veri califfi, i custodi dei “luoghi santi” del petrolio, non hanno avuto problemi a rovesciare (fino a quando?) le linee di supporto e iniziare a bastonare i propri ex freedom fighters (come già in Libia, e preparandosi a sostenere/creare altre “libere” opposizioni ai regimi “non democratici”). Nel più puro stile dei racket, appunto. Orchestrando al contempo un’incredibile campagna di disinformazione che… neanche Bush.

Due cose ancora andrebbero tenute in debito conto.

L’Isis, e consimili, non sono affatto la prosecuzione di Al Qaida (per lo meno quella binladista), che per quanto manovrata dagli ineffabili Saud aveva un suo programma “internazionalista” in salsa islamista che cercava di diffondere non certo grazie a  video tragico-demenziali da kids di banlieu in formato facebook ma con messaggi alle “masse” (e anche al pubblico occidentale). Basta pensare che invece i califfisti questa estate, mentre dilagavano (li si lasciava dilagare) in Iraq, non hanno avuto mezza parola sul massacro israeliano a Gaza…

Ma, su tutto, va considerato che ciò che ha innescato l’attuale situazione di disgregazione al limite dell’impazzimento in Medio Oriente è precisamente la risposta statunitense alla sollevazione di piazza Tahrir (e delle altre Tahrir arabe). Il détournement obamiano della cosiddetta primavera araba a partire dall’aggressione alla Libia – da tutti salutata come liberazione da un “tiranno” – è proseguito nell’assalto indiretto alla Siria, nel rovesciamento reazionario della situazione egiziana ecc. ecc.

Se non si parte da questo – comprese le debolezze e i limiti del ciclo di lotte Occupy, nel mondo arabo e in Occidente – si rischia di non capirci più nulla. E di accodarsi oggi, senza il minimo di autonomia politica, vuoi alla rinnovata lotta al “terrorismo” vuoi, su altri fronti, agli scimmiottamenti di Occupy che piazze più o meno consapevolmente filo-americane han fatto o stanno facendo o faranno contro il “regime antidemocratico” di turno. Mentre la geopolitica del caos targato U.S.A. può così proseguire (ma, pensiamo, sempre meno indisturbata) inserendosi in contraddizioni sociali reali.

Il meno che si possa dire di fronte a questa tragicommedia degli orrori (soprattutto a venire) è che se non ci sono fronti statali da difendere, neanche “tatticamente”, dall’incedere della libertà a stelle e strisce, non per questo si tratta di restare indifferenti, o peggio compiacenti, di fronte al nemico number One di ogni prospettiva di cambiamento dello stato di cose esistente.

Forse sarebbe il momento di tornare a ragionare sul nesso democrazia, impero, imperialismo… ma non pare esserci molto interesse al riguardo.

tre ottobre ‘14

rk

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

democraziaguerraimperialismoimperoIsismediorientestati uniti

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al CSOA La Strada

Ennesimo attacco sionista al CSOA La Strada. Questa volta più pesante degli altri perchè non essendo riusciti ad entrare nel centro sociale hanno messo un ordigno all’entrata cercando di sfondare il portone. Un quandrante di città quello di Roma  su che vede già ormai da tempo agire i sionisti della Brigata T (cosi si sono […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: cacciati i sionisti dal Campus (per la seconda volta) e boicottata la conferenza di Nathan Greppi al Salone del Libro

La giornata di ieri è stata un’altra occasione per praticare i valori dell’antisionismo e dell’antirazzismo, opponendoci ai provocatori eventi che i sionisti avevano previsto di svolgere in Università e al Salone del Libro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’imperialismo nell’era Trump

Che cos’è oggi l’imperialismo, di cui la cosiddetta “era Trump” è precipitato? Come si è trasformato, tra persistenza e discontinuità? Non sono domande scontate, di mera speculazione teorica. da Kamo Modena Ma nodo fondamentale da sciogliere per porsi all’altezza delle sfide pratiche e politiche poste da questi tempi sempre più accelerati di crisi sistemica. Per […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trump in viaggio in Medio Oriente

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta viaggiando in Medio Oriente come annunciato da giorni incontrando diverse personalità politiche e tratteggiando la sua strategia in politica estera. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli rifiuta la guerra e il riarmo: NO al summit NATO del 26 maggio

Il 26 maggio a Napoli si terrà un summit della NATO sul tema della “Sicurezza nel Mediterraneo”, i movimenti sociali cittadini hanno indetto un contro summit per ribadire la contrarietà alla guerra, l’opposizione al riarmo e al genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Addio a Pepe Mujica

Si è spento Pepe Mujica, guerrigliero tupamaro ed ex-presidente dell’Uruguay. Nato a Montevideo il 20 maggio 1935 contadino fioricoltore, José Alberto Mujica Cordano, negli anni ‘60 divenne membro della guerriglia rivoluzionaria di sinistra Movimento di Liberazione Nazionale – Tupamaros, passando per questo in galera oltre dieci anni, molti dei quali in isolamento totale, assieme ad altre […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pkk annunciato lo scioglimento della struttura organizzativa e la fine della lotta armata

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il Pkk, ha annunciato di avere tenuto a inizio maggio il 12/mo congresso, che ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa e porre fine alla lotta armata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Livorno: 2000 in corteo per la Palestina. Lunedì 12 maggio presidio al porto contro la logistica di guerra

“Stop al genocidio, Palestina Libera”, “Basta guerre, fermiamo il riarmo”. A gridarlo con forza sono stati almeno 2000 livornesi, tra cittadini comuni e associazioni, comitati anti guerra, sigle sindacali e politiche, studenti e lavoratori autonomi portuali, che sabato 10 maggio hanno partecipato in massa alla manifestazione in sostegno del popolo palestinese.  Un corteo che da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Ciò include bombardamenti e razzie di terreni agricoli, sradicamento e bruciatura di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Collaborazione tra industrie delle armi italiane e turche: lunedì mobilitazione a Torino contro il “Forum Turchia”

Lunedì 12 maggio a Torino si terrà il forum “Turchia: un hub verso il futuro”, promosso dalla Camera di Commercio con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la cooperazione economica” tra Italia e Turchia nei settori dell’aerospazio, dell’automotive e della digitalizzazione.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La guerra affonda radici sui territori: alcuni spunti dall’incontro “Addio alle armi” organizzato a Biella 

L’incontro organizzato a Biella dal comitato locale Basta Guerre a cui collaborano diverse associazioni e formazioni politiche del territorio ha intrecciato il tema della guerra alla questione della transizione ecologica e digitale, alla militarizzazione in ambiti naturalistici, alla scuola e alla formazione, lanciando così degli spunti fondamentali nel costruire un punto di vista complessivo sull’oggi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump 2.0: una svolta epocale?

Un confronto sulla percezione che sulle due sponde dell’Atlantico si ha della crisi in corso è importante, ma deve scontare uno choc cognitivo dovuto alla difficoltà di mettere a fuoco una svolta forse epocale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Scontro aperto tra India e Pakistan: operazione “Sindoor”

A seguito dell’attentato che ha ucciso 26 turisti indiani nel Kashmir amministrato dall’India avvenuto a fine aprile, la risposta dello stato indiano è arrivata nella notte tra martedì 6 maggio e mercoledì 7 maggio, con l’Operazione definita Sindoor: una serie di bombardamenti si sono abbattuti sul Pakistan, nella parte di territorio pachistana del Kashmir e nella provincia pachistana del Punjab.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kashmir, un attentato riaccende il conflitto tra India e Pakistan: visti revocati, trattati sospesi, venti di guerra

Una notte di sangue sulle montagne del Kashmir ha riacceso un conflitto mai sopito, trascinando India e Pakistan sull’orlo di una nuova escalation.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La sanità tra finanziarizzazione ed economia di guerra

È un anno, il 2025, caratterizzato dalla Terza guerra mondiale, che rischia di ampliarsi e deflagrare oltre quei “pezzetti”, che percepì e segnalò per primo, solo pochi anni fa, Papa Francesco e dalla svolta protezionistica dei dazi innescata dal presidente USA Trump, un passaggio epocale, paragonabile, per portata storica, agli accordi di Bretton Woods, alla […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma fa affari di guerra in Mozambico dove l’ENI festeggia il centesimo carico di gas

L’Italia rafforza la partnership militare con il Mozambico puntando gli occhi alle imponenti risorse energetiche del Paese africano. di Antonio Mazzeo Dall’8 al 12 aprile 2025 il porto di Maputo ha ospitato la fregata FREMM “Luigi Rizzo” della Marina Militare, unità specializzata nella guerra anti-sottomarini. La fregata italiana proveniva dalle acque antistanti la città di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: bulldozer telecomandati contro la resistenza

Nonostante un rapporto di forza incredibilmente diseguale, la resistenza palestinese continua nelle rovine di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Mirafiori: capitale della cassa integrazione

Presidio FIOM fuori dai cancelli di Stellantis. Venerdì 18 Aprile, durante lo sciopero indetto dalla FIOM (unico sindacato oltre ai COBAS a non aver firmato il “contratto ricatto”) dentro gli stabilimenti Stellantis di tutto il territorio piemontese, davanti al cancello 2 di Mirafiori si è radunato un presidio di metalmeccanici e metalmeccaniche. Le rivendicazioni che […]