Incontro Netanyahu – Meloni a Roma. Dietro agli accordi su gas e acqua si nasconde la cybersecurity?
Venerdì 10 marzo, a Roma, il premier israeliano Netanyahu ha incontrato prima diversi industriali del nostro paese e quindi la Primo Ministro Giorgia Meloni.
Baci e abbracci tra i due, senza mezza parola sul massacro dei palestinesi: un’ottantina quelli uccisi dall’occupazione israeliana quest’anno, più di uno al giorno. Ben tre solo nello stesso 10 marzo: un 16enne, Amir Odeh, a Kalkilya (Cisgiordania), colpito dal fuoco di militari israeliani, che hanno ucciso anche un 20enne a Kufr Qaddum, mentre un colono israeliano armato ha ucciso un altro giovane palestinese nell’insediamento illegale di Maale Shomron.
Netanyahu, contestato a Tel Aviv per la riforma della giustizia che sottometterebbe la magistratura al potere del governo, ha incontrato proteste anche a Roma. Ieri con il folto presidio antioccupazione e antiapartheid della comunità palestinese, mentre oggi decine di israeliani si sono ritrovati in piazza Santi Apostoli contestando la riforma giudiziaria e scandendo slogan come “Bibi dittatore”.
Intanto Netanyahu a Roma ha parlato soprattutto di affari e di energia, auspicando “un salto significativo nella cooperazione economica tra Italia e Israele. Siamo pronti ad aumentare le relazioni tecnologiche ed economiche”, ha detto ai rappresentati delle imprese italiane. Alla Meloni, incontrata a Palazzo Chigi, ha poi aggiunto: “Siamo pronti ad ampliare la collaborazione sul gas. Valutiamo una nuova struttura per portare il gnl in Europa”. Sul piatto anche il tema, molto spinoso, della cosiddetta cybersicurezza.
Alberto Negri, editorialista de Il Manifesto Ascolta o scarica
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