
L’1 maggio a Parigi: ore di scontri che fan tremare Francia ed Europa
In uno scenario in cui tutti gli occhi del vecchio continente sono puntati verso la corsa alle presidenziali francesi che si consumeranno questa domenica, le piazze NiLePen-NiMacron nella nazione transalpina sono un attore quantomai vivo e determinante in un contesto tanto in tensione.
Lo si è potuto vedere nelle mobilitazioni a carattere antifascista che si sono susseguite dal 27 Aprile, che hanno rilanciato con continuità le parole d’ordine del corteo di testa e fatto spazio alla “Generation Ingouvernable”, bloccando le scuole e poi le strade delle più importanti e numerose città del Paese.
A tal proposito, rimandiamo al reportage di TaranisNews (in francese) sul blocco di uno dei licei più attivi nella mobilitazione, il Voltaire di Parigi:
Il tam-tam delle reti sorte e diffuse dopo le oceaniche proteste alla Loi Travail, confluite poi in un dissenso radicale a quelle che sono sentite come elezioni farsa tra una opzione fascista e neoliberista, ha poi costruito la giornata del 1 maggio a Parigi.
Una giornata di scontro nella capitale francese, che si inserisce per l’appunto tra la prima e la seconda tornata elettorale e in un clima che sconta il securitarismo imposto in nome della paura per gli attentati terroristici.
Ma il clima di militarizzazione intimidatorio posto in essere nella capitale non ha impedito che almeno 80mila persone si muovessero per le strade. La polizia e il governo han tentato di impedire che la piazza si esprimesse, portando di fatto allo scontro, dove il corteo di testa si è dimostrato di essere capace di difendere e rilanciare l’iniziativa, in una Giornata mondiale dei lavoratori che dall’ anno scorso non ha più il sapore della ricorrenza.
L’atteggiamento poliziesco in un clima di sfiducia e ripudio dei meccanismi elettoralistici che coinvolgono l’estrema destra e il blocco di potere centrista incarnato da Macron si è palesato aggressivamente come non mai. Decine i manifestanti feriti, mentre l’apparato mediatico si è affrettato a legittimare l’operato repressivo acclamando feriti tra i gendarmi in realtà non comprovati. Media mainstream in difensiva dunque, che rimarca in realtà la forza e la difficoltà nel frenare il passo alle rivendicazioni della piazza, con migliaia di persone nel corteo di testa e le organizzazioni sindacali che non si sono potute sottrarre dal background.
Di fatto,la polizia ha tentato di spezzare in due tronconi il corteo ma ha dovuto fare i conti con la determinazione della testa che per ore ha ingaggiato battaglia fino a costringere la celere a tornare sui lati. In questo modo anche la base della CGT, in dissenso con i vertici sindacali ben in accordo con la gestione dell’ordine pubblica, e il resto della manifestazione è tornata a scandire slogan e a manifestare insieme alla grande testa di apertura, sostenendo per tutta la metà successiva del corteo, da Bastille fino alla conclusione, le azioni dirette e gli allontanamenti tramite petardi e pietre dei celerini schierati ai lati della manifestazione.
Ma l’aggressività delle forze dell’ordine non è servita a contenere migliaia di persone, che hanno affrontato i dispositivi della questura parigina per svariate ore, riuscendo ad avanzare per centinaia e centinaia di metri lungo i boulevard. Almeno cinque ore di scontri di massa, con una caparbietà, una capacità organizzativa e una partecipazione che forse in Europa si erano viste solo nell’ Atene insorgente e ribelle ai piani massacranti della Troika. Un primo maggio dunque, che tuona la sua sentenza sbattendola in faccia ai manichini elettorali, alla ringalluzzita estrema destra francese, e bussa potente nel cuore socialdemocraticoe guerrafondaio dell’Europa.
https://www.youtube.com/watch?v=wMe1DClPX-8&feature=youtu.be
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