InfoAut
Immagine di copertina per il post

La Catalunya si prepara alla dichiarazione unilaterale d’indipendenza

||||

Passato il Referendum e lo sciopero generale, ora la Catalunya si ritrova in una bolla di preoccupazione e incertezza in attesa delle prossime mosse politiche, in primis la dichiarazione di indipendenza unilaterale prevista per lunedì. “Tra desiderio e paura” per citare una compagna.  Militari che iniziano ad appostarsi fuori Barcellona e panico sui social per capire se chiudere il conto in banca e ritirare tutti i soldi, ma nello stesso tempo grande orgoglio e dignità di una comunità in lotta- non priva di contraddizioni- e che presto rischierà una frattura interna. Molto dipenderà dalle mosse di Puidgemont, il presidente della Generalitat de Catalunya, nelle prossime giornate. Per capire meglio il clima che si respira in queste giornate, abbiamo fatto una chiacchierata con Stefano Bertolino, giornalista freelance, che sta seguendo da vicino l’intero svolgersi della situazione.

Quali dovrebbero essere le prossime tappe?

Fondamentalmente a livello politico la prossima tappa sarebbe dovuta essere l’assemblea del Parlamento Catalano per discutere i risultati del referendum e votare l’indipendenza. Il fatto che adesso la Corte Costituzionale abbia bloccato questa riunione di lunedì ovviamente è un passo ancora in avanti di Madrid per tentare di impedire ancora una volta l’indipendenza o che possano anche solo votarla, quindi fondamentalmente ora si attende una risposta da parte di Barcellona, da parte di Puigdemont. Molto probabilmente non si fermeranno davanti a questa imposizione della Corte Costituzionale quindi dichiareranno, seppur anche in maniera solo simbolica, l’indipendenza e a questo punto la cosa diventa molto seria poiché Puigdemont potrebbe essere arrestato. Il discorso è anche che per lunedì è prevista una grossa mobilitazione da parte dei catalani indipendentisti, quindi fondamentalmente da un lato si doveva votare ma non si voterà più ufficialmente nel parlamento, molto probabilmente la votazione ci sarà ugualmente e verrà dichiarata l’indipendenza. Detto questo bisognerà capire quale sarà la risposta di Madrid a questa ulteriore risposta di Barcellona.

A livello politico la vera questione è che non c’è nessuno che sta mettendo un freno agli uni e agli altri. Il rischio è che davvero le cose possano degenerare seriamente e quindi ci sarebbe bisogno di qualcuno con un minimo di capacità che porti a cercare una soluzione. A livello dell’Unione Europea nessuno riesce a fare una cosa del genere perché significherebbe in un certo senso portate anche minimamente avanti le istanze di Barcellona. Tutti i leader europei stanno ovviamente dalla parte di Rajoy, quindi di Madrid.

Perché si ritiene ci sia bisogno di un mediatore esterno? Se Puigdemont dichiara l’indipendenza unilaterale a quel punto probabilmente ci sarà una reazione forte di Rajoy. In questo possibile scenario perché si ritiene così fondamentale il ruolo di un intervento esterno?

Nella migliore delle ipotesi verrà applicata la legge 155, la legge costituzionale che fondamentalmente toglie alla Catalunya la propria autonomia. Nella peggiore delle ipotesi, se la Catalunya dichiara unilateralmente l’indipendenza, ciò equivarrebbe ad un colpo di stato, quindi Puigdemont potrebbe essere arrestato e i militari potrebbero tranquillamente entrare nel parlamento. A questo punto la Policia Nacional e la Guardia Civil potrebbero, come dire, essere all’interno del parlamento con fuori tutta una dimostrazione di piazza come abbiamo visto in questi giorni e a quel punto ci si chiede, e i Mossos da che parte starebbero? I Mossos all’interno sono molto divisi, vi sono indipendentisti e non. Il discorso è riuscire a capire che uno scenario del genere rischia di degenerare in una situazione molto molto brutta anche perché conosciamo bene quali sono le modalità di affrontare i problemi dell’UE ovvero, di fronte a situazioni potenzialmente pericolose, non fare nulla se non quando la situazione peggiora inesorabilmente, come in Grecia, si va sull’emergenza.

Il governo Rajoy e Puigdemont hanno chiesto essi stessi una mediazione?

Il parlamento catalano ha richiesto di sedersi intorno ad un tavolo ma dall’altra pare Rajoy ovviamente ha detto che si sederanno intorno ad un tavolo nel momento in cui tutto ritorna nei confini della legalità.

L’opinione pubblica chiede un intervento esterno?

Tutta l’opinione pubblica chiede una mediazione o meglio, un intervento esterno, volto ad evitare che si arrivi ad uno scontro frontale e continuare così. Ogni giorno ci sono botte e risposte. Il re poteva essere la figura di mediazione ma ha fatto questo discorso alla nazione con il ritratto di Carlo III dietro e quest’ultimo che tiene un randello in mano è colui che nel 700 ha proibito l’Euskera e il Catalano all’interno delle aree delle comunità. Il messaggio del re di certo non invitava al dialogo, è stato molto duro. Il discorso continua ad essere, chi ferma tutto questo? Si rischia che davvero qui scoppi un gran bel casino, a livello anche proprio di piazza.

Il governo Rajoy si sta già preparano a livello militare per lunedì? Cosa si vede in giro?

Ovviamente sì. Sappiamo che ha mandato due contingenti militari in appoggio alla Guardia Civil e alla polizia nazionale e in più ci sono in arrivo queste due navi militari che a livello teorico servirebbero per garantire la sicurezza durante il salone nautico, ma ovviamente queste misure in questo momento insospettiscono molto. Inoltre abbiamo saputo che stanno allestendo dei campi per i militari fuori da Barcellona, quindi c’è una preparazione perché comunque per Madrid la Catalunya è una regione della Spagna, pertanto tutto quello che deriverà verrà visto come atto incostituzionale e di alto tradimento. Puigdemont potrà essere arrestato e il governo catalano esautorato da tutte le sue autorità e a quel punto bisognerà vedere la gente.

C’è un clima di preoccupazione in questo momento?

Tutti vivono la situazione con molta dignità, chiaramente c’è preoccupazione, non si sa cosa accadrà da lunedì e nel frattempo c’è questa continua escalation di tensione.

Tra i catalani sicuramente c’è una parte assolutamente preoccupata perché innanzitutto loro non sono indipendentisti, c’è una paura generalizzata ormai ad esprimere le proprie opinioni proprio perché si è esasperato questo scontro

Domenica qua ci sarà una manifestazione dei franchisti e degli unionisti. Lunedì sicuramente ci sarà la risposta di piazza degli indipendentisti, è stata già chiamata. Quindi sì ci saranno mobilitazioni e altri scioperi che paralizzeranno il paese ma quello che bisogna capire ora è che a livello economico ci sono tutta una serie di società che stanno abbandonando la Catalunya e ciò ovviamente desta una preoccupazione generalizzata.

Continueremo ad osservare attentamente ciò che accadrà nelle prossime ore.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

REFERENDUM INDIPENDENZA CATALUNYA

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La vergognosa narrazione occidentale mostra nuovamente il significato di informazione di guerra

Venerdì 9 novembre i militari dell’IDF (ricordiamo che in Israele è presente la leva obbligatoria) e tifosi del Macabi Tel Aviv hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi dai balconi olandesi, insultato e aggredito persone e giornalisti, inneggiato alla morte degli arabi e dei bambini palestinesi per ore nel centro cittadino e fischiato il minuto di silenzio ai morti di Valencia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catalunya: due anni fa il referendum. Analisi e prospettive sul movimento indipendentista

Il primo ottobre del 2017 si tenne in Catalunya il referendum per l’indipendenza dalla Spagna. Dichiarato illegale dallo Stato Spagnolo e brutalmente represso sia fisicamente che giudiziariamente:  solo quel giorno furono centinaia i feriti tra i civili, picchiati dalla polizia spagnola e dalla guardia civil che fece irruzione nei seggi per impedire la consultazione. A […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dai tribunali tedeschi schiaffo alla Spagna: estradizione a Puigdemont ma non per ribellione

La questione catalana torna a capeggiare nei titoli dei quotidiani europei con la decisione presa dai giudici tedeschi sull’estradizione di Puigdemont. Non ci sono i presupposti per l’accusa di ribellione in riferimento agli avvenimenti del referendum sull’indipendenza dell’1-0. Ora, se il leader catalano tornasse in terra spagnola ci sarebbe la prigione preventiva e probabilmente gli […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catalogna: Torra é il nuovo President filo-Puigdemont, ma la governabilità rimane appesa a un filo

L’ultima settimana è stata piena di risvolti importanti, figli di una lunga gestazione politica e forieri di nuovi passibili scenari in terra catalana. Su indicazione dell’ex-President Carles Puigdemont, che attende il giudizio in Germania riguardo alla sua estradizione, il Parlament, tenuto sotto scacco dall’ applicazione forzosa dell’articolo 155 della Costituzione spagnola e dall’attività di ostruzione […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Si approfondisce l’ingovernabilità in Catalogna, si scalda la piazza indipendentista

Lo stallo nella Catalogna post-elettorale prosegue e si approfondisce, accrescendo le titubanze e incomprensioni nei leader indipendentisti per le strategie da seguire per promuovere una effettiva Governabilità della Comunità autonoma. Ai piani alti, è il potere giudiziario spagnolo a frenare gli scenari di Governo del Parlament di Barcellona, con il diniego a Jordi Sanchez di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Madrid si accanisce contro il sistema educativo e linguistico catalano

Il Governo spagnolo studia come può applicare il famigerato articolo 155 di interdizione dell’ autonomia politica e finanziaria della Catalogna a partire dalle fondamenta culturali e dell’ istruzione nella regione pirenaica. Attraverso una grande spinta dei media generalisti spagnoli, La Moncloa vuole far applicare una clausola in cui, alla pre-iscrizione scolastica, i genitori degli alunni […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Catalogna, si rimescolano le carte nei palazzi e in piazza dopo l’impasse per Puigdemont (Pt.2)

Sia a livello giudiziario che politico che poliziesco l’aggressività delle istituzioni spagnole è divenuta la quotidianità in Catalogna. È La cartina tornasole di un semplice assunto: la rottura dell’ 1 ottobre non è sanabile e si entra in una fase di scontro molto alta che sta facendo mostrare alle classi medio-basse catalane la mancanza strutturale […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Catalogna, si rimescolano le carte nei palazzi e in piazza dopo l’impasse per Puigdemont (Pt.1)

Nella partita che si gioca tra Spagna e Catalogna, con in ballo interessi per l’ Europa a venire, i colpi di scena dettati da uno scacchiere poco lineare son sempre dietro l’angolo. A livello istituzionale, il blocco del 155 prova a scomporre il fronte governativo catalano, portando a una posposizione forzata dell’ eleggibilità di Puigdemont. […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catalogna, sospesa l’investitura di Puigdemont tra incomprensioni e tensione

Giornata a dir poco convulsa ai piani alti della politica e della giustizia spagnola. In Catalogna il clima di tensione generale è cresciuto esponenzialmente a partire dalle giornate addietro, quando la polizia spagnola e i Mossos (dal 27 Ottobre sotto direttto controllo di Madrid) hanno blindato il Parlament catalano e tutti gli accessi per impedire […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

In Catalogna non sta succedendo niente? Incontro con Aina Tella (CUP)

Come compagne e compagni attivi sui territori, nelle lotte sociali, contro le grandi opere, per il diritto all’abitare, abbiamo deciso di promuovere un ciclo di incontri per parlare del processo di indipendenza della Catalogna a partire da un punto di vista anticapitalista e di rottura con lo stato di cose presenti. Lo scorso 1 ottobre, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Catalogna in bilico tra azione giudiziaria e instabilità governativa

Aggiornamento sulla situazione in Catalogna. Finita la fase elettorale, la situazione in Catalogna resta complessa e scivolosa. A fare il bello e il cattivo tempo è la decisa ingerenza del potere giudiziario spagnolo, che risulta determinante nel comporre il quadro politico in evoluzione. La formazione del Govern dopo i risultati del 21D è tutta in […]