InfoAut
Immagine di copertina per il post

Dai tribunali tedeschi schiaffo alla Spagna: estradizione a Puigdemont ma non per ribellione

||||

La questione catalana torna a capeggiare nei titoli dei quotidiani europei con la decisione presa dai giudici tedeschi sull’estradizione di Puigdemont.

Non ci sono i presupposti per l’accusa di ribellione in riferimento agli avvenimenti del referendum sull’indipendenza dell’1-0. Ora, se il leader catalano tornasse in terra spagnola ci sarebbe la prigione preventiva e probabilmente gli spetterebbero diversi anni per malversazione, molti meno rispetto a quelli comminati precedentemente. Ma le variabili sono tante.

Se il giudice Pablo Llarena decide di ritirare il mandato europeo di cattura, si aprono fronti inediti che potrebbero alla meglio portare addirittura l’ex-president catalano a pagare una (ingente) penale in Spagna per la malversazione e riabilitarsi politicamente. Uno scenario devastante per la credibilità residua delle istituzioni madrilene, già sfiancate dalla sfiducia a Rajoy.

Una tegola sul castello giudiziario spagnolo. Resta l’imputazione per malversazione di fondi, per cui lo staff legale di Puigdemont farà appello. È bagarre di dichiarazioni in terra spagnola, a partire da esponenti del PP che chiedono al premier Sanchez di congelare la Spagna dal trattato di Schengen(!), per passare ai rigurgiti anti-tedeschi di Cs e della destra nazionalista.

Se dal Govern catalano non potevano che registrarsi commenti positivi, c’è da dire che in questi mesi pure dalla Moncloa e dal super-giudice Llarena, infelice protagonista dell’istruttoria, si erano viste dichiarazioni contrastanti e poco convincenti sulla stessa accusa di malversazione.

Il tutto ravviva il dibattito pubblico quando si iniziava a registrare una forte propensione al dialogo reciproco tra il presidente della generalita Torra e Sanchez; dialogo tacciato dalla base indipendentista come una volontà del gotha catalanista di raggiungere un accordo autonomico e calmare le acque. Intanto l’ ANC ha annunciato già la manifestazione verso l’11 settembre.

Per approfondire la questione giudiziaria legata a Puigdemont rimandiamo all’articolo di ieri di barnaut.org, direttamente da Barcellona:

LA GIUSTIZIA TEDESCA DECIDE A FAVORE DELL’ESTRADIZIONE DI CARLES PUIGDEMONT MA SOLO PER MALVERSAZIONE

Il tribunale tedesco conferma che consegnerà l’ex-presidente catalano, in esilio da mesi, ma solo per l’accusa di Malversazione di fondi pubblici e non per ribellione.

Il tribunale territoriale di Schleswig-Holstein ha deciso di estradare l’ex presidente Carles Puigdemont per il presunto delitto di malversazione di fondi pubblici, ma non per il delitto di ribellione.
Secondo il comunicato, il tribunale spiega che la qualificazione legale fatta per il GIP Pablo Llarena, del tribunale supremo, non è comparabile con nessun delitto contemplato dalla giustizia tedesca. Inoltre considera che la violenza avvenuta in Catalogna non era della gravità sufficiente per considerarlo un delitto di alto tradimento. Puigdemont, secondo i giudici tedeschi, non era il “leader spirituale” della difesa del referendum.
Per i magistrati tedesci, Carles Puigdemont “solo si preoccupava di celebrare un referendum” e non di organizzare la difesa dei seggi elettorali. Considerano però che possa essere accusato di malversazione di fondi pubblici visto che “si puó vedere facilmente che la implementazione di un referendum abbia un costo”. In conclusione, rifiuta la misura cautelare di prigione preventiva considerando che non è fuggito dalla tutela della giustizia tedesca.

Una decisione importante.

La decisione del Tribunale di Schleswig-Holstein include differenti implicazioni. Carles Puigdemont verrà consegnato alla giustizia spagnola e verrebbe messo in prigione preventiva nel momento in cui entri nel territorio spagnolo. Tuttavia potrà essere giudicato solo per malversazione. I giudici tedeschi infatti ordinano alla Spagna “di non perseguire Puigdemont, quando sarà consegnato, per ribellione”. Sempre che il tribunale spagnolo non decida di inventarsi un nuovo delitto per poter aumentare cosí la pena. Infatti per malversazione la pena massima è di solo di 5 anni di carcere piú inabilitazione di sei anni dai pubblici uffici, molto inferiore ai 30anni per ribellione aggravata.
Ma non sarà qualcosa di immediato. Carles Puigdemont infatti farà ricorso alla decisione del tribunale tedesco, restando quindi il libertà nel territorio germanico fino alla risoluzione definitiva da parte del tribunale di Schleswig-Holstein. E dopo di ció bisognerà vedere se il Tribunal Supremo accetterà l’estradizione secondo queste condizioni, che obbligherebbe un cambio nella strategia repressiva dello stato spagnolo.
É chiaro che resta un punto di inflessione, perchè accettare malversazione di fondi pubblici implicherebbe l’estradizione e una lunga pena di carcere per l’ex presidente Carles Puigdemont. D’altra parte mostra chiaramente come l’accusa di ribellione era infondata e non considerata, dalla giustizia europea, proporzionale a quello successo l’1 ottobre. Ancora uno schiaffo per la giustizia spagnola, che, ad ogni decisione internazionale, perde credibilità.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

catalognaREFERENDUM INDIPENDENZA CATALUNYAspagna

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Infiltrati tra attivisti e partiti: il caso italiano ed europeo

Riprendiamo questo ariticolo di Checchino Antonini da Diogene Notizie, che partendo dal caso italiano del poliziotto infiltrato dentro Potere al popolo ricostruisce alcuni dei maggiori casi degli ultimi anni. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Blackout: è il liberismo bellezza!

Riprendiamo dal sito SinistrainRete questo contributo che ci sembra interessante per arricchire il dibattito a riguardo del recente blackout iberico. I nodi sollevati dall’articolo ci interessano e rimandando a ragionamenti complessivi sulla fase e la crisi energetica, che animano il nostro sito in questi ultimi tempi. Sembra interessante e da approfondire, il ruolo dei mercati finanziari nella gestione delle reti energetiche nazionali e come questo si intersechi con l’utilizzo di fonti rinnovabili, fossili e nucleari.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Blackout in Spagna: un segnale inascoltato

Cercando i fatti Giorgio Ferrari ci guida tra speculazioni, bugie e contraddizioni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amnistia in Catalogna, prosegue il dibattito

In Spagna è stata respinta l’attesa legge sull’amnistia per gli attivisti indipendentisti catalani e per le persone coinvolte nel referendum dell’ottobre 2017.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Scontri in centro a Madrid, l’ennesima manifestazione di una destra ipocrita e disperata

“Chi può fare qualcosa, la faccia” diceva qualche giorno fa José María Aznar, ex premier e leader spirituale del Partito popolare (Pp). Il messaggio è stato rilanciato da altri rappresentanti politici e mediatici della destra ed estrema destra spagnola —se nel paese iberico è ancora possibile fare questa distinzione— e ha spronato centinaia di persone […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Spagna: un’agricoltura che consideri l’acqua come un bene comune

L’inquinamento e la scarsità dell’acqua derivanti dal cambiamento climatico ostacolano le prospettive delle generazioni attuali e future.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spagna: smascherato un sesto agente di polizia sotto copertura nei movimenti

In 15 mesi, un totale di sei agenti di polizia sotto copertura sono stati identificati nei movimenti sociali in Spagna e Catalogna. L’ultimo poliziotto è stato scoperto dopo un’operazione di infiltrazione che è durata nove anni…

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Spagna, elezioni: avanti il PP, ma di misura. In calo i fascisti di VOX. PSOE e SUMAR tengono. Nessuno ha la maggioranza assoluta

Alle elezioni politiche in Spagna vince il Partido popular, ma di misura. La destra non sfonda. Contro i pronostici, i socialisti del Psoe, guidati dal premier uscente Sanchez, tengono. In calo, invece, la destra fascista e sovranista di Vox.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Una poliziotta si è infiltrata per tre anni nei movimenti popolari a Girona

L’ufficiale del Corpo di Polizia Nazionale spagnolo Maria I.T. è la quarta spia scoperta nella classe del 2019. La sua missione di spionaggio si è concentrata sull’indipendentismo, l’antirazzismo e il movimento per la casa.