InfoAut
Immagine di copertina per il post

La Nato ci ordina di bombardare la Libia


Sempre più incerto e problematico l’andamento dell’operazione “Odissey down”
. Si conferma la natura schizoide, poco riflettuta e debole dell’iniziativa militare sul suolo libico. O forse sarbbe meglio dire “nello spazio aereo” dal momento che di metter i piedi a terra non se ne parla proprio e l’America di Obama, non disposta ad un nuovo sacrificio di good american guys, conferma la sua ritrosia e acutela nell’impegno militare. La copertura Nato si rivela sempre più come il velo di una responsabilità che nessuno – eccetto la Fancia, e forse la Gran Bretagna – sembra disposto ad assumersi fino in fondo.

Se timidi sono gli Usa, ancor più impacciato sembra il governo italiano, trascinato nell’avventura militare contro i suoi stessi interessi, obbligato a salire in tempo sul “carro dei vincitori” (ma questa vittoria è ancora là da venire!). Perfino il baldanzoso ministro della Difesa Ignazio La Russa, passata la sbornia arditesca delle prime ore, ha paura di passare per il “ministro delle bombe” in caso di errore, di un bombardamento italiano che finisca fuori bersaglio colpendo dei civili, trasformando di fatto il ministro stesso in un capro espiatorio politico per l´errore degli aerei. Berlusconi prova a tenersi distante da ogni decisione militare, mentre la Lega continua a diffidare di una guerra che non voleva e che adesso potrebbe impantanarsi.

Un militare coinvolto nella pianificazione della guerra in Libia parla con freddezza del bilancio di queste prime settimane di operazioni aeree della Nato e soprattutto conferma che  il comando militare supremo del Patto Atlantico ha chiesto a tutti i paesi alleati di offrire più risorse per fermare l´avanzata delle truppe di terra di Gheddafi verso la Cirenaica e verso Bengasi. Il governo italiano, in queste ore, avrebbe riunito i capi militari per capire cosa sia possibile fare. «Il vero problema però è politico», dice un´altra fonte coinvolta nella valutazione: «Ieri sera il segretario generale della Nato in una telefonata con Frattini ha fatto formalmente la richiesta politica, ma nel governo ci sono pareri diversi, ancora molte incertezze». Dice un generale che «non si tratta di aderire semplicemente a una richiesta della Nato, ma di agire con chiarezza. Vista la posizione politica presa dal governo bisogna impegnarsi a fondo perché le operazioni abbiano successo al più presto».

Si profila insomma una biforcazione di vedute tra gli addetti ai lavori (militari) e i dirigenti politici di un paese entrato in guerra a cuor leggero e ora impegnato su troppi fronti (controllo dei migranti, riottosità frontaliera con la Francia, guerra, scandali sessuali e giuridici del premier, obiettivi diversificati in seno alla coalizione) per saper bene quale strada battere. Intanto, attorno a Brega, un aereo Nato avrebbe colpito ancora una volta per errore un gruppo di ribelli, facendo diversi morti

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

guerraimperialismo umanitarioLibia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il grande reggimento cinese dell’esercito globale dei gig-workers

200 milioni di precari tra industria e servizi, ma soprattutto giovani che rifiutano il mito del lavoro

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: la destra bolsonarista dietro la strage nelle favelas, Lula in difficoltà

Il 28 ottobre scorso circa 140 persone, di cui 4 agenti, sono state uccise e un centinaio sono state arrestate nel corso di un assalto condotto da 2500 membri della Polizia Civile e della Polizia Militare brasiliane

Immagine di copertina per il post
Confluenza

DDL NUCLEARE : cosa aspettarci, cosa sappiamo?

Continuiamo ad approfondire e a tenere alta l’attenzione sul tema del ritorno del nucleare.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rompere la pace dentro territori, fabbrica e università della guerra

Partiamo da qui, da questa inquietudine mai risolta e sempre irriducibile che accompagna la forma di vita militante, l’unica postura da cui tentare di agguantare Kairòs, il tempo delle opportunità che possiamo cogliere solo se ci mettiamo in gioco. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Libertà vigilata

Un inedito maccartismo sta attraversando l’Occidente e, per quanto direttamente ci riguarda, l’Europa, sempre più protesa verso la guerra, irresponsabilmente evocata dalla presidente Ursula Von der Layen come “scudo per la democrazia”

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: logoramento militare sul fronte orientale, esodo di giovani sul fronte interno

La situazione sul campo in Ucraina è sempre più difficile per le truppe di Kiev.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo DDL nucleare: via libera all’energia dell’atomo in Italia. Alcune considerazioni per prepararsi al contrattacco

Pubblichiamo il primo di una serie di contributi sul tema del nucleare. Questo testo è stato realizzato dal collettivo Ecologia Politica di Torino che prende parte al progetto Confluenza.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La Procura, la Mafia e il Dissenso in salsa torinese

Domenica 12 ottobre una intera pagina della Stampa di Torino era dedicata al “Dissenso violento”.
Una pagina immonda (così immonda che non ce la sentiamo di pubblicarla) frutto della ormai consolidata collaborazione tra stampa e procura: il giornalista ricopia fedelmente il dispositivo emesso dal Gip, parola per parola, e correda il tutto con fotografie, nomi e cognomi dei giovanissim3 attivist3.