InfoAut
Immagine di copertina per il post

La privatizzazione dello stato

Il “monopolio della violenza legittima” è per Max Weber la sintesi dello Stato moderno, una definizione accettata e poco contestata. Credo che non sia più così da quando lo stato è stato privatizzato dal grande capitale. Un buon esempio è la proliferazione di forze di polizia private in tutto il mondo, che non sono regolamentate seriamente e stanno espandendo i loro spazi d’intervento.

di Raúl Zibechi

Esiste un mercato globale di 248 miliardi di dollari per i servizi di sicurezza privata che “sta trasformando l’applicazione della legge quasi ovunque” (Asia Times, 11/9/24). Secondo l’Asia Times, la polizia privata è più numerosa della polizia nella maggior parte dei paesi. Negli Stati Uniti il rapporto è di tre a due.

Ma in Sudafrica, dove ci sono quasi 3 milioni di agenti di sicurezza privati registrati, il rapporto è di quattro a uno rispetto alla polizia. In Brasile è cinque a uno, e nella maggior parte dei paesi i dati sono probabilmente incompleti. Un rapporto della Prensa Comunitaria del 2019, dice che “le agenzie di sicurezza private sono il ramo commerciale che è cresciuto di più in questi ultimi decenni e l’attività continua a espandersi”. In Messico lavorano circa 6 mila aziende di sicurezza, con 500 mila dipendenti, ai quali bisogna aggiungere personale amministrativo e di supporto. “Generano l’equivalente dell’1,4 per cento del prodotto interno lordo (PIL) nazionale”, inoltre ci sono 3.500 definite come “irregolari” (eleconomista.com).

Da quando proteggevano edifici e persone influenti, ora pattugliano i quartieri e si occupano di crimini come il furto di veicoli. Ma il problema centrale è che le società di sicurezza pubblica operano sotto contratto e “non hanno lo stesso livello di regolamentazione, supervisione o responsabilità”, osserva l’Asia Times.

“L’America Latina conta più di 16 mila imprese militari private che impiegano oltre 2 milioni di persone, molte delle quali superano in numero le forze di polizia nei mercati poco regolamentati. La sua rapida espansione ha portato a gravi problemi, come l’infiltrazione criminale nelle imprese militari private in Messico e El Salvador e le denunce di esecuzioni extragiudiziali in Guatemala”, continua Asia Times.

Trovo tre aspetti da evidenziare in questa breve rassegna.

In primo luogo, le polizie private sorgono con il neoliberismo e la deregolamentazione degli stati, al fine di creare gli stati del benessere che cercavano la conciliazione delle classi. Una volta svanita l’intenzione di integrare le classi pericolose, o di “comprarle” secondo Immanuel Wallerstein, si verifica un ritorno della pericolosità. In parallelo cresce la disuguaglianza e l’1 per cento più ricco non si fida più della polizia di stato per proteggere i propri interessi. L’aspetto centrale, a mio avviso, è la fine della cooptazione/integrazione delle classi pericolose, processo che inizia negli anni Settanta e si completa con il Consenso di Washington, verso il 1989, che coincide con l’implosione dell’Unione Sovietica. Da questo punto di vista, le forze di polizia private hanno il doppio ruolo di proteggere i più ricchi e controllare i più poveri, completandosi con le forze di polizia statali.

In secondo luogo, le forze di polizia private sono fuori controllo e non rispondono ad alcun tipo di responsabilità, e spesso partecipano alla repressione delle manifestazioni e delle occupazioni, come è appena successo negli Stati Uniti con il movimento per la Palestina. Se le forze di polizia statali sono degradate nella corruzione e nella criminalità, si può immaginare che quelle private siano terreno fertile per le peggiori pratiche. Inoltre, ci sono casi in cui poliziotti pubblici espulsi dai loro corpi, sono ammessi nella privata senza il minimo problema. Non sorprende che molti poliziotti privati reclutino i loro membri tra gli agenti di polizia statali separati dai loro incarichi per corruzione o criminalità. Le imprese private militari, come la statunitense Blackwater e la russa Wagner, reclutano i loro combattenti tra i comuni detenuti indipendentemente dalla gravità del reato commesso.

La terza questione è chiederci cosa resta dello Stato una volta privatizzata la violenza “legittima”, con l’evidenza che lo Stato è diventato un’appendice della classe dominante e del capitale. Mi chiedo: che cosa si cerca veramente quando si vuole occupare qualche posto secondario all’interno dell’apparato statale (come deputato, senatore o ministro), senza toccare la violenza privatizzata? Stati interi come il brasiliano Rio de Janeiro, sono la dimostrazione del tremendo potere della violenza privata/privatizzata, che sostiene dalle imprese illegali e torbide fino alle autorità molto legittime elette, come sindaci e governatori. L’esperienza ci dice che smantellare questi intrecci di poteri irregolari è quasi impossibile dalle istituzioni.

Per questo, i movimenti dei popoli originari e neri più consapevoli hanno deciso di difendere i loro territori con le loro autodifese comunitarie.

Versione originale su La Jornada. Traduzione di Comune.

Foto di Marjan Blan su Unsplash

21 Settembre 2024

Comune-info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

america latinaneoliberismopoliziapolizia privataprivatizzazioni

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Jatevenne! A Napoli corteo contro la Nato.

Ieri, 27 maggio, nelle strade di Napoli un corteo di un migliaio di persone ha sfilato contro la presenza del summit NATO sulla sicurezza nel mediterraneo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Missioni militari 2025. Carta bianca per la guerra

“Sono attualmente in corso 39 missioni e operazioni internazionali, per una consistenza media di 7.750 unità, un contingente massimo autorizzato pari a 12.100 unità, e un onere finanziario complessivo che ammonta a 1,48 miliardi, divisi tra 980 milioni per il 2025 e 500 milioni per il 2026”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Verità e Giustizia per Mahmoud!

Anche se si hanno ancora poche notizie, se non filtrate dalla polizia e dai giornali main stream, alcuni fatti sono chiari. Un altro giovanissimo è morto, molto probabilmente inseguito da una volante della polizia, schiantandosi alla guida di una moto a notte fonda.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

I giovani come pericolo pubblico

Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad una sequenza che indica un cambio di passo da parte del governo nei confronti della cosiddetta “pubblica sicurezza”. Dopo l’approvazione del “Decreto Sicurezza” con firma in calce del Presidente della Repubblica Mattarella, al netto di risibili modifiche, abbiamo assistito nel giro di tre giorni alle cariche di […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Perché non c’è nulla di esaltante nell’arrivo di più donne ai vertici della polizia

Pochi giorni fa è stato pubblicato su La Stampa Torino un articolo intitolato “Anche in Questura si può rompere il tetto di cristallo”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La violenza colpisce la scienza: gli esperti sono minacciati per aver rivelato gli impatti sulla biodiversità

Messaggi intimidatori, attacchi fisici, avvertimenti. Secondo l’International Council on Science, gli scienziati ambientali latinoamericani sono sempre più minacciati. di Ana Cristina Alvarado, da ECOR Network “Stiamo assistendo a casi di persone che pubblicano informazioni scomode e, alla fine, si attaccano gli scienziati al fine di mettere a tacere il loro lavoro”, afferma Laura Furones, autrice […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Autonomie e autodifesa in Amazzonia

Le autonomie territoriali e l’autogoverno popolare devono difendere i propri spazi in un periodo di crescente violenza statale e criminalità organizzata, che sono attori delle guerre di esproprio. di Raúl Zibechi, da Comune-info Se non lo facessero, sarebbero seriamente a rischio sia la sopravvivenza delle persone e dei gruppi, sia le autonomie. Tuttavia, molte autonomie […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spionaggio e abusi tecnologici: Il caso Paragon e il pericolo della sorveglianza invisibile

Nel cuore di un’Italia già scossa dalle incertezze politiche e sociali, un nuovo scandalo sta scuotendo le fondamenta della nostra privacy e libertà individuale. Si tratta del caso Paragon, un’inquietante vicenda che ha rivelato l’utilizzo di sofisticati strumenti di spionaggio informatico per sorvegliare attivisti, giornalisti e comunissimi cittadini. Una storia che, seppur legata all’uso di […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Napoli: operai GLS, prima licenziati poi caricati e sgomberati dalla polizia. La conferenza stampa di denuncia

Conferenza stampa di denuncia da parte dei lavoratori GLS di Napoli sostenuti dal sindacato di classe Si Cobas, a seguito delle cariche e dello sgombero del presidio avvenute mercoledì ai danni del picchetto al magazzino GLS di Gianturco.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Tramonto liberale sulla voragine

Qualcosa tramonta, chissà se sarà l’ora di un risveglio?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Perù. Tamburi di guerra

Su Perù 21 (giornale peruviano, ndt), il 14 gennaio, un editorialista poco noto ha inserito un’“opinione” piuttosto bellicosa. In essa, Héctor Romaña – una penna di pedigree, forse – promuoveva l’intervento militare in Venezuela. di Gustavo Espinoza M., da Resumen Latinoamericano Potrebbe essere letto come il punto di vista di un analista disperato che non […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Polizia a scuola o scuola di polizia?

Di recente il professor Raimo è balzato agli onori della cronaca a causa della pubblica punizione inflittagli dal Ministero dell’Istruzione, tramite l’Ufficio Scolastico Regionale.