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Nazione Mapuche: I fratelli, oggi detenuti, continuano a resistere e a dimostrare la forza di essere Mapuche

Noi Mapuche coscienti non permetteremo mai allo stato cileno di dichiarare, come vuole fare, illegali o giudicare terroriste le organizzazioni di autodifesa mapuche.

Il popolo Mapuche è sempre stato un popolo guerriero che non si è fatto vincere e questo non è una caricatura, nel tempo ci sono state molte minacce e se ancora esistiamo è grazie alla sollevazione del popolo Mapuche. I nostri antenati hanno lottato tutte le volte in cui è stato necessario, molti sono morti incarcerati e altri sottomessi attraverso la religione per mantenerci soggiogati dalla paura cercando di essere gente buona o dimostrando questo. Il Mapuche sa bene a chi si deve, chi gli dà da vivere e a chi deve la propria esistenza, ed è la natura. 

Oggi la minaccia è lo stato, sia cileno che argentino, che hanno occupato il territorio ancestrale in modo illegale e tutto questo chi giunge ad essere presidente lo sa bene e loro devono la loro permanenza alla presidenza non al popolo come ci fanno credere con la loro cosiddetta democrazia, ma ai parassiti impresari, ai latifondisti e alle imprese transnazionali. Così usano il loro apparato di polizia, giudiziario e la gendarmeria per mantenere prigionieri tutti coloro che hanno coscienza di ciò che si deve fare come Mapuche.

Perché non permetteremo di delegittimare i gruppi di autodifesa, e non parlo solo del CAM, ma di tutti coloro che sono riusciti ad organizzarsi come comunità e a prepararsi a ciò che lo stato cileno darà come risposta alle domande, che è solo repressione e forze di polizia armate!! Se questa è l’unica risposta di fronte alla storia, come Mapuche coscienti (faccio questa differenza perché ci sono Mapuche ai quali non interessa altro che vivere al modo winka -bianco-), allora la risposta sia l’organizzazione, conoscere la propria storia familiare, recuperare il proprio territorio dove ha vissuto la propria famiglia e tornare ad avere una vita Mapuche.

Non ci stancheremo fino a quando le colline di Nahuelbüta saranno pulite da ogni monocoltura e lì ritorni la vita Mapuche, torni il bosco nativo, l’acqua in abbondanza e anche, se è difficile, recuperare anche i modi antichi di vita.

Molti mi hanno detto che questo è essere idealista e sognatore, ma mi azzardo a dire che non sono l’unica. I miei ossequi vanno a tutti i gruppi che seguendo i passi del CAM e il suo portavoce storico hanno fatto un cammino, con differenze, ma con un medesimo obiettivo. La storia li assolverà e i nostri figli un giorno ringrazieranno di aver avuto questo coraggio.

FENTREN NEWEN A PU LAMNGEN (molta energia positiva ai fratelli) CHE OGGI INCARCERATI CONTINUANO A RESISTERE E A DIMOSTRARE LA FORZA DI ESSERE MAPUCHE

AMULEPE TAIÑ WEICHANWEWAIÑ (che la nostra lotta continui)

#libertadalosppm#FUERAforestalesDelWallmapu#NOALTPP11

Dal Muro de Wangu Len

20 ottobre 2022

Resumen Latinoamericano

Traduzione a cura di Comitato Carlos Fonseca

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